Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi, il tecnico nerazzurro Luca D’Angelo e il direttore generale Giovanni Corrado commentano la partita, ma più in particolare l’errore tecnico dell’arbitro che ha causato la sconfitta dei nerazzurri.

D’Angelo: “Ho poco da dire oggi. Il regolamento c’è ed è scritto. Ho fatto stampare la regola e dice testualmente che quando il gioco è interrotto dall’arbitro e causa l’inizio di una promettente fase d’attacco allora va fermato il gioco. La cosa grave è che a fine partita, ci è stato detto da lui e un altro collaboratore che la regola era stata invece interpretata in maniera corretta. L’unica possibilità sarebbe stata che l’arbitro ammettesse l’errore. Ma ciò non è avvenuto. Anche Caracciolo è stato espulso, solo per aver solo chiesto di andare al var a vedere l’episodio incriminato. Per l’espulsione di Nagy lì il rosso ci può stare, non accampo scuse. Per me c’era, così come dopo c’era il rigore per il Bari. Il problema di oggi comunque non è la rete del Bari subita nel finale, ma come è maturata. Non si può stravolgere una regola. Andava fermato il gioco. Tra l’altro l’arbitro ha anche chiuso il triangolo con Morachioli. Detto questo la prestazione è stata eccellente da parte della squadra che ha giocato più di 80 minuti in inferiorità numerica e il Bari, pur avendo il dominio della palla, ha tirato solo una volta in porta con Cheddira oltre al gol segnato. Nell’arco di una partita giocata in dieci non dare quasi nessuna occasione a una squadra come il Bari vuol dire che abbiamo fatto una buonissima partita. Senza quell’episodio non penso che il Bari potesse segnare, teoricamente avremmo potuto segnare anche noi. Difensivamente parlando abbiamo fatto bene perché la squadra è rimasta corta. Probabilmente il Bari ora è la squadra favorita per i playoff, tenendo conto che dovrà giocare la semifinale di ritorno in casa. Abbiamo una rosa composta di tanti giocatori, abbiamo tutte le possibilità di vincere ad Ascoli se giochiamo con intensità. La squadra dal punto di vista agonistico non è mai mancata”.

Giovanni Corrado:  “Venivamo da una brutta sconfitta, ma oggi voglio fare un plauso ai ragazzi. Rimanere in dieci per oltre 80 minuti, andare in vantaggio e poi tenere il risultato di parità fino alla fine è stato eccellente. Si sarebbero meritati un risultato diverso e ciò deve dare fiducia per le prossime partite per poter portare al termine la stagione. Per quanto riguarda invece l’ultimo episodio, sarebbe bello vedere per una volta il mondo arbitrale fare mea culpa e ammettere l’errore tecnico. Darebbe un grande segnale. La colpa non può essere ascritta alla società perché ha protestato o al capitano che è stato espulso per aver chiesto un controllo al var. Il regolamento parla di azione promettente e l’arbitro cambia totalmente il verso dell’azione. L’arbitro dice di non essersi reso conto del tocco e ce lo dichiara a fine partita, eppure mette il fischietto in bocca, ma non fischia. L’arbitro ha guardato solo al possesso del pallone non rendendosi conto che ha cambiato il senso dell’azione e, di conseguenza, il verso della partita. In un mondo alla ricerca del fair play, dove una squalifica a Lukaku viene annullata, oggi sarebbe un altro bel segnale se la classe arbitrale ammettesse l’errore. Faremo le nostre valutazioni nei prossimi giorni su eventuali ricorsi. Oggi col tocco dell’arbitro è stata falsata una partita. Oggi ci sono tante migliaia di tifosi che hanno guardato la partita che non possono essere contenti di come una gara possa essere determinata in questo modo. Parlando di campo, da parte nostra dev’esserci lo spirito di rivalsa perché la squadra oggi ha dimostrato grande carattere e voglia. È indubbiamente un momento particolare perché venivamo da una sconfitta e volevamo rifarci, ma la squadra ha dimostrato attaccamento. Questa dev’essere la base per finire la stagione nel migliore dei modi e giocarci le nostre possibilità qualora riuscissimo ad entrare nei playoff. Ad Ascoli tutta la rabbia che ci porteremo dentro sarà trasformata in energia. È un campionato estremamente difficile. La rincorsa dopo la falsa partenza probabilmente ha inciso nel nostro percorso. Mentalmente questo si può un po’ pagare. L’importante è che adesso i ragazzi recuperino tutte le energie necessarie. Abbiamo dimostrato di andarcela a giocare con chiunque senza niente da dimostrare a nessuno”.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018