Grande impatto nell’esordio da titolare per Denoon contro l’Atalanta. Il Pisa lo ha preso per mezzo milione e lui ha già dimostrato di valere ogni euro.
Bastano meno di novanta minuti per capire che Daniel Denoon non è qui per fare comparsa. L’esordio in Serie A, a Bergamo, contro una squadra che da anni calca i campi d’Europa, avrebbe fatto tremare le gambe a tanti. Lui invece ha retto. Ha giocato da titolare. Ha combattuto. È uscito stremato nella ripresa, sì, ma non ha mai abbassato lo sguardo. E il Pisa, ancora una volta, ci ha visto giusto.
Arrivato in silenzio dallo Zurigo, classe 2004, Denoon è stato acquistato per mezzo milione di euro, cifra fissata come obbligo di riscatto. Un ragazzo di appena 21 anni messo subito al centro della linea difensiva in una delle trasferte più difficili dell’anno. Gilardino non ha avuto dubbi. E nemmeno lui.
Contro Scamacca ha sofferto in occasione del gol, ma non ha mai perso la posizione. Ha portato fisico, cattiveria e voglia di dimostrare che il salto dal campionato svizzero alla Serie A non lo spaventa. Lì, come braccetto nella difesa a tre, Denoon ha preso confidenza col pallone, con gli spazi, con i ritmi. È rimasto in campo fino a quando ha potuto, poi si è accasciato per i crampi. Ma il suo debutto ha lasciato il segno.
“Solo un cieco potrebbe non accorgersi di quanto è forte”, diceva Ricardo Moniz, ex allenatore dello Zurigo. Il Pisa lo ha scelto anche per il potenziale, per la struttura, per il margine di crescita. Un difensore grezzo in alcune letture, forse, ma già oggi capace di interpretare con intensità il piano partita. C’è da lavorare, nessuno lo nasconde. Ma la sensazione è che Denoon sia uno dei primi mattoni di questo nuovo futuro nerazzurro.