Tre ex giocatori dicono la loro sul momento nerazzurro. Si tratta di Aldo Dolcetti, Edgar Cani e Andrea Arrighini, protagonisti al Mau Ovunque della partita delle Vecchie Glorie. Ecco le loro dichiarazioni

DOLCETTI – Partiamo da Aldo Dolcetti che ha seguito la squadra da vicino, anche se quest’anno era fermo con gli impegni da allenatore. “Sono venuto a vedere tre partite all’Arena e, come sempre, ho seguito il Pisa ogni weekend. Ho giocato qui tanti anni, mia moglie è pisana. È una squadra che sento mia”. Sul campionato appena concluso, l’analisi è chiara: “È stata una squadra concreta, mentalizzata. In Serie B conta la continuità, non tanto il valore assoluto. Il Pisa ha dimostrato voglia, temperamento e capacità di reagire nei momenti difficili. E questo va riconosciuto anche all’allenatore, che ha dato alla squadra una struttura forte, una mentalità semplice ma non banale”. Guardando al futuro, Dolcetti non si nasconde: “La Serie A è un altro mondo. Servirà resistenza, non solo entusiasmo. Dovranno fare quadrato tutti: squadra, società, città. Scegliere l’allenatore giusto sarà un passaggio decisivo, perché in A il livello si vede eccome”. Infine, l’emozione. Quella vera, che non si finge: “Per chi ha giocato a Pisa negli anni della A, vederla tornare dopo 34 anni è qualcosa che ti tocca. Ti ricordi tutto, anche quello che credevi dimenticato. È come se si fosse riaperta una pagina rimasta in sospeso”.

CANI – “È sempre bello tornare a Pisa, soprattutto in un momento così importante”. Edgar Cani, ex attaccante nerazzurro, ha scelto il Mau Ovunque per riabbracciare la città e i tifosi, in un’edizione particolarmente speciale, quella del ritorno in Serie A dopo 34 anni. L’entusiasmo si percepisce subito – ha detto – Pisa è sempre stata una piazza calda, ma quest’anno c’è qualcosa di diverso. La promozione era un traguardo atteso da tempo. In tanti ci avevamo provato, ma è bellissimo vedere che finalmente ce l’hanno fatta”. Secondo Cani, il segreto del successo sta tutto nell’unione: “La differenza l’ha fatta il gruppo, la compattezza con lo staff, con la società. Il Pisa non era tra le favorite, ma ha saputo affrontare i momenti difficili restando unito. E questo in Serie B conta tantissimo”. Ora, per il futuro, serve lucidità: “La Serie A va annusata piano piano, va capita. Intanto faccio un grande in bocca al lupo a tutti, e spero in una salvezza. Poi, se viene qualcosa di più, tanto meglio”.

ARRIGHINI – “L’ho vissuta benissimo, con emozione. Ho visto mio padre commuoversi”. Andrea Arrighini racconta così il ritorno del Pisa in Serie A, da spettatore stavolta, ma con il cuore sempre nerazzurro. In campo al Mau Ovunque, l’ex attaccante ha parlato di un traguardo che aspettava da anni: “Abbiamo fatto tante promozioni dalla C alla B, ma mancava questa. È la ciliegina sulla torta”. Arrighini sottolinea i meriti di tutti: “Si sono incastrati i tasselli giusti. Il mister si è legato subito alla piazza, la squadra l’ha seguito e ha ottenuto grandi risultati. Per questo sono rimasto sorpreso dall’addio di Inzaghi, dopo quello che si era creato con l’ambiente”. Sul futuro, parla chiaro: “Il Pisa sarà un outsider, dovrà salvarsi il prima possibile. Partire a Bergamo sarà durissimo, ma può essere l’occasione per cercare quel qualcosa in più”. Poi un consiglio alla squadra: “Bisogna calarsi subito nella categoria e diventare la squadra più umile del campionato. La salvezza è alla portata, ma va costruita. Io confermerei alcuni giocatori di quest’anno, lo zoccolo duro può aiutare anche i nuovi a inserirsi”.