Questa sera, intorno alle 21.30, se il risultato che tutti aspettiamo sarà acquisito, il Pisa sarà all’Arena, per vivere nella casa del tifo pisano questo storico momento.
E mentre i riflettori si accenderanno sull’Arena Garibaldi, 1290 matti cuori nerazzurri sono già da ieri a Bari, pronti a entrare nel libro della storia dalla porta principale. Un libro che conosce già altre pagine memorabili. Da Cremona nel 1987 a Trieste nel 2019, passando per Foggia nel 2016. Proprio queste ultime due storiche trasferte sono state caratterizzate anche dal maxischermo all’Arena. Stasera, dopo da Bari a Pisa, si può scrivere un altro capitolo della storia nerazzurra.
Soprattutto, finalmente ce l’abbiamo fatta. Ce lo meritiamo. È difficile ripercorrere trentacinque anni nei quali siamo inciampati mille volte. Trentacinque anni passati tra fallimenti, mancati ripescaggi, retrocessioni, improbabili avventori. Con i pomeriggi in silenzio, dopo l’ennesima umiliazione. In mezzo al fango, in qualche modo, è cresciuto qualcosa. E’ arrivata una dirigenza che non ha promesso miracoli ma ha fatto una cosa molto più difficile: ha mantenuto la parola. Ha costruito, stagione dopo stagione, una casa dove prima c’era solo una tenda. Ha fatto passare il messaggio che salire non è un colpo di fortuna, ma un piano ben riuscito, con una parola che per noi sembrava una chimera: programmazione. E ora, che la Serie A è lì, non si può più parlare di sogno. È realtà