Mentre gli Europei sono stati rinviati al 2021, dando la possibilità ai campionati di poter riprendere le proprie attività presumibilmente a maggio per poter terminare entro la fine di giugno, la Figc ha rimandato a data da destinarsi l’importante riunione su cui il 23 marzo, si sarebbero dovute prendere le prime decisioni. Nel frattempo cresce il numero degli scettici sull’effettiva ripresa delle attività, dal CT della nazionale Mancini, al presidente dell’Assocalciatori Tommasi. Adesso lo sport e il calcio passano del tutto in secondo piano.
FIGC – “La FIGC ha deciso di rinviare a data da destinarsi il Consiglio Federale in programma lunedì 23 marzo”. Il motivo del rinvio si deve al fatto che è ancora troppo presto prendere delle decisioni, considerando l’emergenza in essere. A questo punto si presume si possa andare ad aprile per una prima data utile per poter discutere di questo eventuale finale di stagione, dopo che il calcio, così come tutta la società, è stato stravolto dal Coronavirus. Ma si riprenderà davvero?
SCETTICI – Cresce infatti il numero degli scettici su questo finale di stagione, avvolto nel mistero. “Difficile ipotizzare una ripresa” ha detto il CT della nazionale Roberto Mancini su Radio 1. “Mi fa molto effetto vedere quello che sta accadendo, le molte persone che vengono a mancare ai propri cari, è terribile quello che sta accadendo – ha proseguito Mancini – È un dispiacere che non si possa giocare ma se si risolve questa situazione si può anche andare a giocare anche a giugno. Allenamenti ad aprile? Non conosco tutte le situazioni, è un po’ difficile, i giocatori avranno bisogno di allenamento prima di ricominciare a giocare. Ci sono squadre che sono state fermate da molto tempo, ma 10-15 giorni, ma si può riprendere da situazione anomala che nessuno ha mai vissuto. Poi se si recuperano le partite saranno veramente ravvicinate”. Tra gli scettici anche Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, che sull’edizione cartacea del Messaggero, ha rivelato: “Per me il ritorno in campo è pura utopia. Si parla di date, ma è presto. Il problema è serio ed alcuni insistono come quei musicisti che continuano a suonare mentre il Titanic affonda. Ci sono altre priorità e le immagini di questi giorni ce lo ricordano continuamente“.