Dalle Officine Garibaldi il tecnico Alberto Gilardino si è presentato, introdotto dal direttore generale Giovanni Corrado e dal direttore sportivo Davide Vaira.

Giovanni Corrado inizia per primo: “E’ finito un ottavo anno ed è il migliore inizio che ci potevamo augurare. E’ sempre stato un obiettivo la Serie A, parlammo di quando e non di se. Un sogno per questa città e, piano piano, lavorando, è stato sempre meno un sogno, sapendo quante risorse ed energie abbiamo investito. Probabilmente è la più bella e la più importante conferenza stampa di inizio anno da quando sono a Pisa. Siamo orgogliosi di presentare un allenatore che questa categoria l’ha già fatta e conquistata da allenatore oltre che da giocatore. Siamo una neopromossa, conosciamo le difficoltà che ci riguardano e sappiamo di essere la neopromossa che manca da più tempo. Avere un allenatore così e che ha scelto Pisa ci rende fieri. Quello che abbiamo seminato in questi anni significa che qualcosa per la strada abbiamo lasciato. Non vogliamo mai sbagliare e cerchiamo di ridurre gli errori. Ciò che Gilardino ha lasciato a Genova dal punto di vista umano per noi è stata un elemento importante, perché sapete quanto teniamo al lato umano. E’ la persona più giusta per accompagnarci in questo percorso. “.

Tocca poi a Davide Vaira: “Siamo veramente contenti di essere qua a presentare mister Gilardino, perché dai primi colloqui avuti con lui abbiamo recepito questa grandissima voglia di allenare il Pisa. Rivedo in Gilardino il mio percorso, ci siamo conquistati questa categoria con le nostre forze, tirando su le maniche, lavorando e faticando. Da qualche giorno ci lavoro spalla a spalla e questo ci da un entusiasmo per affrontare una stagione che sarà impegnativa e anche di sofferenza, dato che siamo una neopromossa. Dovremo fare di tutto per mantenere la categoria. Sono sicuro che ce la faremo perché so come lavora questo club, so come lavora”

Gilardino: “Vorrei iniziare con i ringraziamenti viste le belle parole. Da Knaster a Corrado. Sono arrivato a Pisa con grandissimo entusiasmo e ciò ha permesso di avere grandissima comunicazione tra di noi. Queste sono cose fondamentali per iniziare il nostro percorso. Sono un allenatore giovane con una grande cultura del lavoro e del sacrificio. E’ quello che cercherò di trasmettere alla squadra”.

Giovanni Corrado parla di Inzaghi: “Quando ho letto di situazioni poco chiare un po’ ho sorriso. Negli ultimo otto anni non avevo più sentito parlare di cose poco chiare legate a Pisa. C’è stato un percorso di otto anni dove la chiarezza non è mai mancata. Mi sono immaginato che la presentazione col Palermo lo abbia un po’ emozionato, gli è rimato forse il disco delle precedenti esperienze. Gli vogliamo bene a Inzaghi, è stata una frase un po’ infelice per quello che è stato il percorso e le frasi che aveva detto precedentemente e che non vedeva l’ora di iniziare la Serie A. Durante l’anno ci ha sempre espresso la volontà di vincere ancora in Serie B. Spero che Pippo possa essere felice di vincere nuovamente, se è felice lui e il Palermo, siamo felici anche noi. Per noi non c’è stata nessuna rottura, abbiamo vinto insieme e gli vogliamo bene lo stesso”.

Gilardino torna a prendere la parola, rispondendo alle domande dei giornalisti: “Le mie valutazioni di questi giorni sono che la squadra ha una grande cultura del lavoro e una grande disponibilità. E’ normale che insieme a Giovanni e al direttore siamo in sintonia su tutto, a livello di strategia e di obiettivi. Al momento penso ad allenare chi ho a disposizione. Sappiamo che sarà un mercato lungo e ci sarà tanto tempo. Per quanto mi riguarda il mio ruolo è quello dell’allenatore. Ho a disposizione questi ragazzi e devo farli rendere al massimo in questo momento. Ora dobbiamo prendere di buono tutto quello che abbiamo fatto e archiviarlo. Credo che ci siano molte similitudini a livello di Dna, mentalità e affetto, tra i tifosi del Pisa e quelli del Genoa. Questa cosa mi da orgoglio e mi emoziona, perché mi piace allenare in queste piazze. Una società e una piazza come Pisa dovrà essere una linfa vitale. Cosa mi ha convinto? Il direttore è stato il primo a incontrarmi insieme a Giovanni. C’è stato subito un rapporto schietto e diretto. E’ normale che in un percorso di una trattativa ci voglia tempo, ma sono stati molto bravi e non hanno dovuto convincermi. Il mio pensiero è quello di fare in modo che il Pisa possa mantenere la categoria. Avremo bisogno di tutto l’ambiente, dovremo essere come un treno che tira dritto. Ci saranno momenti di difficoltà e momenti buoni. Quando ci sarà il libeccio bisognerà essere bravi a chiudere le finestre, ma dovremo rimanere compatti e uniti per tutta la stagione. Sono quattro giorni che ci alleniamo, da mercoledì in avanti, dopo qualche settimana faremo il punto della situazione. Non bisogna affrettare i giudizi e fare valutazioni su tutti. Non ho mai perduto l’entusiasmo fin da quando ho iniziato. E’ bello ritrovare un Pisa con tanti giocatori che hanno vinto il campionato. C’è possibilità che chi ha vinto un campionato possa dare tanto, come imprinting forte sulla squadra. Conoscono la squadra, conoscono tutto. Ora dobbiamo correre, il nostro pensiero è quello di cercare di correre più degli altri. Nel momento in cui sono stato sollevato dall’incarico a Genova ero in zona salvezza, ho affetto verso quella squadra e per quello che è stato. Ho cercato di aggiornarmi e studiare nei mesi in cui sono stato a casa. Ciò mi ha dato modo di pensare e riflettere. A 43 anni penso che ci sia sempre voglia e modo di imparare e di migliorare. Questa dev’essere la base di tutto. Ho sentito Inzaghi diverse settimane fa, perché giustamente quando un allenatore pensa di dover andare in un posto dov’è stato una persona che conosci è normale sentirsi e chiedere informazioni. Per quanto riguarda il modello tattico ho un’idea chiara in testa ed è normale però che la questione principale saranno i principi che voglio inculcare ai giocatori. Credo molto in ciò che faccio. Mi piace difendere e impostare a tre, ma ho anche giocato a quattro. I principi e i concetti sì, su cui lavorare. L’aspetto tattico dovrà essere uniforme alle caratteristiche dei miei giocatori. Ci sono tante panchine in Serie A che sono cambiate, in questa stagione le società hanno fatto un pensiero diverso. Parliamo quotidianamente con Giovanni sulle valutazioni della rosa. Mi ha colpito di questa squadra la voglia di non prendere gol e bisogna dare atto e bravura a Inzaghi e allo staff. Questa è la mentalità e il dna che mi è piaciuta subito e ho riscontrato fin da questi primi giorni. E’ normale che serva fisicità e giocatori che sappiano difendere. La mia idea è di una trequarti con un giocatore che sia bravo a giocare dietro le linee che abbia spunto e vedremo se il mio 3.5-2 potrà diventare un 3-4-1-2, lavorando per far rendere al meglio Tramoni. Voglio far rendere al massimo i giocatori. Matteo può giocare come seconda punta con interni importanti o mezzala offensiva. Ci lavoreremo”.

Davide Vaira poi inizia a parlare di calciomercato. “Negli anni il Pisa era visto come un top club. Il Pisa ora però manca dalla Serie A da 34 anni, dal punto di vista della credibilità dobbiamo farci conoscere, questo comporta pazienza e non cambia il modo di lavorare di questo club. Abbiamo le nostre strategie e obiettivi. Queste sono le fasi in cui escono mille voci, qualcuna è vera, qualcuna no. C’è chi vuole piazzare un giocatore e fa uscire qualche notizia, ciò che vi posso assicurare è che noi, di concerto col mister, sappiamo bene ciò che dobbiamo fare. Partendo da una base importante. E’ giusto non voler affrettare determinate trattative. Gli obiettivi ce li abbiamo in mente e non andiamo a caso giorno per giorno. Usando una metafora ciclistica, ci sono tappe da scalatori e da velocisti o da cronoman. Le strategie cambiano, ma l’importante è avere chiari gli obiettivi per arrivare al traguardo. Faccio questo inciso perché sono arrivato l’anno scorso e mi sono inserito in un club dove l’impressione che avevo avuto è stata quella di un club che lavora bene ed è organizzato. Sono sicuro che succederà anche quest’anno. Grande confidenza in quello che faremo. Su Simeone? Mi limito a dire quello che ha detto il presidente. Poi come hai anticipato tornerà Nicolas per fare il terzo portiere perché, al di là dell’aspetto professionale, è un punto di riferimento per lo spogliatoio. Sono arrivati Lusuardi e Vural che erano due giocatori che, per la nostra filosofia, erano nostri primi obiettivi. E poi un’altra cosa che mi preme sottolineare è che si tende sempre a dividere tra giocatori giovani o meno giovani. Noi facciamo distinzione su giocatori funzionali e meno funzionali. Pensiamo che Vural sia un giocatore che ha grande futuro. Questa è una questione di filosofia e scelta di un giocatore che non va soltanto in base al dato anagrafico, ma la caratteristica principale è la qualità del giocatore sul campo. Sulle cessioni abbiamo tante situazioni aperte e vicine ad essere finalizzate. Abbiamo tante richieste in Serie B e Serie C. Questi giocatori sono il patrimonio del Club. L’aspetto che è cambiato è la categoria. C’è da capire se questi giocatori possono arrivare in un percorso nel Pisa in Serie A. Sono nostri asset. Tutto quello che facciamo lo facciamo per mantenere la categoria. Siamo arrivati in Serie A per rimanerci, non siamo qui per fare un giro a San Siro o all’Olimpico. Daremo tutto quello che si può dare e di più. Vignolo è un giocatore che potrebbe essere giusto per noi. Ognuno però tira l’acqua al proprio mulino, le dichiarazioni del presidente del club sono normali nell’ottica delle trattative. Coppola ha avuto un problema in allenamento con il suo personal trainer ma resterà con noi. Su Sala cercheremo di capire quale sarà il suo percorso migliore. Farà ancora un passaggio in prestito questa stagione. Birindelli non è un obiettivo”.

Chiude Giovanni Corrado la conferenza stampa, “Samuele ha fatto un bel percorso in Serie A, a volte sembra un segno del destino che sia andato al Monza e che poi il Monza sia venuto giù. Il mercato è lungo e non dobbiamo chiudere in tre giorni il mercato. Ci servono giocatori e allenatori che rispondano a determinate caratteristiche. E’ giusto che un allenatore bravo abbia il tempo di valutare. In questo momento per le caratteristiche che cerchiamo non risponde Birindelli a ciò che cerchiamo. Sul centro sportivo siamo soddisfatti di come sta procedendo, stimiamo in 10-15 mesi la conclusione, mentre sullo stadio è più complessa la situazione. E’ una corsa contro il tempo. Gli abbonamenti cominceranno nei prossimi giorni”.

[In aggiornamento]

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018