A fine partita il tecnico nerazzurro Alberto Aquilani, insieme al direttore generale Giovanni Corrado e Gaetano Masucci, commentano Pisa-Sud Tirol.

Giovanni Corrado: “Innanzitutto credo che il primo punto da analizzare sia quello del presente. C’è ancora una partita da giocare, contro l’Ascoli, ma non vorrei si pensasse che non contasse più niente. Ci manca ancora una partita e possiamo ancora arrivare noni. Vorrebbe dire migliorare il risultato dell’anno scorso e migliorare le posizioni degli ultimi due anni. Vogliamo portare a casa questo campionato nel migliore dei modi. Questo è stato sempre il nostro obiettivo, migliorarci. Ci sono realtà più strutturate di noi, dobbiamo imparare e cercare di migliorare. Una volta che avremo giocato questa ultima partita ci riposeremo qualche giorno perché è stata un’annata difficile con tanti momenti complicati con tanti momenti da gestire. Vediamo che tutti gli anni restare in questa categoria è sempre più complicato, soprattutto dare continuità di risultati, con squadre che falliscono e che retrocedono mentre l’anno prima erano in Serie A. Un conto è alzare l’asticella, ma dall’altra parte bisogna ricordarsi quante società continuano a cadere e sono cadute, anche fragorosamente. Dobbiamo continuare a non rischiare mai e questo è un aspetto che non va dimenticato. Crescere vuol dire anche crescere nelle strutture. Oggi noi con due giorni di pioggia consecutivi rischiamo di restare in palestra con sedute video. E’ normale che dopo trent’anni di Serie C e Serie B difficilmente imprenditori locali hanno avuto interesse a investire nelle strutture sportive. A Parma ci sono centinaia di strutture e di società che investono nelle strutture. Nella crescita generale di una società e di una città si pensa che troppa volta sia un attaccante o un difensore a fare la differenza, ma è anche il ragazzino che a otto anni dice a scuola di tifare Pisa invece di altre realtà nazionali. Su Masucci dico che in questi sette anni ha vissuto tanti di questi momenti e lui sa bene cosa vuol dire. Si è affezionato a noi ed è stato uno dei primi a venire a Pisa con la nostra società. E’ un ragazzo che sarà e resterà speciale per noi. Ci legherà per sempre una stima e un’amicizia con lui. Andiamo avanti con questo progetto, strutturato in questo modo, perché credo che la città e il pubblico apprezzi quello che stiamo facendo. Questa strada fa bene al Pisa e va avanti a prescindere dalle persone. Deve avere una struttura virtuosa e Pisa non può permettersi con le sue dimensioni di stravolgere tutto in un anno. Dobbiamo provare ad arrivare in Serie A difendendoci, sapendo che poi potremmo anche scendere, ma sempre provando a risalire. Vogliamo arrivarci faticando, lavorando e migliorando e il giorno in cui ci arriveremo sapremo di essere arrivati con le nostre gambe, con il gioco, i ragazzi giovani e la crescita. Su Valoti, D’Alessandro e Barbieri abbiamo delle idee, per ora non le diciamo anche perché magari le nostre idee non corrispondono a quelle delle società che detengono il cartellino. Ve lo diremo però alla fine della stagione”.

Aquilani: “La partita si è un po’ divisa tra primo e secondo tempo. Siamo partiti nella maniera giusta, poi nel secondo tempo, purtroppo quando giochiamo meno nelle partite molto aperte abbiamo facilità di concedere gol con errori collettivi. E’ mancata tutto l’anno quella forza di voler incidere di più. Il tributo a Masucci è stato molto bello, ne ho visti pochi di saluti così. E’ stato emozionante e se lo merita. Facciamo i complimenti per tutto quello che ha fatto. La stagione è stata una stagione complessa, nella quale siamo riusciti anche a tenere la barra dritta perché questo è un campionato nel quale se scherzi col fuoco diventa difficile. Con qualcosa in più avremmo potuto raggiungere i playoff. Il calcio però è questo, abbiamo pagato tante situazioni sfortunate, la colpa è mia ed è un concorso di colpe. Sono contento di aver dato un’identità chiara a questa squadra, poi può piacere e non piacere. Il mio focus è stato questo, quello di cambiare la mentalità di questa squadra e il suo modo di giocare. Le difficoltà di questa prima stagione da professionista me le aspettavo, perché conosco il campionato come complicato. Qualche gestione diversa poteva agevolare il cammino, però è stata un’esperienza formativa al 100%, perché son passato in momenti belli e in momenti brutti. Tutte cose che mi hanno fatto crescere molto. Moreo è stato massacrato da tutti. Da l’anima e non l’ho messo perché mi sta simpatico, ma perché ha potuto fare la differenza. Tantissime partite le abbiamo giocate con pochi giocatori. Si percepiva che era un modo di interpretare la partita in maneiera diversa. Alcune caratteristiche si possono migliorare fino a un certo punto. Qualcuno ci arriva prima e qualcuno dopo”.

Masucci: “Sono stati giorni difficili, non nascondo che ho fatto dei pianti. Sono entrato in campo con la speranza di vincere, ma non ce l’abbiamo fatta. Dopo sono stato trasportato in un’altra dimensione. Ho dato tanto, ma penso di aver ricevuto di più. Ringrazio a vita la città di Pisa, tutto il popolo pisano, la società. Per me è stato inaspettato. Trovare un momento non è facile, ce ne sono stati tanti entusiasmanti. La vittoria del campionato su tutte, il fatto di cadere e rialzarsi è stato un altro momento importante, la retrocessione e la delusione. Il palo con il Frosinone mi è rimasto dentro. Nei momenti difficili si cerca anche di prendere qualcosa di speciale. Abbiamo chiacchierato con la società, c’erano tante priorità. Dove mi vedo? Qui sto benissimo. Però ora mi aspetta un’altra vita, dovrò ricominciare da capo. E’ un mondo che si vede da un’altra prospettiva. Dovrò fare la gavetta e qualsiasi cosa sarà ho voglia di imparare e di lavorare umilmente. Quello che sarà sarà”.

 

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018