Il direttore generale e il presidente del Pisa, così come il direttore sportivo Davide Vaira, visibilmente emozionati, ha hanno commentato la promozione in Serie A del Pisa.
Giovanni Corrado: “E’ stata tanto dura, purtroppo tante volte per ottenere grandi risultati bisogna passare attraverso cocenti delusioni. Tre anni fa dopo la sconfitta col Monza dissi che non sarebbe stata questione di se, ma di quando. Per vincere serve tempo, ci sono dei percorso che devono essere fatti in un certo modo. E’ stata anche una sofferenza a tratti vedere la gente non capire alcune cose. Avevamo un disegno preciso. Tramoni e Canestrelli sono due giocatori che sono arrivati due anni fa. Il loro modo di giocare a volte non era compreso. Siamo contenti. La dedico a tutte le persone che mi sono state vicino in questi anni. Sapevano che era una filosofia più difficile, sapevano che avrebbe pagato e hanno creduto in noi. Sentiamo l’affetto che c’è per noi, ma siamo qui e facciamo il nostro mestiere. Ci siamo dati questo obiettivo e volevamo raggiungerlo.
Giuseppe Corrado: “Nelle interviste delle ultime settimane il mister ha detto che serviva la ciliegina sulla torta. Ora è arrivata. Il risultato sportivo è la conseguenza, non l’obiettivo, di un lavoro che mi permetto di definire grande. Un lavoro che ci ha portato prima in Serie B, e io allora dissi “Mai più in C”. La proprietà sa che questa città deve competere per questi campionati. Per i tifosi è un sogno, per alcuni addetti ai lavori è una sorpresa, per noi è una conferma. Eravamo convinti che questa squadra potesse arrivare a tanto, e abbiamo tenuto tranquillo l’ambiente. A inizio campionato Inzaghi disse che potevamo stare nei primi quattro posti, noi gli abbiamo detto che con lui dovevamo stare nei primi due. Dal terzo turno di campionato non siamo mai andati sotto il secondo posto. Abbiamo avuto qualche contrattempo di risultati, ma questi sono la conseguenza di situazioni anomale. Sono contento. Dopo nove anni lo dico, sono contento per ciò che ha fatto mio figlio: il vero artefice delle scelte di allenatori e direttori sportivi. Siamo diventati una palestra importante, un lavoro importante che doveva portare questo risultato. Una conseguenza del nostro lavoro. Ho la fortuna di aspettare meno della città, ma chi ha aspettato trentaquattro anni se lo deve meritare. Speriamo che sia solo l’inizio per arrivare ala crema pasticciera”.
Così invece Davide Vaira, direttore sportivo: “Uno dei giorni più belli della mia carriera. Arrivare in Serie A a quaranta anni è figlio di tante rinunce. Ho trovato una società strutturata, pronta. Ho cercato di mettere del mio, ma il merito è dei ragazzi, del mister, ma mi piace ricordare tutti quelli che lavorano dietro le quinte. Chi fa il mio ruolo è più facile capirlo, ma la gente non sa quante persone lavorano nel Pisa Sporting Club. Anche loro meritano questa gioia. E’ giusto che anche loro sentano questa gioia. Ho pensato di poter vincere il campionato dopo la sconfitta di Spezia. E’ un paradosso, ma nella sconfitta hanno capito che eravamo più forti. Giocammo una gara di una personalità incredibile in uno stadio infuocato, è stata una sconfitta che è stata meglio di una vittoria. Dispiace per la sconfitta, ma è marginale. Per vincere un campionato c’è bisogno di tutte le componenti. Nel mio lavoro ho creato un rapporto buono con la stampa, con i tifosi, sempre nel massimo rispetto. Se abbiamo vinto, è merito di tutti, ce la dobbiamo sentire tutti questa promozione. E’ di tutti questa promozione”