Con la fine del mese di maggio e l’inizio del mese di giugno, cala il sipario sulla stagione e non poteva mancare il film del campionato. Un’annata straordinaria e ricca di grandi momenti, al di là della sconfitta finale. Il Pisa può senza dubbio ripartire da qui per costruire il proprio futuro.

Claudio Chiellini, direttore sportivo del Pisa

VIA GEMMI, ARRIVA GEMMI –  Si può dire che la stagione del Pisa inizi a maggio, quando la società nerazzurra si separa Roberto Gemmi, successivamente approdato al Brescia, prima di dimettersi per motivi personali. Da mesi Giovanni Corrado aveva in mente di cambiare politica e di trovare un profilo per la direzione tecnica capace di portare idee nuove e fresche, che sapesse spaziare anche sul mercato estero, impiegando gli ingenti fonti messi a disposizione dal proprietario del 75% delle quote del Pisa, Alexander Knaster. Nonostante qualche voce di disturbo, il nome scelto per sostituire Gemmi come diesse è sempre stato quello di Claudio Chiellini, che ha preso progressivamente piede ed è diventato sempre più insistente. Trovato un accordo verbale negli ultimi giorni di maggio, Chiellini ha firmato col Pisa ai primi di giugno, mettendosi subito al lavoro. Contestualmente è arrivato anche il rinnovo per Luca D’Angelo. Per entrambi il nuovo contratto avrà scadenza al 30 giugno 2023.

Yonatan Cohen

MERCATO E INTRIGHI – Il primo mercato di Chiellini, sia in entrata, ma anche in uscita, è stato intrigante da un lato, ma anche pieno di appassionanti intrighi dall’altro. Il primo movimento è stato l’arrivo di Nicolas, il portiere brasiliano della Reggina. Il Pisa lo ha sfilato, non senza polemiche, ai granata. In uscita tiene banco la rottura tra la società e Michele Marconi. Sia Marconi che la società nerazzurra hanno dato la loro versione dei fatti, ma alla fine non è stato possibile mediare e il Pisa ha messo in piedi un enorme maxi scambio di mercato con l’Alessandria. Dai grigi è arrivato Di Quinzio, mentre la società nerazzurra ha scelto di cedere Marconi, Beghetto e Benedetti in un colpo solo. Due gli intrighi di mercato, quello legato all’israeliano Yonatan Cohen e quello legato all’ungherese Adam Nagy, per il quale il Pisa ha fatto un vero e proprio affare a costo quasi irrisorio, con la disponibilità del Bristol City e le polemiche dei tifosi inglesi, contrariati per aver fatto andar via il calciatore praticamente a zero. Con Nagy e Cohen il Pisa fa un salto di qualità importante, aumentando ulteriormente il proprio peso specifico internazionale. Arriva infatti anche il difensore della nazionale islandese Hjortur Hermannsson.  In attacco il Pisa ha deciso di puntare tutto su Lorenzo Lucca, attaccante del Palermo, lo scorso anno autore di 13 reti. Il giovane Lucca, 20 enne, era corteggiato da mezza Serie A, ma ha deciso di scegliere la prima squadra che lo ha cercato seriamente, proprio il Pisa. Mai come in questo momento della sua storia, ha messo mano al portafogli con una spesa di oltre 5 milioni e mezzo di euro. Merito di Alexander Knaster e dei suoi investimenti. A gennaio infatti, ha acquistato la società per 12 milioni di euro. Oltre a Lucca, pagato 2,1 milioni di euro, Cohen è stato pagato 2,2 milioni più bonus, mentre Touré 1 milione di euro dalla Juve. Tra gli altri importanti acquisti, mentre vengono firmati molti contratti lunghi, c’è lo scambio Berra-Belli col Bari, l’arrivo in prestito con diritto di riscatto di Pietro Beruatto dalla Juventus, il parametro zero Maxime Leverbe dal Chievo e le conferme di Marin e Gucher. Tanti poi i giovani giunti per essere inviati in prestito altre squadre in Serie C.

Claudio Chiellini osserva i calciatori nerazzurri al ritiro di Rovetta

IL RITIRO E IL PRE-STAGIONE – Viene decisa la sede del ritiro, con i nerazzurri che si trovano a Rovetta, in provincia di Bergamo, al posto del classico ritiro di Storo. Una struttura più importante e più attrezzata, dove negli ultimi anni si è allenato anche l’Atalanta. Il primo test stagionale contro l’AlbinoGandino, rappresentativa di Eccellenza lombarda vede un rotondo 8-0 per i nerazzurri. Quindi arriva il pareggio con la Cremonese per 1-1 e infine un altro successo con la Pro Sesto per 1-0. Nel frattempo Marius Marin è alle Olimpiadi a giocarsi le proprie chance. Tra l’under 21 e 23, questi mesi saranno importantissimi per la crescita del giocatore, che tornerà a Pisa con tanta esperienza e più forte di prima. “Lavoro importante per la creazione del gruppo” dirà D’Angelo, sul ritiro di Rovetta e così sarà. Tornando in città, i nerazzurri affrontano il Cascina al centro Coni di Tirrenia, liquidandolo 7-0 sotto gli occhi di un soddisfatto Knaster, che è rimasto sempre al fianco della squadra tra il ritiro e la parte pre-stagionale. I nerazzurri escono 3-1 in Coppa Italia col Cagliari a Ferragosto, ma giocano una bella partita.  Purtroppo però la squadra deve rinunciare a Filippo Berra, vittima di infortunio, col giocatore che resterà fuori a lungo.

Lorenzo Lucca

IL FOLGORANTE INIZIO DEL PISA – Il Pisa inizia il campionato come meglio non potrebbe. Alla prima giornata batte 1-0 la Spal con un gran gol di Sibilli dopo soli 33 secondi di gioco. Alla seconda giornata sale in cattedra Lorenzo Lucca, iniziando a catalizzare l’attenzione dello stivale su di sè. In una gara resa difficile da un avversario chiuso contro l’Alessandria, arriva una doppietta del gioiellino del Pisa che nel finale di partita segna la sua prima doppietta e la squadra di D’Angelo si ritrova al comando della classifica vincendo 2-0. Arrivano anche una serie di convocazioni in nazionale tra cui quella dello stesso Lucca e di altri calciatori internazionali come Hermannsson, Marin o Nagy. A Terni, l’11 settembre, il Pisa campeggia sulla squadra di Lucarelli, dove non vincenva dal 1965. Ad aprire le danze è De Vitis, poi Donnarumma pareggia su rigore, quindi un autogol di Sorensen spiana la strada al Pisa che chiude i conti con Lucca e Cohen per l’1-4 finale. I nerazzurri volano sempre più in alto e non accennano a smettere. Anche Vicenza infatti diventa terra di conquista, con la squadra di D’Angelo che vince 1-3 grazie ai gol di Touré, Birindelli e Mastinu, andando per la prima volta da sola al comando della classifica. Ulteriore consacrazione arriva con il Monza all’Arena Garibaldi, per la quinta vittoria consecutiva per 15 punti in 5 gare, con il 2-1 firmato da Sibilli e Lucca. La sesta di fila è contro la Reggina, con i nerazzurri che vanno in fuga. Ancora Lucca, di rigore, segna la rete del definitivo 2-0. Sono 18 punti in 6 gare e la striscia positiva si ferma qui. Il Pisa spaventa le grandi del campionato. Purtroppo il gol di Lucca, il sesto in 6 gare, sarà anche l’ultimo che l’attaccante segnerà nel corso di tutto il campionato. Alcune vicende personali, fisiche e ambientali, ne condizioneranno il resto del torneo.

Gaetano Masucci esulta (Foto Pisa SC)

CAMPIONI DI INVERNO! – Segue una minicrisi per il Pisa. Arriva infatti la prima sconfitta contro il Crotone (2-1) seguita dal pareggio col Pordenone per 1-1. E’ un errore di Nicolas nel finale di gara a consegnare il pallone tra i piedi di Folorunsho che firma un beffardo pareggio. Il Pisa si ritrova poi a pareggiare con Cremonese (1-1) e Ascoli (1-1) per poi perdere con tre espulsi a Cittadella, in una partita carneficina che finisce 2-0, tra molto nervosismo. Qui il Pisa perde anche momentaneamente la testa del campionato in favore del Brescia. Un eurogol di Yonatan Cohen contro il Benevento su punizione (1-0) porta il Pisa a ritrovare la vittoria. Pochi giorni dopo, con una splendida vittoria esterna a Brescia, decisa da un gol di Sibilli nella ripresa, la squadra di D’Angelo si riprende la testa del campionato. All’Arena arriva poi un pareggio col Perugia, ma i nerazzurri battono subito dopo sia il Como che il Lecce, ancora una volta con Sibilli protagonista, in un ottimo momento di forma. Il girone di andata si chiude, tra le mille difficoltà del Covid, con una vittoria esterna a Cosenza firmata dai gol di Tourè e Cohen, prima di cadere all’Arena col Frosinone. Tanto basta però per proclamare i nerazzurri come campioni d’inverno, con 4 punti di vantaggio sul terzo posto, primo posto utile per i playoff. Si tratta di un risultato storico per la squadra nerazzurra.

Puscas esulta a Monza dopo il gol (Foto PisaSC)

IL MERCATO DI GENNAIO – La società nerazzurra si ingolosisce e vuole migliorare ulteriormente la squadra, credendo nella Serie A. Dalla cintola in su infatti la squadra, rispetto la parte iniziale della stagione, fatica a far gol. Lucca sembra si sia perso per strada e viene sondato il terreno per diversi attaccati. Alla fine il Pisa ha sceltodue profili, quello di Ernesto Torregrossa dalla Sampdoria, con un prestito con diritto/obbligo di riscatto in caso di Serie A e altri bonus a una cifra di meno della metà dell’investimento dei doriani con il Brescia. Un vero affare, ma anche George Puscas, arrivato sul gong dal Reading in obbligo di riscatto in caso di Serie A. Nel frattempo la società nerazzurra, per migliorare ulteriormente il centrocampo, ha acquisito anche Ahmad Benali dal Crotone, sempre in prestito con diritto di riscatto. Un’operazione che restituisce ancora più qualità a un centrocampo già tra i migliori del campionato. Parallelamente il Pisa ha lavorato molto anche sui rinnovi per non mandare nessuno in scadenza. Prolungano Marin, Sibilli, Livieri, De Vitis, Caracciolo e Masucci. L’intrigo di mercato però riguarda Lorenzo Lucca. Il giocatore sembrava già venduto al Sassuolo per 8 milioni più bonus, ma a bloccare tutto è stato Alexander Knaster: “l’avremmo preso alle nostre condizioni. Non c’era la volontà di cederlo da parte della proprietà straniera del Pisa e ballavano due milioni di differenza”, dichiara Carnevali, diesse del Sassuolo. Corrado intanto ci crede: “Certo che puntiamo alla Serie A”.

Torregrossa esulta dopo aver portato in vantaggio il Pisa con la Cremonese (Foto PisaSC)

TRA ALTI E BASSI  – La ripresa delle ostilità vede un Pisa cambiato rispetto alla prima parte del torneo. Pur rinforzandosi, la squadra perde brillantezza. Alcuni giocatori spariscono dai radar, come Marsura e Lucca, ma anche Touré non è lo stesso del girone d’andata. Torregrossa, Benali e Puscas sono quelli che fanno più gol, a tratti gli unici, ma il Pisa continua ad avere qualche problema sotto porta. Il girone di ritorno inizia da uno 0-0 con la Spal, mentre la squadra cerca di tornare in forma dopo un’ecatombe di casi Covid. La seconda giornata vede Marconi, l’ex, rispondere a Torregrossa, per 1-1 deciso da un rigore per parte contro l’Alessandria. Il Pisa soffre di pareggite e rallenta ancora con la Ternana, per il terzo pareggio consecutivo (0-0). Con Vicenza è una battaglia. Cohen e Caracciolo riagguantano una partita dai molti rimpianti e dai tanti errori, ma alla fine il Pisa ritrova il successo contro il Monza grazie a un altro 1-2 in terra brianzola firmato Puscas e Caracciolo. Di fatto è la più bella vittoria della stagione con Knaster e Corrado che vanno ad esultare sotto il settore dei tifosi pisani all’U-Power Stadium. Col Parma e con la Reggina però i nerazzurri restano a secco di gol e arrivano un pareggio e una sconfitta. Nelle prime 8 gare del girone di ritorno sono persi tra i 6 e i 9 punti rispetto alle altre squadre in lotta per la promozione. Qui però il Pisa si riprende e ritorna prepotentemente a giocarsi il campionato, ritrovando il primo posto che mancava da 10 giornate dopo tre vittorie consecutive contro Crotone, Pordenone e Cremonese. Tutti piccoli capolavori. Puscas, Benali e Torregrossa infatti decidono il 3-2 col Crotone, mentre lo stesso Torregrossa decide lo 0-1 di Pordenone. A Cremona invece il Pisa campeggia 3-0 grazie al gol di Puscas e alla doppietta di Torregrossa, in stato di grazia. I nerazzurri poi cadono ad Ascoli (2-0) e vincono col Cittadella (1-0), ma giocano tra alti e bassi. La vicenda plusvalenze, una gigantesca bolla di sapone, risoltasi con un autogol da parte della giustizia sportiva che assolve tutti, ma lancia accuse pesanti al Pisa, finisce forse per condizionare la partita di Benevento, dove il Pisa subisce una debacle perdendo 5-1. I pareggi con Brescia e Perugia riporteranno i nerazzurri a lottare, ma qui la squadra di D’Angelo, un po’ per inesperienza, un po’ per alcune mancanze proprie, non riesce a sferrare il colpo decisivo alla classifica. Alla vittoria per 3-1 col Como però non segue continuità e i nerazzurri vengono battuti dal Lecce 2-0, ma sono ancora in gioco per la promozione. Col Cosenza però finisce 1-1 e terminano anche i sogni di promozione diretta. Con un incrocio di risultati però il Pisa rimane a galla fino all’ultimo e conquista comunque il terzo posto battendo il Frosinone (2-1) all’ultima giornata con i gol di Puscas e Sibilli. Saranno playoff.

Il Pisa 2021/22 (foto Pisa SC)

PLAYOFF – In semifinale i nerazzurri si trovano di fronte al Benevento. Tra Cosenza e Frosinone però il Pisa perde per infortunio Caracciolo, che deve operarsi al crociato. La mancanza del giocatore è una mazzata per il gruppo e anche un infortunio di Hermannsson complica i piani del Pisa contro i sanniti. Il primo round di semifinale va al Benevento che vince di misura sui nerazzurri grazie a una rete di Lapadula (1-0), abile a sfruttare uno sfortunato rimpallo sulla schiena di Beruatto nel finale di gara. Peccato perché i nerazzurri resistono, pur non pungendo, giocando, a sorpresa con un 4-4-2 che consente al Pisa di tenere bene il campo, seppur soffrendo. A preoccupare però è anche l’infortunio di De Vitis, uscito toccandosi il polpaccio, che aumenta esponenzialmente l’emergenza difensiva della squadra di D’Angelo, costretta a schierare Birindelli come difensore centrale. De Vitis ed Hermannson però stringono i denti e ci sono per la partita di ritorno, seppur mezzi azzoppati. Con una grande prova e un risultato che sta anche un po’ stretto, i nerazzurri portano a casa una vittoria fondamentale nella gara di ritorno (1-0) e approdano, in virtù della migliore classifica, alla finale playoff per giocarsi la Serie A. A decidere il match è una rete di Benali nel primo tempo, cui era seguita anche una rete annullata di Hermannsson. Nella ripresa il Pisa ha controllato, non rinunciando ad attaccare. L’avversario della finale è il Monza di Berlusconi, già battuto due volte in campionato, ma i playoff sono un’altra cosa.

Knaster e Corrado all’Arena

LA FINALE – Il Monza approda la finale dopo aver doppiamente regolato il Brescia nella sua semifinale. Visto che sia nerazzurri che brianzoli hanno ottenuto 67 punti, in caso di parità nei 180 minuti si va ai supplementari con eventuali rigori. A Monza però è Stroppa a vincere il primo round di finale. I ragazzi di D’Angelo subiscono gol due volte, nei loro migliori momenti della partita. La prima rete arriva con Mota Carvalho nei primi 10′. Il Pisa però è vivo e gioca a viso aperto, meritando anche il pareggio. Nella ripresa infatti solo la sfortuna ha impedito a Sibilli di trovare il gol del pareggio. A un quarto d’ora dalla fine però arriva il raddoppio dei padroni di casa con Gytkjaer. Nel finale un gol di Berra consente alla squadra di D’Angelo di sperare per poter ribaltare il risultato all’Arena. Per la finale di ritorno la città prepara un inferno. Tutto esaurito e tantissima gente popola oltre la capienza l’Arena Garibaldi con un tifo inferocito. Perfino Knaster si prende la passerella con Corrado prima del match. L’inizio della sfida è anche di quelli che restano impressi con Torregrossa ed Hermannsson che mettono a segno due reti devastanti nei primi 9’, illudendo la squadra nerazzurra. Il 2-0 momentaneo manderebbe il Pisa in Serie A, ma il Monza si ritrova e accorcia le distanze. Nella ripresa la tensione è palpabile. Puscas con una traversa si vede negare la gioia del 3-1 che avrebbe molto probabilmente consentito al Pisa di vincere la partita e andare in Serie A. Solo un episodio, con un gol di Gytkjaer che sfrutta un buco difensivo, che quasi permette ai brianzoli di festeggiare, ma al 90’ Mastinu pesca il coniglio dal cilindro e si va ai supplementari. Il Pisa però non ne ha più mentre il Monza beneficia di altri cambi e una rosa più fresca. Cala il sipario con due reti di Marrone e Gytkjaer, stavolta quelli decisivi per chiudere definitivamente i conti. Fa male, troppo, ma il pubblico pisano sa quanto la società nerazzurra sia preparata alle sfide dei prossimi anni, ripartendo con slancio con una solidità che a Pisa non c’è mai stata. Solo applausi per D’Angelo e giocatori, autori di una stagione straordinaria.

 

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018