Ieri avevamo scritto dei 200 milioni di dollari che hanno portato alla cessione del club inglese di cui Knaster deteneva, all’interno della Eagle Football, il 45%. Oggi è arrivata la retrocessione in Ligue 2 del Lione, di cui Knaster invece detiene, con la stessa Holding (e con Tifosy) il 19%. Cosa è successo? Scopriamolo insieme.
LA VICENDA LIONE – Il Lione è retrocesso in Ligue 2 per irregolarità finanziarie, una sentenza arrivata dalla DNCG (Direzione nazionale di controllo e gestione). Una decisione già stabilita lo scorso 15 novembre, divenuta effettiva. Il motivo? Un monte ingaggi troppo elevato che aveva portato al blocco del mercato del club. Il ricorso è ancora attivo e potrebbe comunque essere vinto dal Lione. Non si tratta quindi di una mancata solvibilità da parte dei soci e della Eagle Football di Knaster e Textor, bensì di un effettivo mancato rispetto delle regole.
L’INTRECCIO LIONE-CRYSTAL PALACE – In che modo la vicenda è connessa con il Crystal Palace? Un intreccio non da poco in quanto il Crystal Palace aveva ottenuto la qualificazione alla prossima Europa League, ma le regole vietano le multiproprietà nella stessa competizione europea, col rischio di costar caro al club data la presenza del Lione che vantava migliori diritti. Textor e Knaster, col passaggio delle quote del club a Johnson (Ne abbiamo parlato ieri) hanno ottenuto 200 milioni di euro garantendo l’accesso al Crystal Palace alla competizione europea senza intaccare la posizione del Lione. Ora la speranza è che l’autorità di controllo francese, nei prossimi giorni, possa analizzare il ricorso del Lione e riammettere il club in Ligue 1.
RICADUTA SUL PISA? – Nessuna ricaduta sul Pisa, ma il club nerazzurro in futuro potrebbe rischiare qualcosa soltanto se la società dovesse qualificarsi a una competizione europea e Knaster facesse parte di un altro consiglio di amministrazione di un club europeo che partecipi a una competizione internazionale. In quel caso potrebbe dover rinunciare il Pisa o un’altra delle squadre di Knaster a quella specifica competizione. Negli ultimi tempi infatti anche microquote di club hanno ricadute specifiche per chi le possiede, poiché la Uefa e la Fifa stanno cercando di porre un freno alle attività di grandi colossi in grado di possedere più square ad alti livelli. Per inciso in futuro il Palermo potrebbe avere problemi se si qualificasse in Europa considerando che fa parte del City Group.