Cosa resta di Pisa-Salernitana all’indomani della partita? Tra aspetti positivi e negativi, ecco la consueta analisi post-gara. Anche se ultimamente le cose non sembrano andare nella direzione sperata, i nerazzurri possono comunque guardare al bicchiere mezzo pieno.
DUE PUNTI IN PIU’ – Dati alla mano, partiamo dalle buone notizie. I nerazzurri hanno iniziato il girone di ritorno, dopo le prime 3 partite, con ben 2 punti in più rispetto al girone d’andata. Se alla terza giornata la squadra di D’Angelo aveva ottenuto solo due pareggi contro Reggiana e Cremonese, perdendo malamente a Salerno, al giro di boa è arrivata una vittoria (Reggiana), una sconfitta (Cremonese) e un pareggio (Salernitana). Se si prende in analisi questo mini ciclo, ci si rende conto che forse il Pisa avrebbe potuto meritare qualcosa di più e, come dice Birindelli, dalle sue parole di ieri, forse ha raccolto meno di quanto ha seminato. Di positivo resta anche la striscia positiva della squadra, che oggi può contare su ben 8 risultati utili consecutivi sul campo dell’Arena Garibaldi.
ASPETTANDO IL SALTO DI QUALITA’ – Proprio questo però, al momento, pare essere l’unico vero problema del Pisa. La dirigenza ha fatto un buon mercato a gennaio e i nerazzurri hanno una rosa competitiva che, adesso, sulla carta, potrebbe competere con qualsiasi avversario, ma manca il salto di qualità. Quando i nerazzurri sono sul punto di agganciare la zona calda della classifica o di portare a casa importanti vittorie, arrivano piccole distrazioni, a volte proprie, a volte a causa di fattori esterni, dato che ci si sono messi anche gli arbitri di mezzo, nelle precedenti partite. Oltre ai torti arbitrali di cui si è già avuto modo discutere, il blackout contro la Cremonese e almeno un grave errore contro la Salernitana hanno fatto perdere almeno 3 punti in classifica. Se i nerazzurri vorranno fare quel passo in più per competere ad alta quota, serviranno vittorie di peso contro le prime otto della graduatoria, dato che i nerazzurri finora hanno ottenuto solo un successo contro il Lecce e sconfitte o pareggi contro le altre 7 compagini attualmente in zona playoff, altrimenti questo Pisa rimarrà una realtà di metà classifica.
ESSERE POSITIVI – Perché allora bisognerebbe guardare il bicchiere mezzo pieno? Perché la squadra ha tutti i mezzi per fare bene. La categoria, con questa rosa e questo gruppo, non è in pericolo e la struttura economica e societaria non è mai stata così forte negli ultimi 27 anni. C’è una grande comunione di intenti e, se anche quest’anno il Pisa dovesse rimanere a metà classifica, mancando l’appuntamento coi playoff non sarebbe un fallimento, visto che sono stati fatti importanti investimenti e si sono iniziati a mettere i tasselli verso il futuro. Il gruppo però ci crede e vuole lottare fino alla fine, tanto basta per dare una iniezione di positività all’ambiente, che manca dall’Arena Garibaldi da troppo tempo.