Il tecnico del Pisa Filippo Inzaghi ha spento oggi su Sport Week, magazine della Gazzetta dello Sport, qualsiasi assurda voce comparsa nelle scorse ore, proiettandosi subito con la testa alla Serie A del Pisa.
Alla domanda, “è già proiettato sulla prossima stagione”, dall’intervista del magazine della rosea, Inzaghi ha risposto diretto: “Per adesso mi godo il momento. Ma è chiaro che non c’è tempo da perdere. Parlerò con la società e faremo le valutazioni migliori per presentare una squadra in grado di bella figura. La salvezza del Pisa sarà il primo obiettivo, ma ai ragazzi chiederò anche un’altra cosa: divertimento e sfrontatezza. Ci siamo guadagnati la possibilità di giocare in stadi bellissimi, ma se andremo lì per goderci lo scenario faremo brutta figura e perderemo un’occasione. Invece dovremo essere protagonisti dovunque, a modo nostro”.
Per Inzaghi è stata la prima promozione da marito e doppio papà: “E’ stata un’emozione in più: Edoardo sulle mie spalle, Emilia che si fa coccolare e Angela che mi sta accanto ogni giorno in un modo fantastico. Sono cresciuto in una famiglia con valori antichi: io e Simone abbiamo imparato tutto da papà Giancarlo e mamma Marina e le stesse cose abbiamo cercato di trasmetterle ai nostri figli. Io sono malato di calcio e del mio lavoro, me lo sono sempre portato a casa, ma adesso per fortuna ci sono loro che mi “rapiscono” e mi fanno pensare ad altro, liberando la mia testa e ricaricandomi. Le cose non accadono per caso. Io conobbi Angela ai tempi del Venezia: nel periodo in cui stavo ricostruendo la mia carriera da allenatore, cominciai a costruire anche la famiglia che avevo sempre desiderato. Angela ha dato un senso a tutto e i bimbi sono il completamento ideale del nostro amore e del
nostro modo di vivere la vita. Io sono un uomo fortunato e questa consapevolezza mi aiuta ad affrontare ogni situazione nel modo giusto, senza drammi e senza esaltazioni”.
Infine due parole sul fratello Simone: “Simone è il più bravo e non da adesso. Ha gestito in modo splendido una stagione massacrante e a volte mi tocca leggere critiche assurde. La crescita progressiva dell’Inter è il manifesto del lavoro di Simone: un allenatore sopraffino dal punto di vista tecnico, ma anche un uomo bravissimo a leggere nella testa e nel cuore di venticinque ragazzi diversi. Lo spogliatoio è un posto particolare, bisogna saperci entrare e maneggiarlo con cura. Mio fratello non sbaglia una mossa”.