Riprendiamo integralmente il volantino che la Curva Nord Maurizio Alberti ha distribuito ieri nel settore popolare durante Pisa-Fiorentina (Foto di copertina di Gabriele Masotti) per poi, poco dopo, lanciare lo striscione “Trasferte libere, black list, membership, caro prezzi, orari spezzatino, pay-tv, una curva che non si piega vi accompagna nella battaglia”. Ecco il testo integrale del comunicato che riceviamo e pubblichiamo:
“Torna all’Arena il derby con la Fiorentina, una giornata sognata da anni, per la voglia di rivivere l’adrenalina dei confronti anni ’80 e inizio ’90. Tutti, quando è uscito il calendario, sono andati a cercare la data, ma l’evento tanto atteso si è ben presto ridotto a una normale partita di campionato, per quanto importantissima, causa assenza della tifoseria organizzata nel settore ospiti.
Anche i viola e anche altre tifoserie portano avanti da tempo una battaglia contro il caroprezzi nei settori popolari, una posizione assolutamente rispettabile che li porterà a non entrare allo stadio, scelta già vista in altre occasioni nelle stagioni passate. Che derby sarà senza gli avversari? Un derby zoppo e in tono minore. Non ci saranno coreografie particolari… che gusto ci sarebbe senza nessuno davanti che ti può rispondere. Non ci sarà spazio per striscioni ironici, sfottò, esultanze in faccia. Sarà una partita fondamentale dal punto di vista del risultato sportivo ai fini della classifica, con Curva Nord e stadio che dovranno trascinare la squadra alla vittoria trasmettendo carica, cattiveria agonistica e appartenenza, ma nulla di quanto avremmo potuto vivere nel “vecchio calcio”.
Il calcio moderno, a livello ideologico, tende da anni ad istituzionalizzare i toni, a spettacolarizzare, anzi, americanizzare lo show, a escludere le fasce popolari e meno abbienti, ad avvantaggiare gli spettatori televisivi invece che il pubblico pagante allo stadio, a reprimere le forme di tifo organizzato autonomo cercando di ricondurle nell’alveo della fidelizzazione al club, e molto altro.
La battaglia contro il caroprezzi è una delle tante, che ognuno combatte come vuole, con i suoi metodi e i suoi obiettivi, ma per noi ce ne sono molte di più, in primis la tessera del tifoso, non c’è una classifica, sono tutte facce della stessa politica che dopo gli anni ’90 ha cercato di creare un qualcosa di diverso rispetto a quello che era stato vissuto prima, un calcio da laboratorio e meno passionale.
Osservatorio = braccio repressivo dello Stato. Lega Calcio = espressione del calcio-business. Società di calcio = nel peggiore dei casi, al soldo della Lega e schiave del GOS, nel migliore inesperte, lontane dalla gente, o incapaci. Questa la triade del nuovo calcio che da anni come Curva Nord abbiamo osteggiato e combattuto, anche quando non c’era l’attenzione di oggi e in tanti non condividevano l’allarme.
Ci siamo mossi con mezzi diversi: a volte con prese di posizione e proteste, altre volte disertando o rifiutando il compromesso, altre volte ancora aprendo canali di dialogo, questo ovviamente solo con le Società, che possono sbagliare ma sono gli unici soggetti in campo a non essere pregiudizialmente “contro” gli ultras, il tifo spontaneo e il calcio popolare.
Altre volte abbiamo ingoiato il boccone amaro. Abbiamo sopportato la trasferta di martedì sera, anche se il calcio spezzatino delle televisioni è un insulto ai tifosi e allo sport, e falsa il campionato. Abbiamo sopportato biglietti esagerati per il contesto, e magari, valutando caso per caso, qualche biglietto ancora più caro lo pagheremo. Abbiamo sopportato ticket nominale, tornelli, telecamere. Abbiamo sopportato tanto per conservare l’agibilità di poter essere ancora “dentro” a questo calcio, di avere la possibilità di combattere il “nuovo calcio” portando avanti e trasmettendo alle generazioni la nostra identità carica del “vecchio”, cosa che ci saremmo preclusi autoescludendoci in toto. Con la tessera no, non abbiamo fatto passi indietro. È una nostra scelta, su un punto di passaggio che continuiamo a considerare “chiave”. Altri hanno scelto in maniera differente.
Sì, oggi il calcio moderno ha sciupato il derby. Per colpa del calcio moderno, non abbiamo ancora fatto una trasferta. Sempre per il calcio moderno, giocheremo di giovedì, lunedì, qualsiasi ora, la gente lavora non frega a nessuno. Il calcio moderno, quello dove strategie di marketing portano alla fidelizzazione mentre prima tutto questo processo era molto più genuino e si chiamava “far appassionare”. Ma non fai appassionare la gente con 49 euro per una Curva, con le mille tessere, con le limitazioni e i settori chiusi dai prefetti dove non puoi entrare anche se hai in tasca le mille tessere.
Continueremo a combattere tutto questo alla nostra maniera, tra rinunce e difficoltà, finché il boccone da ingoiare non diventerà troppo grande e faremo festa. Oppure, chissà, vinceremo noi: il sistema collasserà e torneremo al caro vecchio “pallone” della domenica pomeriggio con i tifosi liberi di decidere all’ultimo se andare allo stadio acquistando i biglietti al botteghino o di andare in trasferta. Nel frattempo, noi ci siamo e continueremo a lottare. Anche oggi, e sempre, a testa alta.
CURVA NORD MAURIZIO ALBERTI”