Il derby dell’Arno finisce 0-0, ma a restare impressi sono gli episodi arbitrali che hanno condizionato la partita. Il Pisa ha giocato meglio degli avversari, ma ha dovuto fare i conti con decisioni che gridano vendetta. E in classifica ai nerazzurri adesso mancano 3 punti.

LA RETE ANNULLATA A MEISTER – Al 71’ l’attaccante nerazzurro Henrik Meister inventa un tiro meraviglioso che si infila sotto l’incrocio. L’Arena esplode, ma il Var richiama Manganiello: “Il n.9 del Pisa tocca con la mano e segna nell’immediatezza, gol annullato e calcio di punizione”. Gilardino non ci sta: “Non condivido questa regola nel calcio in generale, l’accettiamo con amarezza”. Anche l’arbitro Marelli, che analizza settimanalmente tutti gli episodi più controversi conferma: “Dopo il contrasto con Mandragora, Meister ha toccato col polso sinistro e poi ha tirato: il gol deve essere annullato”. Normativa rispettata, ma il Pisa si vede portare via un capolavoro tecnico che nulla aveva a che fare con un reale vantaggio. Un’altra regola stupida inserita dalla Fifa che ogni tanto invece di facilitare le cose le complica nel regolamento del calcio.

LA MANO DI PONGRACIC – All’80’ Cuadrado colpisce il palo, la sfera torna in area e rimbalza sul braccio largo di Pongracic. Tutto lo stadio invoca il rigore, ma Manganiello lascia correre e il Var non interviene. Gilardino scuote la testa in tv: “Credo che sia molto chiaro…”. Marelli, stavolta, assolve l’arbitro: “La posizione delle braccia è naturale e il pallone arrivava veramente da un metro, per me non era rigore”. Ma dalle immagini il braccio sembra tutt’altro che vicino al corpo e aumenta chiaramente il volume. E’ calcio di rigore. Non c’è altro da aggiungere.

IL SECONDO TOCCO DI MANO, QUELLO DI FAZZINI – All’84’ altra protesta nerazzurra: Fazzini tocca col braccio in area, Manganiello non fischia e il Var tace. Anche Marelli ammette questa volta: “Nel secondo caso c’è più di qualche dubbio”. Un’altra chance tolta al Pisa, che in pochi minuti si vede negare due rigori.
LA GESTIONE DELLA PARTITA – Ci sono anche numerosi altri episodi. Marelli sottolinea anche altri errori: “Strano che Manganiello non abbia fatto uscire subito Touré che perdeva sangue, un giocatore non può rimanere in campo in queste condizioni, è decisamente irregolare”. La gestione dei cartellini è apparsa confusa e, in generale, una gestione discutibile dei falli e del sangue in campo. Gilardino sorride amaro: non vuole dare alibi, ma il Pisa esce nettamente danneggiato. Senza questi errori oggi si parlerebbe di un successo meritato, invece resta solo la rabbia per un arbitraggio che ha graziato la Fiorentina.

IL DOSSIER SI “ARRICCHISCE” – Ci chiediamo ancora, alla luce dei falli di mano (in particolare quello sul tiro di Bonfanti) perché allora non sia stato dato quel rigore, mentre invece a Napoli sia stato dato il fallo di mano a Leris. Due pesi e due misure. Intanto il dossier si “arricchisce” e al Pisa adesso mancano 3 punti in classifica. Uno contro i partenopei e due contro la Fiorentina.