Simone Scuffet ha scoperto di giocare poche ore prima del fischio d’inizio. Semper ko per l’influenza, guanti e maglia da titolare. Il portiere all’Arena ha mostrato calma e autorevolezza. Non ha potuto nulla sui due colpi da attaccante vero di Lautaro, ma per il resto ha dato la sensazione di essere in grado di sopperire all’assenza di Semper. Tanto da insidiarne la titolarità?.
La sua partita è stata pulita. Nessun intervento miracoloso da copertina, perché l’Inter ha costruito più superiorità che tiri puliti. Sulle uscite alte è stato sicuro, non ha rischiato con i piedi in zone calde e soprattutto ha guidato bene la linea difensiva, parlando molto con Albiol e i braccetti. Un altro aspetto importante è stato il gioco lungo. Scuffet non si è limitato a spazzare, ha spesso cercato Nzola e Meister con lanci mirati, aiutando il Pisa a saltare la prima pressione dell’Inter. È uno dei motivi per cui, nonostante il possesso palla inferiore, la squadra è riuscita a risalire il campo e a creare le occasioni migliori proprio dopo i suoi rinvii. In una squadra che vive molto di transizioni, avere un portiere capace di verticalizzare con precisione è un’arma in più. In generale, rispetto a Semper, proprio sulle uscite e la precisione dei rinvii la sensazione è che almeno su questo punto, l’ex portiere dell’Udinese abbia fatto meglio del collega. Tra i pali invece non è ancora possibile giudicare adeguatamente Scuffet in quanto è stato davvero poco impiegato nella gara di domenica. Il giudizio sarebbe da rimandare, ma qui Gilardino dovrà decidere se ributtarlo subito nella mischia oppure no.
Negli ultimi dodici mesi aveva giocato pochissimo, solo quattro presenze. Il rischio di “perdere le misure”, come da lui stesso ammesso nel post gara, era concreto. Invece si è visto un portiere concentrato, sempre acceso, senza quelle incertezze tipiche di chi rientra dopo tanto tempo. Questo dice tanto del suo modo di lavorare durante la settimana, pur sapendo di partire dietro nelle gerarchie.
La domanda però è inevitabile: può insidiare la titolarità di Semper? La risposta onesta è che, dopo una sola partita, difficilmente ci sarà un ribaltone. Possiamo dire che Scuffet, con questa prova, si è rimesso davvero in corsa. Non è più solo “il secondo affidabile”, è un’alternativa credibile, pronta ogni volta che servirà. Per Gilardino è una buona notizia. In un campionato lungo e pesante come questo, avere due portieri di livello significa poter gestire meglio energie, infortuni, momenti di forma. E sapere che, se Semper ha un problema dell’ultima ora, chi entra è all’altezza, dà serenità a tutto il blocco difensivo. La sensazione è che, da qui in avanti, lo spazio per qualche rotazione mirata potrebbe aumentare.



