Il derby dell’Arno torna dopo 31 anni e il Pisa non delude. Finisce 0-0, ma i nerazzurri escono con la consapevolezza di aver giocato meglio della Fiorentina, creando tanto e mostrando una crescita evidente sul piano tattico e caratteriale. Analizziamo insieme la partita, fermo restando che la direzione arbitrale è invece dedicata a un altro articolo (link qui).

IL 3-5-2 E’ ORMAI IL MODULO DI RIFERIMENTO – Il tecnico ha scelto il 3-5-2, con Bonfanti preferito a Lusuardi in difesa e Tramoni al fianco di Nzola. Una strategia che adesso sta pagando: compattezza dietro, centrocampo muscolare e qualità negli inserimenti. La squadra ha risposto con ordine e ritmo, alternando pressing alto a fasi di attesa. La gestione dei cambi ha confermato la profondità della rosa: Hojholt, Vural, Cuadrado e Meister hanno dato energia nella ripresa, mettendo alle corde la Fiorentina.

TRAMONI, LA GIUSTA POSIZIONE – Il nuovo assetto tattico di Gilardino, evoluzione di quello di Inzaghi, libera Tramoni. Non dei compiti difensivi, ma gli da maggiore efficacia in entrambe le fasi. Bastavano a conti fatti 10-15 metri più avanti da parte del corso, ora libero di volare. Il gol manca ancora, ma ieri abbiamo assistito alla sua migliore prestazione.

Akinsanmiro danza in mezzo alla Fiorentina (Foto Masotti)

AKINSANMIRO, SEMPLICEMENTE MOSTRUOSO – Potrei dire una bestemmia, ma a me sinceramente Akinsanmiro ricorda il primo N’Golo Kanté. Corsa inesauribile, pressing asfissiante, fisicità mostruosa, inserimenti, intercettazioni, dribbling. Non a caso l’immagine di copertina di Gabriele Masotti è dedicata a lui che ha vinto anche l’Mvp del match della Lega di Serie A. Adesso è diventato veramente difficile prescindere un reparto di mezzo senza di lui. Titolare fisso. E’ nata una stella che impressiona per corsa e recuperi. Gilardino lo ha esaltato: “Corre 12 chilometri a partita, sradica palloni e si integra con gli altri due centrocampisti”.

DUE PALI CLAMOROSI, MA NON SOLO – La cronaca racconta due legni clamorosi, con Nzola che al 13’ colpisce la traversa e Cuadrado che al 35’ della ripresa centra il palo. Ma non solo: pressing sulle seconde palle, verticalizzazioni rapide, esterni pronti ad accompagnare l’azione. Touré e Leris hanno corso per novanta minuti, Aebischer e Marin hanno garantito equilibrio. La squadra c’è ed è viva.

LA SOLIDITA’ DIFENSIVA – Canestrelli, Caracciolo e Bonfanti hanno retto bene l’urto contro Kean e Gudmundsson, concedendo pochissimo. Semper ha trasmesso sicurezza nelle uscite, salvando anche su conclusioni insidiose nel primo tempo, anche se quell’errore nel secondo tempo ha fatto perdere 10 anni di vita a 10 mila persone. Il capitano meriterebbe adesso perfino la convocazione in nazionale dopo aver stoppato l’attaccante titolare azzurro.

SERVONO VITTORIE E PUNTI – Il Pisa ha fatto la partita per larghi tratti, costringendo la Fiorentina a rincorrere. È mancata solo la fortuna, più che la concretezza, questa volta, sotto porta, ma la prestazione ha confermato che la squadra è vicina a una maturazione tattica e mentale. Gilardino lo ha ribadito: “Forse una delle nostre migliori partite. Se continueremo così, le vittorie arriveranno”. Già perché ora servono punti preziosi, la classifica tiene lì il Pisa insieme ad altre 4-5 squadre a lottarsi la salvezza. Non perdiamo questo treno.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.