Per mesi si è detto che la Cremonese fosse più pronta, più forte, più “da Serie A”. Che avesse fatto un mercato di categoria, che avesse un direttore sportivo strutturato, che con Nicola in panchina fosse un passo avanti. E invece, all’Arena, il Pisa e Gilardino hanno dato una lezione di calcio. Di organizzazione, di carattere e di spirito. Ha vinto contro tutto quel chiacchiericcio che da mesi accompagna, spesso con negatività, ogni passo di questa squadra, il Pisa non ha vinto “nonostante il materiale umano a disposizione”, ma grazie a questo splendido gruppo che ha firmato una delle strisce positive più lunghe della storia. E’ ora di avere rispetto.

“EH MA LA CREMONESE…” – “Ci hanno soffiato Zerbin”, “hanno preso Baschirotto e noi no”, “Inzaghi è scappato perché non gli facevano la squadra”… tutte frasi che circolavano ovunque, come se il destino dei nerazzurri fosse già scritto. Ma il campo, come spesso accade, ha rimesso le cose al loro posto. La Cremonese, quella tanto decantata, la rivelazione del campionato, è stata annichilita da un Pisa ordinato, intenso e consapevole.

CINQUE RISULTATI UTILI – Il successo non può certo essere considerato come un episodio. Il Pisa è imbattuto da cinque giornate, e questa è già una delle serie positive più lunghe del club in Serie A. Ma soprattutto è un successo di identità: quella costruita negli anni, mattone dopo mattone, da chi ha creduto nel progetto.

“NONOSTANTE IL MATERIALE UMANO” – Fa quasi rabbia e mi da sinceramente fastidio sentire ancora frasi, come “Gilardino sta facendo bene nonostante il materiale umano”. Come se questa squadra fosse un gruppo di improvvisati. No, questo gruppo è stato costruito con intelligenza, competenza e visione. Lo dimostrano i nomi che ieri hanno deciso la partita: Akinsanmiro, preso con coraggio e cresciuto fino a imporsi in A; Aebischer, faro del centrocampo; Vural, giovane ma già dentro i meccanismi; Touré, simbolo di forza e appartenenza. E poi Tramoni, tanto criticato e adesso tornato protagonista con una giocata che vale tre punti e riscatto personale.

GILARDINO L’INSEGNANTE – Ogni pedina di questa squadra ha una storia, e dietro ogni storia c’è una scelta precisa. Dalla solidità di Caracciolo all’esperienza di Semper, fino all’intuizione di prendere Gilardino e costruirgli attorno un gruppo giovane, tecnico e motivato. Il Pisa non ha un “materiale umano scarso”: ha una squadra vera, che sta crescendo insieme al suo allenatore, un vero insegnante per i giovani. Gilardino infatti merita una menzione speciale. Non solo perché il Pisa ha vinto la sua prima in Serie A, ma perché lo ha fatto imponendo un’identità. Ha scelto di non snaturare il suo calcio, di non rinunciare alla qualità anche nei momenti difficili. Ha insistito sul gruppo, sulla compattezza, sulla fiducia. Ha insegnato a questi ragazzi a soffrire senza perdere lucidità.

LA PARTITA E I CAMBI – Il gol di Touré, arrivato nel momento più complicato del match, è il simbolo di una squadra che ha imparato a soffrire senza disunirsi. È stato anche l’impatto dei subentrati a fare la differenza. Gilardino ha letto con lucidità la gara, modificando l’assetto al momento giusto. Tramoni ha acceso finalmente la luce, servendo l’assist vincente, mentre Marin e Leris hanno portato ordine e corsa. La gestione dei cambi è stata la chiave. In mezzo al campo Aebischer ha garantito equilibrio, Akinsanmiro ha dato ritmo e coraggio fino all’infortunio, e la difesa – guidata da Caracciolo e sostenuta da un ottimo Semper – ha mostrato solidità. Anche Calabresi ha confermato il suo buon momento, preciso e concentrato.

NZOLA SOTTOTONO – Davanti resta qualche limite: Nzola si è mosso tanto ma ha sprecato, Moreo ha lottato più che creato, mentre Cuadrado, frenato da un problema muscolare, non è mai entrato davvero in partita, al di là di un paio di calci piazzati. Ma stavolta la squadra ha compensato con compattezza e carattere. C’è però sempre tempo per migliorare. E questa squadra ha già dimostrato di saperlo fare.

TRAMONI E’ TORNATO – Un altro sassone da scarpa che voglio togliermi è Tramoni. Tutti a dire Tramoni non è adatto per la Serie A. Io ho sempre predicato in queste settimane che Tramoni fosse un giocatore invece indispensabile per il Pisa. Che aveva soltanto qualche problema psicologico e ho sempre detto questo. E lo dico fieramente, ieri sera anche Tramoni ha vinto. Se torna in palla anche Matteo, non ce n’è per nessuno.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.