La sconfitta con il Parma lascia strascichi pesanti e rende ancora più delicata la trasferta di Lecce. Non solo per la classifica, con il Pisa scivolato al terzultimo posto a quota 10 e i salentini a 13 punti, ma per come è arrivato questo ko. È stata una partita che ha messo a nudo limiti tecnici, caratteriali e strutturali. Limiti che contro il Lecce non potranno ripetersi, perché un altro passo falso vorrebbe dire essere risucchiati nel baratro.

LA PARTITA  – Contro il Parma il copione è stato il seguente: primo tempo bloccato, deciso da un episodio sfavorevole, e ripresa passata a buttare palloni in area senza reale capacità di trasformarli in occasioni pulite. Il dato fornito dallo stesso Gilardino – quasi cinquanta cross e una trentina di palloni toccati dentro l’area – racconta bene la serata. Tanto volume, pochissima sostanza. I numeri non possono bastare se poi in porta arrivano solo due conclusioni.

LIMITI E ATTEGGIAMENTO – Il problema non è solo di atteggiamento. È anche, e soprattutto, di qualità negli ultimi trenta metri. Il Pisa arriva spesso sulla trequarti, ma fatica a trovare la giocata giusta, l’uno contro uno vinto, il passaggio filtrante che spezza la linea difensiva. Gli esterni spingono ma sbagliano troppo nella scelta finale. Le mezzali raramente si inseriscono con i tempi giusti. Le punte vengono servite in modo sporco, quasi sempre spalle alla porta, costrette a lottare più che a concludere.

La coreografia della Curva Nord per Pisa-Parma (Foto Masotti)

I POCHI SINGOLI POSITIVI – In questo quadro spiccano pochi singoli in positivo. Scuffet ha dato sicurezza, Calabresi ha giocato una gara solida, Akinsanmiro ha portato energia e intraprendenza quando è entrato. Il resto è stato un lungo susseguirsi di mezze prestazioni. Caracciolo paga l’episodio del rigore, Touré ha spinto ma senza continuità, Marin e Aebischer non sono riusciti a dare ritmo e pulizia alla manovra, gli esterni hanno macinato metri ma con poca precisione.

NZOLA MALISSIMO – Il capitolo più delicato riguarda Nzola. Ha avuto le occasioni più nitide, soprattutto quella palla a due passi dalla porta a inizio ripresa, e le ha sbagliate. Nel finale ha rovinato definitivamente la propria serata con quel calcione che gli è costato il rosso diretto. Un gesto grave, che pesa perché arriva in un momento in cui la squadra aveva bisogno del suo riferimento offensivo e perché lo toglie a Gilardino proprio alla vigilia di un ciclo decisivo, tra squalifica e successiva partenza per la Coppa d’Africa. L’angolano ha chiesto scusa pubblicamente, prendendosi le responsabilità e promettendo di lavorare ancora di più per aiutare il Pisa a raggiungere gli obiettivi fissati a inizio stagione. È un passo doveroso, che va apprezzato sul piano umano. Ma non cancella il danno tecnico e psicologico causato alla squadra. In questo momento il Pisa non può permettersi blackout del genere da parte del suo centravanti titolare.

IL MERCATO E GIOVANNI CORRADO – Tutto questo porta a una conclusione quasi inevitabile: la società dovrà intervenire sul mercato di gennaio. Corrado ha scelto di non parlare ancora di trattative, sottolineando che il tempo c’è e che la classifica è corta. È comprensibile voler tenere calma l’ambiente prima di Lecce. Ma quando produci una quantità enorme di traversoni e ingressi in area e ne ricavi così poco, il limite è oggettivo. Servono più qualità, più fantasia e più cattiveria là davanti. E probabilmente anche un pizzico di esperienza in più in mezzo al campo, per gestire meglio i momenti chiave. A gennaio dunque servono rinforzi, bene i due attaccanti e il centrocampista, come abbiamo avuto modo di intercettare nelle scorse settimane. Ma ora servono anche punti, altrimenti sarà tutto molto più difficile. Giovanni Corrado ha scelto la linea della protezione del gruppo, sottolineando che la squadra avrebbe forse meritato di più, che il campionato è lungo e che servono calma e pazienza. Ha ragione quando ricorda che il ruolo della proprietà è “parlare specialmente nei momenti difficili” e tenere il livello di fiducia alto, ma è necessario anche intervenire.

SNODO CON IL LECCE – La gara con il Lecce, a questo punto, diventa uno snodo. Uno scontro diretto vero, fra la squadra che ti precede di tre punti e una delle rivali che sta lottando per lo stesso obiettivo. La classifica vede i nerazzurri adesso fermi a 10 punti dopo 14 partite con 3 punti di svantaggio sul Lecce e 4 sulle altre candidate alla lotta per non retrocedere. Hanno vinto tutte e ora perdere in terra salentina significherebbe rischiare grossissimo.  Perdere al Via del Mare significherebbe andare a –6 dai giallorossi e rischiare di perdere il treno. Non è ancora partita da dentro o fuori, ma poco ci manca. Servirà un Pisa diverso. Più lucido nella gestione del pallone, meno prevedibile nella rifinitura, più feroce sotto porta. Servirà una squadra capace di trasformare la spinta dell’Arena, che a Parma ha regalato una coreografia e un sostegno da Serie A vera, in un segnale di maturità anche lontano da casa. E servirà soprattutto che chi scenderà in campo al posto di Nzola veda in questa assenza un’occasione. Lecce dirà molto di quello che può essere il resto della stagione. Una reazione forte, con una prestazione solida e concreta, permetterebbe al Pisa di rimettersi subito in carreggiata e affrontare il mercato con più lucidità. Un’altra caduta, al contrario, aprirebbe scenari più pesanti, costringendo società e staff a scelte ancora più drastiche. Ora non si può più sbagliare

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.