Ancora una volta è un episodio a decidere il match. Il Pisa ci mette buona volontà e tiene molto bene il campo, ma l’Udinese vista all’Arena è il peggior avversario incontrato fino a questo momento e i nerazzurri non hanno fatto risultato più per demeriti loro che per meriti degli avversari. Incidono pesantemente le occasioni non sfruttate, ma è arrivato il momento di mettere un punto prima di un tour de force molto importante nelle prossime giornate. I limiti della squadra dopo tre giornate.
L’ATTACCO NON SEGNA – Se con l’Atalanta la rete del momentaneo vantaggio era arrivata su autorete, è venuto a mancare l’aspetto più importante, quello della finalizzazione. La squadra riesce a costruire e anche ad arrivare a rendersi pericolosa, ma non raccoglie i frutti di quanto crea. Nel mirino oggi ci sono Meister e Moreo che hanno avuto almeno un paio di occasioni importanti a testa, nitidissime, non sfruttandole. Due in particolare sono stati regali i cui errori gridano vendetta. L’imprecisione sotto porta ha condizionato il risultato. Gilardino ha ribadito che “dobbiamo avere più concretezza e lucidità”. Al momento però il danese non riesce proprio a sfruttare queste occasioni d’oro, mentre Moreo non è mai stato un finalizzatore, questo ormai è noto. E c’è solo Nzola come alternativa, ancora non al top della forma. Oggi sfruttando meglio le occasioni “il Pisa non solo avrebbe potuto pareggiarla, ma addirittura vincerla”. Parola di Akinsanmiro.
IL RITARDO DI CONDIZIONE DI ALCUNI NUOVI ACQUISTI – Ci sta mettendo più del previsto il pacchetto dei nuovi acquisti a carburare. Al momento infatti solo Akinsanmiro, per altro autore di un’ottima partita e in costante crescita, ed Aebischer, stanno rendendo molto bene, insieme all’ottimo impatto che ieri ha dimostrato Bonfanti al suo ingresso in campo. I principali nuovi acquisti però sono ancora in grande ritardo. Gilardino infatti ha detto: “Nzola si è allenato da solo per diverso tempo, Stengs ha fatto poca preparazione, Lorran non l’ho potuto utilizzare perché era tornato in Brasile. Al momento in cui li avremo al top della condizione determineranno, ma serve minutaggio e un passo alla volta”. Il tecnico non si piange addosso insomma, ma a quelli menzionati va aggiunto anche l’infortunio di Cuadrado, il punto interrogativo sulle tempistiche di arruolabilità di Raul Albiol, mentre Denon era stato fermato dall’influenza e ieri invece Lusuardi non ha inciso per niente, venendo sostituito all’intervallo. La sensazione è che, per il mercato fatto dal Pisa, si perderà almeno un mesetto ad attendere alcuni dei nuovi acquisti. Prima saranno in condizione meglio sarà. La Serie A però non aspetta nessuno.
I DUE TEMPI – Stavolta è andata al contrario delle ultime apparizioni, il Pisa ha fatto peggio nel primo tempo, per poi crescere nella ripresa. Da una parta è un bene in quanto dal punto di vista atletico sono stati fatti grossi passi avanti sulla gestione del match, ma dall’altra la squadra deve riuscire ad essere più costante per tutta la gittata del match. Sbalzi di tensione possono essere letali. Pagato un approccio troppo complesso, con una squadra a tratti troppo sfilacciata, che però si è saputa riorganizzare quando il tecnico ha effettuato tre cambi cambiando in larga parte sulla sinistra.

I DUE VOLTI DI TRAMONI – Il corso ha disputato di fatto una partita dai due volti. Nel primo tempo si è visto poco o niente, ma ormai è abbastanza evidente che necessiti di meno compiti difensivi e maggiori responsabilità dal punto di vista offensivo. Nella ripresa infatti, sgravato dalla maggior parte di compiti in fase di non possesso, è riuscito anche pressare meglio e recuperare palloni importanti, pur non riuscendo ad essere produttivo quanto bastasse per una prova sufficiente. Gilardino e Tramoni devono ancora legare al 100% per poter far esprimere tutto il potenziale al corso dal passaporto italiano.
UDINESE NON IRRESISTIBILE – I bianconeri sono stati la squadra peggiore vista fin qui dall’inizio del torneo. Come detto in apertura di articolo infatti i nerazzurri non hanno fatto risultato più per demeriti loro che per meriti degli avversari. E questo non va a favore della squadra di Gilardino, che non è riuscita a far pendere l’inerzia della propria partita a favore. Aebischer ha perso palloni pericolosi, Canestrelli ha tentennato in uscita. Troppi rischi regalati a un avversario che ha sfruttato meglio le occasioni. Dopo i cambi (Nzola, Leris, Bonfanti) il Pisa ha alzato ritmo e intensità. Non sono arrivati i gol, ma la squadra ha messo in difficoltà l’Udinese. Non quanto bastava per riequilibrare il risultato.
I LIMITI – La squadra lotta e prova a restare in partita, senza apparire disordinata. Non sfigura, ma i limiti in questa categoria si notano. Ci sono margini di crescita, ma è inevitabile fare queste riflessioni. La speranza è che chi ancora non è al meglio della forma possa raggiungerla presto e che presto entrino in scena i nuovi acquisti di peso che per il momento sono ancora lontani dalla forma migliore.