La presentazione di Gilardino ha confermato ciò che era nell’aria: il ritiro serve a osservare, non solo a inserire. Il Pisa costruirà con calma, forse fino a campionato iniziato. Il tecnico ha parlato di solidità, corsa e estro, ma prima dovrà lavorare con chi ha. Il mercato sarà lungo, con lo stile inconfondibile a cui la società ci ha abituato, ma anche complesso e condizionato dalla nuova realtà della Serie A. Servirà pazienza, da parte di tutti.

IN LINEA CON GLI ULTIMI ANNI – Per il momento il calciomercato del Pisa si presenta perfettamente in linea con l’ultima stagione, anzi addirittura in anticipo rispetto ai tempi. Quest’anno le prime ufficialità sono state quelle di Vural e Lusuardi, il 17 giugno, poi quella di Mbambi il 27. Lo scorso anno i primi acquisti sono stati Jevsenak, il 15 luglio, quindi Semper, il 30 luglio e ancora Angori, il 2 agosto, Bonfanti il 6 e Lind l’11 agosto.

E QUESTO E’ UN BENE O UN MALE? – Il fatto che sia in linea è una cosa buona? Dipende. Da un lato la rosa dello scorso anno era già stata valutata come forte e lo zoccolo duro è stato la base per vincere il campionato. Di fatto Inzaghi aveva davvero l’80% della rosa già pronta nel ritiro di Bormio. Quest’anno le cose però sono diverse. Servono almeno 6 titolari di peso da affiancare alla squadra in essere, che assimilino rapidamente i concetti. Gente esperta, che si affianchi alle scommesse, il più presto possibile. Questo sarebbe un bene, altrimenti sarà un male. La sensazione è, comunque che, per dinamiche diverse, quest’anno il cantiere proseguirà fino all’inizio e oltre il torneo.

IL RUOLO DEL RITIRO – A tal proposito ieri, se ce ne fosse stato ancora bisogno, è stato reso subito chiaro qual è il ruolo del ritiro: non è un periodo solo per inserire i nuovi acquisti, ma serve principalmente a valutare la rosa attuale. Lo si era già intuito, ma finora non lo avevano mai detto in modo così esplicito. Il mercato del Pisa, soprattutto con un nuovo allenatore, non parte prima della seconda metà di luglio. Auspicando l’ingresso comunque di giocatori di livello.

UMILTA’ E CREDIBILITA’ – Dopo 34 anni il Pisa è in Serie A e, lo abbiamo già detto diverse volte, ciò rappresenta una prima volta per tifosi, giornalisti, ma soprattutto per la società. Occorre quindi approcciarsi con umiltà alle trattative. Lo ha fatto ben capire il direttore sportivo Davide Vaira. Fino allo scorso anno in tanti facevano a gara a venire a Pisa, oggi è più difficile trovare chi viene dall’ultima arrivata che lotta per la salvezza. Bisogna costruire una credibilità ed è ciò che faticosamente la società sta cercando di fare.

GILARDINO – Il tecnico si è presentato molto bene, parlando di sintonia con società e direttore, ma si percepisce che il suo campo d’azione è limitato per il momento alla valorizzazione di chi ha già, prima di poter davvero incidere nelle scelte. Si citano anche principi e concetti. Fin dove si spingerà nel modellare la squadra? Il 3-5-2 di Gilardino che variante sarà? Farà come Aquilani, imponendo un’idea, oppure com Inzaghi, adattandosi ai giocatori? Da questo molto probabilmente dipenderà il futuro della squadra. 

I TRE CONCETTI CHIAVE – Tre sono i concetti più importanti emersi dalla conferenza stampa di Gilardino, da applicare sul mercato. Il primo è quello della mentalità ereditata dalla gestione Inzaghi (di fatto una pesante eredità da raccogliere): voglia di non prendere gol, attenzione, spirito di sacrificio. Vuole farne una base da cui ripartire. La solidità non sarà solo questione tattica, ma di atteggiamento collettivo. Il secondo è quello della corsa: Il nuovo Pisa dovrà reggere fisicamente la Serie A e correre tanto, soprattutto senza palla. Gilardino non cerca fronzoli, ma intensità e ritmo, qualità indispensabili per una squadra che lotta per salvarsi. Poi c’è il ruolo di Tramoni, un giocatore che rappresenta un asset importante per questo Pisa, per il quale mister Gilardino ha risposto a mia specifica domanda: Tramoni è considerato potenziale trequartista o seconda punta. Gilardino sembra intenzionato a costruirgli attorno un sistema che lo liberi tra le linee, ma solo se supportato da centrocampisti dinamici. L’estro sarà utile, ma dovrà sposarsi con equilibrio e sacrificio.

PAZIENZA – Occorrerà pazienza perché, si torna al video che pubblicai (link qui) qualche giorno fa, questo è il calciomercato più difficile degli ultimo 34 anni. Servirà calma nel giudicare, accettando qualche settimana di incertezza prima di vedere il gruppo definitivo tenendo però ben presente che la Serie A è un altro mondo e che ogni errore si paga caro. In ogni caso la società può godere di stima e fiducia da parte del pubblico per il buon lavoro svolto finora.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018