Lecce-Pisa, sfida salvezza senza appello, ecco le prime possibili scelte per il match. In conferenza stampa non parlerà Alberto Gilardino. Non si tratta di un silenzio stampa, ma di una scelta legata ai tempi ristretti della settimana: dal club filtra che l’allenatore abbia già parlato lunedì dopo il Parma e per motivi logistici non sarà a disposizione dei media alla vigilia.
GLI ASSENTI – Sul fronte infermeria confermate le notizie di ieri. È rientrato in gruppo anche Denoon, che torna a disposizione e allunga le rotazioni dietro. Restano fuori il lungodegente Stengs, ancora alle prese con il lungo percorso di recupero, e Cuadrado, il cui rientro slitta probabilmente a dopo il Natale, con la speranza di rivederlo almeno per la gara con la Juventus. A questi si aggiunge lo squalificato Nzola, fermato dal giudice sportivo.

LA POSSIBILE FORMAZIONE – Con questo quadro, Gilardino sembra orientato a confermare il 3-5-2, più per necessità che per scelta. La linea difensiva dovrebbe ripartire da Scuffet in porta e dal terzetto composto da Calabresi, Caracciolo e Canestrelli. Il primo resta in leggero ballottaggio con Albiol, ma le ultime indicazioni vanno verso una conferma del blocco titolare. Le novità principali potrebbero arrivare a centrocampo. Sulle fasce è probabile il ritorno di Leris dal primo minuto a sinistra, con Touré confermato a destra per dare gamba e fisicità sulle corsie. In mezzo, dopo la buona scossa data nella ripresa con il Parma, Akinsanmiro sembra pronto a riprendersi una maglia da titolare, così come Vural, fin qui visto solo a sprazzi. Aebischer resta candidato naturale a tenere in mano la regia, con i due giovani mezzali chiamati a portare intensità, inserimenti e qualche tiro in più verso la porta. Davanti, con Nzola fuori causa, il nodo è il partner di Meister. I numeri raccontano che la coppia formata dal centravanti angolano e dal danese non è mai riuscita a sbloccarsi in campionato. Per questo in Puglia potrebbe toccare a uno tra Tramoni e Moreo affiancare Meister, alla ricerca di maggior peso in area ma anche di qualche soluzione diversa tra le linee. Il corso può offrire più mobilità e strappi palla al piede, l’altro ex Brescia più fisicità e gioco spalle alla porta.
Quel che è certo è che a Lecce il Pisa non potrà permettersi un’altra prestazione sterile come quella vista all’Arena. Serviranno qualità nell’ultimo passaggio, più cattiveria sotto porta e la capacità di reggere l’urto nei momenti difficili. Il margine d’errore si è assottigliato e la trasferta in Salento somiglia già molto a uno snodo chiave della stagione nerazzurra



