Il risultato dice 1-0, ma i dati del match report ufficiale raccontano una partita a senso unico. Il Pisa esce dal Via del Mare con un foglio statistico che non salva nulla, con una dimostrata assenza di pericolosità, campo perso e una squadra che non riesce mai a cambiare inerzia, ma anche una totale mancanza di carattere.

Il primo numero che inchioda la serata è quello dei tiri: 20 a 4 per il Lecce. Ancora più pesante il dettaglio: il Pisa chiude con zero tiri nello specchio, mentre i salentini arrivano a 3. È qui che finisce ogni alibi: puoi anche difenderti con ordine per un po’, ma se non costringi mai il portiere a intervenire, stai solo aspettando che succeda qualcosa.

Il dominio passa anche dai calci piazzati. Il Lecce batte 12 corner, il Pisa appena 1. Non è un dato “di contorno”: significa che la partita si è giocata quasi sempre nella metà campo nerazzurra, con pressione continua e seconde palle che tornavano sempre addosso. E infatti le “occasioni da gol” registrate pendono dalla stessa parte: il Pisa praticamente non ne produce.

Guardando alla costruzione, emerge un altro punto critico: l’ultimo terzo di campo. Il Lecce completa 65 passaggi nell’ultimo terzo, il Pisa si ferma a 20. La squadra semplicemente non ci arriva, o ci arriva una volta ogni tanto, e quando lo fa non ha continuità per restarci. Lo stesso vale per i “passaggi chiave”: 16 contro 4. Tradotto: una squadra crea, l’altra spera.

Il possesso conferma il quadro: 58% Lecce, 42% Pisa. Ma ancora più importante è come viene usato. Il Lecce muove palla con più velocità, il Pisa è più “di conduzione” che di passaggio (61% conduzione contro 39% passaggi), segnale tipico di chi fatica a trovare linee pulite e finisce a portare palla per guadagnare metri senza davvero costruire.

C’è poi un dato che spiega perché il Pisa sia rimasto schiacciato: il baricentro. Nel primo tempo il Lecce gioca con baricentro a 54,13 metri, il Pisa a 44,61. Nella ripresa il Pisa sale a 48, ma resta sotto (Lecce 51,88). Significa che la partita, anche dopo l’intervallo, non cambia davvero padrone: il Pisa alza di poco la linea, ma non abbastanza da spostare il match.

Anche la mappa dei palloni giocati è una cartolina. Il Lecce porta 129 palloni nella zona d’attacco, il Pisa appena 49. Una forbice enorme, che spiega perché gli episodi si accumulino sempre dalla stessa parte. E infatti, sui tiri, il Lecce porta tanti tentativi dentro l’area (14) mentre il Pisa si ferma a 4: quando arrivi poche volte, e ci arrivi male, è quasi impossibile far male. Per non parlare degli expected goals che vedono il Lecce andare a 2,02 reti attese contro gli 0.15 (un dato tragico) dei nerazzurri.

Infine, il dato dei falli che ci restituisce una terribile verità. Il Lecce ne commette 17, il Pisa 6. Significa non avere avuto il carattere e quando succede in uno scontro diretto, questo è gravissimo.

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.