Il Pisa cresce con il suo allenatore: gioco, idee e personalità, resta solo l’amarezza della classifica e della mancata vittoria, ma le qualità ci sono
ANCORA UNA CRESCITA – Questo derby ci ha detto ancora una vota che il Pisa sa stare in campo in questa Serie A, che ha un allenatore capace di dare un’identità alla squadra e che i risultati, prima o poi, dovranno arrivare. Alberto Gilardino, ultimo in classifica per colpa della sfortuna e di episodi pesanti, è invece al centro di un percorso di crescita che i suoi ragazzi hanno abbracciato.
IL MANIFESTO DI GILARDINO – Come alcuni suoi illustri predecessori Gilardino non si aggrappa agli alibi, anche quando avrebbe motivo per farlo. Parla di prestazione, di compattezza, di sacrificio. Ha ereditato dalla gavetta nei dilettanti e dal lavoro coi giovani la capacità di aspettare i suoi giocatori, accompagnandoli negli errori e stimolandoli a migliorare. Lo stesso Touré lo ha detto chiaramente: “Il mister mi fa vedere il gioco con altri occhi”. È questo il segno dell’allenatore che lascia l’impronta.
DAL 3-4-2-1 AL 3-5-2 – Contro la Fiorentina si è visto un 3-5-2 compatto, capace di difendere con ordine e ripartire con decisione. Ormai la fase di evoluzione rispetto al gioco che fu di Inzaghi sembra completa. Gilardino ha saputo valorizzare quanto fatto nel passato, prendendo per mano la squadra e facendola diventare una sua creatura. Caracciolo ha guidato la retroguardia con autorità, fermando un centravanti come Kean. Bonfanti si è fatto trovare pronto, Canestrelli ha confermato affidabilità. In difesa, poco da dire, il Pisa ha tenuto testa anche alle grandi ed ha ottenuto il primo clean sheet della stagione.
VERSO LA MATURAZIONE, PROSSIMA FERMATA BOLOGNA – “Se continueremo a giocare così, le vittorie arriveranno” ha detto Gilardino. Parole che fotografano bene la situazione: il Pisa è vicino al punto di svolta, al passaggio dalla buona prestazione al risultato pieno. Il percorso è di crescita, di consapevolezza e di concretezza. Ora bisogna raccogliere punti, a cominciare da Bologna. Ora l’attenzione si sposta alla trasferta del Dall’Ara. Da valutare le condizioni di Aebischer, ma resta la certezza di un Pisa che ha trovato gioco, cuore e identità. La classifica non premia, ma la strada intrapresa porta fiducia.