Intervista a Mario Ferrigno, figlio dell’ex capitano nerazzurro Fabrizio Ferrigno, protagonista della promozione in B nel 2007 e scomparso nel 2020 a 47 anni. A quasi cinque anni dalla sua morte, Mario celebra il ritorno in Serie A del Pisa con parole cariche di emozione.
Mario, cosa avrebbe detto suo padre vedendo questo Pisa?
“Avrebbe avuto gli occhi lucidi. Avrebbe detto: ce l’hanno fatta. Lo sento. Era troppo legato a questa maglia, a questa città. E noi con lui. Se fosse stato qui, sarebbe stato a festeggiare in mezzo alla gente. E ci saremmo stati anche noi”.
E lei cosa ne pensa invece del Pisa di Inzaghi?
“Innanzitutto, voglio fare i complimenti alla squadra e a mister Inzaghi. Hanno fatto un campionato incredibile. Sempre consapevoli della loro forza. Sono felicissimo per la piazza, per Pisa, per la dirigenza. Una gioia indescrivibile”.
Trova qualche analogia con la vittoria del Pisa 2007?
“Sì. Questa promozione riporta alla mente quella dalla C alla B nel 2007. Anche lì era un ritorno dopo tanti anni. Oggi si chiude un percorso lungo 34 anni. Alti, bassi, fallimenti, ripartenze. Ogni passo ha aggiunto un pezzo. E ora Pisa è di nuovo tra le grandi. Se lo merita”.
Fabrizio Ferrigno è ancora molto amato a Pisa. Lo sente?
“Lo sento eccome. Me lo fate sentire voi. A Pisa papà è ricordato come se fosse ancora lì. Ogni volta che torno sento quell’affetto. È qualcosa che consola, che fa bene”.
Cosa le raccontava di Pisa?
“Che era una città calda, viva. Diceva che quando una piazza dà stimoli, tutto è possibile. Così fu in quella stagione in C. E oggi si è visto di nuovo. Quando c’è passione vera, può succedere tutto”.
Ha parlato anche con altri protagonisti di quegli anni?
“Sì, proprio in questi giorni ho sentito Gabriel Raimondi e Davide Morello. Ci siamo scambiati qualche messaggio. Abbiamo ricordato la nostra storia, quella vecchia e quella nuova. È bello vedere come anche loro si sentano parte di questa impresa. Un po’ alla volta, con piccoli mattoni, si costruisce qualcosa di grande”.
Verrà a Pisa?
“Sicuramente verrò. È d’obbligo. Non vedo l’ora. Solo a pensarci mi brillano gli occhi. Salirò allo stadio, ci rivedremo lì. Voglio dire solo un grazie. Per l’affetto verso papà. Per come lo ricordate. Perché anche se sono passati anni, a Pisa non si dimentica. E questo per noi vale tantissimo”.