La partita dell’Arena è stata decisa da un rigore e segnata da un altro episodio molto discusso. Due situazioni chiave su cui vale la pena tornare: il fallo di mano di Caracciolo che porta al penalty per il Parma e il contatto su Piccinini nella ripresa, con le proteste che costano il rosso a Dainelli.
Il rigore di Caracciolo
Al 37’ del primo tempo Britschgi calcia dal limite, Scuffet respinge con una bella parata a mano aperta ma prima, sulla conclusione, il pallone colpisce il braccio di Caracciolo. Doveri inizialmente lascia correre, poi viene richiamato al monitor dal VAR e dopo l’OFR assegna il calcio di rigore, trasformato da Benedyczak. La dinamica è quella classica del difensore che prova a chiudere il tiro con il corpo molto vicino al pallone. Il braccio non è completamente aderente, ma non è nemmeno largo in modo evidente, e la distanza tra tiro e impatto è minima. Proprio su questo punto si concentra il dibattito.
Sul suo blog social “Calvar”, l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese ha espresso perplessità sulla scelta del VAR. “Non sono assolutamente d’accordo con la decisione del VAR di richiamare Doveri all’On-Field Review per il tocco di braccio di Caracciolo sul tiro di Britschgi. Dalle immagini mostrate, infatti, il contatto non è così chiaro. A meno che in Sala VAR non abbiano avuto a disposizione altre immagini – che in tal caso avrebbero dovuto mostrare anche durante la diretta TV – mancano troppi elementi per capire e analizzare l’eventuale punibilità del tocco del capitano nerazzurro, ma il punto di contatto non è così chiaro.”
Il fallo su Piccinini e il mancato secondo giallo a Valeri
Il secondo episodio chiave arriva a inizio ripresa. Piccinini parte palla al piede verso l’area del Parma e viene contrastato al limite da Valeri. Il contatto sembra netto, con il giocatore nerazzurro che cade a terra. Doveri lascia proseguire, il VAR non interviene perché il fallo – se c’è – è fuori area.
Da qui nasce la protesta furiosa della panchina nerazzurra: l’autore dell’intervento è lo stesso Valeri che in precedenza era già stato ammonito. Se il direttore di gara avesse ravvisato fallo, forse sarebbe scattato il secondo giallo e quindi l’espulsione del terzino crociato, con il Parma costretto a giocare l’ultima mezz’ora in dieci.
Il contatto è al limite: Valeri entra in ritardo e tocca più gambe che pallone, Piccinini cade appena fuori dalla linea dell’area. Una punizione dal limite e il secondo giallo avrebbero avuto una loro logica. La scelta di lasciar correre, invece, appare quantomeno discutibile. In quel momento il Pisa stava spingendo e l’episodio avrebbe potuto cambiare volto alla partita.
Le proteste dalla panchina, prolungate e veementi, portano Doveri a espellere Dainelli. Anche qui l’arbitro applica alla lettera il regolamento sulla condotta dei dirigenti, ma resta la sensazione di un doppio danno per il Pisa: punizione non concessa e mancata espulsione di un giocatore già ammonito.



