Ieri è stato il tempo delle analisi e delle critiche. Abbiamo sviscerato i numeri, dimostrato il nulla cosmico di quanto visto a Lecce, analizzato gli errori singoli e gestionali, abbiamo chiarito che se questa crisi continuerà potrebbero esserci ripercussioni anche sul mercato. Oggi però è arrivato il momento di fare un passo in più. Perché al di là della comprensibile frustrazione di molti, la stagione del Pisa non è finita qui. E occorre equilibrio, pazienza e come sempre calma.

Per la prima volta in stagione il Pisa ha sbagliato completamente partita, peggio del passaggio a vuoto col Bologna, che aveva molte attenuanti a differenza della gara di Lecce. Non c’è stato qualcosa a cui aggrapparsi nelle analisi, non c’è una traccia di reazione in partita. Il nulla cosmico, lo sappiamo, e fa più male proprio perché arriva dopo settimane in cui, anche nelle gare storte, qualcosa restava sempre.

Detto questo, c’è un punto che conta più di tutto: giornate così possono capitare. Brutte, inspiegabili, senza appigli. Il calcio è anche questo, e far finta che non esista non aiuta. La differenza, però, sta in cosa fai dopo. Perché una serata del genere rischia di diventare una condanna solo se ti porta via la testa, prima ancora delle gambe. Ecco in questo senso la testa non la devono perdere non solo i giocatori, non solo l’allenatore e i dirigenti, ma anche il tifo. Tutti sapevamo benissimo fin dall’inizio che sarebbe stato un campionato difficile. Non lo scopriamo certo adesso.

E allora il confine è netto: non perdere la speranza. Non per romanticismo, ma per sopravvivenza sportiva. Se ti convinci che “è finita”, sei morto. E non puoi morire a dicembre. Non con 23 partite ancora da giocare, non con un campionato che cambia faccia in due settimane, non con una classifica che si muove a colpi di episodi e strappi.

La partita di Lecce va archiviata senza sconti, ma anche senza isterie. Va presa come uno schiaffo che ti obbliga a reagire, non come una sentenza. Ma soprattutto non va presa come un pretesto per puntare il dito. Perché il Pisa può anche aver toccato il fondo in una notte, ma il punto adesso è uno solo: rialzarsi subito. E farlo in modo credibile, in campo, con fatti e non parole e anche sul mercato, a gennaio.

Commenti

Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.