Il nome del Pisa è finito negli elenchi dei club che potrebbero avere problemi con il nuovo indicatore economico voluto dalla Figc insieme a big come Lazio e Napoli e ad altre realtà di fascia media, come riportato da Repubblica e il Corriere dello Sport. La nuova commissione governativa analizzerà i bilanci delle società di Serie A entro metà mese. Secondo quanto abbiamo raccolto però dal club filtra fiducia: la società è convinta di poter superare i controlli senza subire blocchi operativi.
Negli ultimi anni il vecchio “indice di liquidità” misurava la capacità delle società di far fronte ai debiti a breve termine, mettendo a confronto cassa e impegni. Adesso il focus si sposta sul cosiddetto “costo del lavoro allargato”: stipendi, ammortamenti dei cartellini e commissioni rapportati ai ricavi da diritti tv, sponsor e biglietteria. La soglia fissata dalla Federazione è 0,8 e da quest’estate scenderà a 0,7. Chi la supera rischia il cosiddetto blocco “soft”: si potrà operare, ma solo chiudendo il mercato a saldo zero.
Il quadro generale non è semplice. Secondo le ricostruzioni, a Settembre molte società di Serie A non erano ancora in linea con il parametro. Nei prossimi giorni la nuova commissione governativa che ha sostituito la Covisoc passerà al setaccio i bilanci e darà il responso: promossi e rimandati, con le conseguenze del caso sulla sessione invernale.
Per il Pisa la questione è resa più delicata dal fatto di essere una neopromossa. La rosa è stata adeguata alla Serie A, con un balzo naturale del costo del lavoro, mentre nel conto economico di questa stagione i ricavi della massima serie pesano solo per nove mesi. È una caratteristica comune a chi sale dalla B e che può spingere l’indicatore verso l’alto nelle prime misurazioni.
Da ambienti societari, però, secondo quanto abbiamo raccolto, arriverebbe un messaggio chiaro: la situazione è sotto controllo. Il club sta facendo leva sull’investimento già avviato per il nuovo centro sportivo, che comporta un forte impegno diretto della proprietà. Le immissioni di capitale legate al progetto infrastrutturale aumentano il valore della produzione e permettono di riequilibrare il rapporto tra costi e ricavi, abbassando il parametro richiesto dalla Figc. A differenza delle regole Uefa, l’attuale disciplina italiana consente infatti che siano proprio i conferimenti dell’azionista a correggere gli sforamenti.
In pratica, il Pisa vive le stesse tensioni di molte altre neopromosse – costi alti e ricavi ancora in crescita – ma ha già messo in campo lo strumento per non restare ingabbiato. L’obiettivo è presentarsi al controllo di metà Dicembre con un indice nei limiti, così da poter programmare il mercato di Gennaio senza vincoli particolari, nel solco delle linee già tracciate dalla società.



