Il 2-2 del Mapei Stadium ci racconta una partita doppia. Da una parte il Sassuolo padrone del pallone e del territorio, dall’altra un Pisa più diretto e verticale, capace però di creare più occasioni pulite e di colpire nei momenti chiave. I numeri del match report ufficiale confermano questa lettura e mettono in luce soprattutto la prova dei nerazzurri.
POSSESSO PALLA E PASSAGGI – Il dato più evidente è il possesso palla: 62% Sassuolo contro 38% Pisa. La squadra di Grosso ha completato 440 passaggi con l’87% di precisione, quella di Gilardino si è fermata a 217 passaggi riusciti al 77%. Ancora più netta la differenza nei passaggi nell’ultimo terzo di campo: 115 i neroverdi, solo 22 i nerazzurri. Eppure, nonostante i 21 tiri del Sassuolo contro gli 11 del Pisa, le “occasioni da gol” sono 1 per i padroni di casa e 2 per gli ospiti.
IL PREDOMINIO TERRITORIALE – Dal punto di vista territoriale il Sassuolo ha passato la gara nella metà campo pisana. I palloni giocati totali sono 723 a 466, con 201 tocchi nella zona offensiva per i neroverdi contro appena 59 del Pisa. Anche sui calci d’angolo il confronto è chiaro: 5-2 per i padroni di casa. Il Pisa però ha saputo sfruttare bene le situazioni di fascia: 15 cross tentati, 7 andati a buon fine, per una precisione del 47%, migliore di quella del Sassuolo (11 cross riusciti su 33).
IL PIANO DIFENSIVO – Sul piano difensivo la squadra di Gilardino ha retto a lungo l’urto. Šemper chiude con 5 parate, contro quella sola di Murić, a testimonianza del volume di conclusioni concesse. I falli sono in equilibrio, 10 a testa, così come i fuorigioco (2 Pisa, 1 Sassuolo), a indicare una gara giocata spesso al limite, con il Pisa pronto a uscire in verticale appena riconquistata palla. I recuperi sono 54 per il Sassuolo e 42 per il Pisa, ma rapportati al possesso palla evidenziano una buona aggressività nerazzurra nella propria metà campo.
LA PERICOLOSITA’ DEL PISA – Molto interessante il dato sulla “pericolosità” delle azioni. Sul totale il Sassuolo è avanti 57,8% contro il 49,4% del Pisa, ma entrando nel dettaglio si vede la differenza di stile. I neroverdi sono più incisivi nelle azioni manovrate (quasi 60% di pericolosità), mentre il Pisa è leggermente superiore nelle transizioni, con un 51,6% che certifica come gli attacchi migliori siano arrivati in ripartenza, campo aperto e pochi passaggi. Anche il rapporto “conduzione vs passaggi” va nella stessa direzione: il Pisa usa di più la palla al piede (58% conduzione, 42% passaggi), il Sassuolo ragiona e fa girare il pallone (38% conduzione, 62% passaggi).
SUL PIANO FISICO NON C’E’ PARTITA – Sul piano fisico il Pisa esce addirittura in vantaggio. La squadra di Gilardino percorre 117,6 chilometri totali contro i 116,1 del Sassuolo. Il giocatore che corre di più in assoluto è Piccinini con 12,875 km, seguito da Leris (11,635) e Idrissa Touré (11,483). Canestrelli supera i 10,6 km, Caracciolo sfiora i 9,7. Sono numeri che raccontano una squadra costretta a spendere molto senza palla, ma capace di reggere il ritmo per quasi cento minuti. Anche le velocità di punta confermano la pericolosità del Pisa negli spazi. Nzola è il più rapido della squadra con uno sprint a 28,365 km/h, subito dietro Moreo (28,346), poi Meister, Vural e Tramoni tutti oltre i 27,5 km/h. In Run, cioè nella fascia 7,1-15 km/h, spiccano ancora Nzola, Vural e Angori, con Touré e Tramoni poco sotto. È il profilo classico di una squadra costruita per ripartire veloce, specie sugli esterni e sulle punte.
LA PARTITA DEI SINGOLI – Tra i singoli, Angori firma una prova molto pesante nelle statistiche offensive. È primo per cross totali con 8 traversoni e guida anche la classifica dei passaggi chiave con 4, davanti a tutti i giocatori del Sassuolo. Ha una “disponibilità al passaggio” vicina all’80%, tra i migliori del match, segno di una presenza costante sulle linee di scarico e di un ruolo centrale nello sviluppo dell’azione sulla sinistra. Meister entra dalla panchina e ribalta i numeri offensivi del Pisa. In 40 minuti colleziona 2 tiri, entrambi nello specchio, 2 occasioni da gol e 1 rete. È anche tra i primi cinque nerazzurri per velocità di punta. Moreo chiude con 9 passaggi riusciti e 1 assist, risultando decisivo nella giocata che porta al 2-1. Nzola, nei 60 minuti in campo, offre profondità, regge una pressione ricevuta altissima e segna dal dischetto il rigore da record. Dietro, il lavoro sporco è soprattutto di Caracciolo, Canestrelli e Piccinini. Caracciolo è secondo assoluto per tiri in porta nel ranking ufficiale, a conferma del suo peso anche sui piazzati. Piccinini è ovunque: primo per distanza percorsa, tra i migliori per velocità media e nelle prime posizioni per indice di verticalità, insieme a Touré e allo stesso Šemper, che partecipa spesso all’uscita palla con passaggi rischiosi ma utili a superare la prima pressione.



