Solo 7 gol subiti nelle ultime 10 partite, con ben 5 clean sheet. Dopo il 4-0 subito contro la Spal la retroguardia nerazzurra non ha praticamente più sbagliato un colpo. In difesa hanno giocato tutti e adesso c’è un Gori in più. Il segreto di questa squadra? È sempre il ‘noi’.

GRANITICI – Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Perilli o Gori tra i pali, Meroni, Benedetti, Varnier o Caracciolo centrali, Lisi, Birindelli, Belli o Pisano sulle fasce. Hanno giocato tutti e sono stati quasi sempre perfetti e quasi senza sbavature. Si tratta di un successo personale per il tecnico Luca D’Angelo che, ogni settimanaschiera una formazione differente e sa alternare con sapienza tutti gli uomini a disposizione. Non si tratta di frasi fatte, ma sono i dati alla mano a dimostrarlo: Tutti i componenti della difesa, dal primo all’ultimo, hanno contribuito a questo risultato. Ieri, contro la Reggiana, è salito in cattedra anche Meroni, uno dei migliori della partita. E Gori, ormai ritrovato, ha dimostrato di avere la stessa brillantezza di sempre, arpionando, quasi come se avesse la colla tra le mani, due palloni insidiosissimi, senza battere ciglio.

IL SEGRETO DEL ‘NOI’ –  Il segreto qual è? Come ci ha sempre abituato questa squadra, è il ‘noi’, a dimostrazione che in questo Pisa non c’è spazio per gli individualismo, ma in questa squadra operaia tutti convergono verso un unico obiettivo, capendo quando è il momento di andare in prima linea e quando invece è il momento di cedere spazio ai compagni, senza invidie, senza gelosie, ma con il piacere di essere squadra. A riprova di questo discorso la posizione di Perilli e Pisano. Il primo era diventato ‘virale’ con la sua intervista post Pisa-Brescia, in cui aveva anche risposto a una domanda sull’arrivo di Stefano Gori. In quell’occasione aveva dichiarato che non è importante il posto da titolare, ma il Pisa in quanto collettivo. Ieri si è accomodato in panchina e ha esultato per primo alle parate di Gori. Senza dubbio Perilli sarà, alla fine di questa stagione, uno degli uomini simbolo di questo Pisa. Poi c’è Eros Pisano, 90 minuti da titolare nell’incredibile 0-3 di Lecce, poi accomodatosi in panchina e sparito dai radar, ma solo per scelta tecnica, visto che il calciatore sta bene fisicamente. Nessun mal di pancia, solo la voglia di essere d’aiuto dentro e fuori dal campo. Un esempio di professionalità che, a 33 anni, mostra la via ai compagni più giovani. Anche questa una grande intuizione di Roberto Gemmi, un anno fa. Finché nel Pisa si penserà al ‘noi’ allora i tifosi potranno guardare con sicurezza e ammirazione ad un roseo futuro.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018