Quella col Brescia non è stata una prestazione brillantissima da parte dei nerazzurri, ma non può non essere analizzata in un percorso più ampio che comprende le scorie della sconfitta per 5-1 contro il Benevento. Soffermarsi sui demeriti oggi non serve a niente, ma va sottolineato il passo avanti e le 5 partite che attendono la squadra di D’Angelo prima della fine del campionato. E’ il momento più duro del campionato anche in relazione a fatti che esulano dal calcio giocato, ma non bisogna perdere la testa perché la corsa alla promozione è ancora tutta da giocare.

BRESCIA – Qualcuno pensava che i 5 schiaffi di Benevento sarebbero stati indolore per i ragazzi di D’Angelo? Probabilmente chi lo credeva viveva di illusioni. La sfida di ieri, specialmente nel primo tempo, ha visto i nerazzurri molto in difficoltà, ma abili a rimanere comunque con gli occhi sull’obiettivo. Qualche leggerezza difensiva, qualche errore di troppo in fase di impostazione e, in genere, i nerazzurri hanno sofferto più del previsto le rondinelle, alle quali però non hanno concesso niente. Nel secondo tempo però la squadra ha reagito, un più libera delle paure di ripetere la debacle di Benevento e ha giocato meglio. Non a livelli eccezionali, ma quanto bastava per non rubare il pareggio agli ospiti. Quando la squadra di D’Angelo aveva anche il colpo in canna per poter provare a trovare la via della vittoria, è arrivata invece l’espulsione di Lucca. Purtroppo l’attaccante, per l’ennesima volta in questa stagione, è saltato in maniera scomposta, stavolta colpendo direttamente l’avversario al volto. Inevitabile il cartellino rosso. Lì si sono infrante le speranze di vincere la partita, ma non di promozione.

LA CORSA AI PLAYOFF – La corsa alla Serie A si è inevitabilmente complicata e ora i nerazzurri si trovano a 3 punti dal secondo posto, dietro Cremonese, Lecce e Monza, con uno scontro diretto ancora da affrontare con i pugliesi e con qualche scoria ancora da guarire. I segnali sono arrivati, perché nonostante tutte le difficoltà la squadra è riuscita a far rimanere a zero il conteggio dei gol subiti ieri, e ora è necessario pensare solo al campo, meno a situazioni extracalcistiche per le quali la società è al lavoro col suo team di legali. Anche il pubblico deve fare la propria parte. Urlare e battere i piedi non ha davvero il minimo senso. Un segnale è arrivato anche dal tifo, quello vero, ma non scontato. Che sia in trasferta dopo un 5-1 o ieri per 90 minuti in una gara difficile, l’apporto alla squadra non manca mai e mai dovrà mancare. Bisogna credere nella promozione, che sia diretta o attraverso i playoff. Quando certe situazione si risolveranno in una bolla di sapone e quando i senatori sapranno trasmettere agli elementi con meno esperienza della rosa il giusto modo per affrontare il momento attuale, allora la squadra potrà giocarsi le proprie carte fino in fondo. Oggi intanto sono ripresi subito gli allenamenti, per preparare da subito la sfida al Perugia.

 

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018