Mentre si contano le ore che separano dall’annuncio ufficiale di Pisa-Livorno a porte chiuse, col ministro dello Sport Spadafora che ha annunciato che si andrà per tutto lo sport verso questo tipo di provvedimento, ieri il tecnico Luca D’Angelo, per la prima volta in maniera così netta nel corso della stagione, ha perso la pazienza e criticato apertamente l’arbitraggio, sottolineando l’espulsione giudicata eccessiva di Belli, mentre molti tifosi, anche attraverso accorati appelli alle radio locali e in televisione, invitavano il presidente Corrado a farsi sentire in Lega. I nerazzurri sono la squadra col maggior numero di espulsi del campionato, ben 12, per una media di quasi un cartellino rosso ogni due gare. Al di là dei numerosi torti arbitrali, la squadra è ultimamente anche troppo nervosa e si accumulano i punti persi negli ultimi minuti di gara.
VAR E ARBITRAGGI – L’espulsione di Belli è solo uno dei tanti torti arbitrali dell’ultimo periodo. Nella sfida col Chievo, ad esempio, la rete di Meggiorini è viziata dalla posizione irregolare di Giaccherini, mentre Pinato fu tra i più attivi a protestare per un rigore non concesso a inizio gara dall’arbitro quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Esposito, saltando, tocca il pallone col braccio largo. Pensiamo poi alla gara contro il Frosinone, con i nerazzurri che hanno avuto da reclamare per un rigore negato a Minesso e una mancata espulsione di Brighenti. Anche nella gara vinta con la Cremonese ci sarebbe un doppio giallo non dato a Piccolo. Contro la Virtus Entella invece, sono addirittura due gli errori pesantissimi della terna, dato che entrambe le reti della squadra di Chiavari sono arrivate su fuorigioco. E che dire di Fabbro, letteralmente preso al collo da Brosco in Ascoli-Pisa in quello che fu il boxing day nero degli arbitri? Di quel maledetto giorno di Santo Stefano, in Cosenza-Empoli ad esempio non venne visto un gol dell’Empoli, come accadde poi successivamente, con un altro gol fantasma non ravvisato né dall’arbitro, né dai guardalinee, sempre sul campo di Cosenza. Intanto dalla Lega di Serie B non è ancora stato calendarizzato l’arrivo del Var, in maniera sperimentale, a Pisa. Per dare un segnale occorrerebbe anche questo.
I DIFETTI – Il Pisa però, ha anche due grossi difetti. Il primo è quello di un eccessivo nervosismo, perciò non si può e non si deve attaccare solo ai torti arbitrali. Certo, la frustrazione per l’ennesima sconfitta nel recupero è grande, ma oltre all’espulsione di Belli hanno perso la pazienza anche il secondo Taddei e Marius Marin, che ha portato a 12 il dato complessivo stagionale dei cartellini rossi. Questo è il primo problema da risolvere, perché questo nervosismo si può ripercuotere negativamente sul resto della stagione del Pisa. Inoltre c’è la “recuperite”, il vero virus che affligge la squadra di D’Angelo, che mentalmente spesso non riesce a portare in fondo le partite. Dopo la rete di Frattesi al 95′ che decise Pisa-Empoli, quella al 96′ di Tutino che decise la gara di ritorno, il gol della Juve Stabia al 95′ con Di Gennaro e l’ultima rete di Simy a Crotone al 94′, sommando anche il rigore sbagliato da Marconi in Benevento-Pisa, nel recupero il Pisa si è fatto sfuggire 8 punti, mentre i punti sfuggiti negli ultimi 25′ delle gare sono addirittura più di 15. Un patrimonio che deve essere chiaro per risolvere questa problematica in tempi più brevi possibili. Gli errori arbitrali ci sono e il Pisa si deve far sentire in Lega, ma la squadra non si deve far condizionare da questo, come ha dichiarato ieri dopo la partita anche Danilo Soddimo.
PORTE CHIUSE – In chiusura una notizia: Fin da ieri sera sul derby Pisa-Livorno aleggiava lo spettro delle porte chiuse. Questa mattina sono state ore di fuoco per decidere il da farsi, con una riunione interministeriale nel corso della mattinata per integrare il decreto del primo marzo. Poi la sentenza del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, uscendo dalla riunione di Palazzo Chigi: “Partite a porte chiuse? Si va verso questo tipo di provvedimento”. Seguirà il consiglio direttivo straordinario in Serie B: sul tavolo un mese di gare a porte chiuse, tra cui il derby col Livorno.