“Mi fa male tutto” esordiscono i De Vitis e Lisi parlando dei duri allenamenti imposti da Marco Greco in distanziamento sociale, in quella che è più una videochiamata pubblica che un’intervista coi tifosi. “Questa cosa di non sapere ci sta logorando” dice De Vitis, “ci facciano sapere di che morte dobbiamo morire” gli fa eco Lisi, ormai provato da questo rimpallo tra i vertici del calcio e del governo e dalla lunga quarantena. Per Soddimo invece un vero e proprio tradizionale botta e risposta.
Di seguito l’intervista di Soddimo, mentre in fondo la videochiamata tra Lisi e De Vitis.
Cosa ti ha convinto ad accettare la proposta del Pisa?
“E’ stata una scelta facile perché conosceo già la piazza di Pisa perché molte volte ci avevo giocato contro e le sfide erano sempre state belle ed importanti. Poi conoscevo la tifoseria che è di quelle che piacciono a me, molto calorosa. E’ bastato parlare poi con il Direttore Sportivo Gemmi e e con il Direttore Generale Corrado per capire che si trattava di una società ambiziosa che voleva arrivare in alto e che voleva consolidarsi dopo un campionato vinto“.
Con quale giocatore sei in camera? Cosa fate?
“Veramente avrei preferito stare da solo… (ride, ndr). Però quando sono arrivato Marius Marin ha subito detto al nostro team manager di mettermi in camera con lui e devo dire che siamo andati subito d’accordo: in camera parliamo, si ride e si scherza raccontandoci anche qualche aneddoto del nostro passato e della nostra carriera. Poi Marius è anche mio vicino di casa e una volta alla settimana viene a trovarmi perché vuole mangiare la mia carbonara…”
La giocata più bella che hai fatto?
“Non ce n’è una in particolare perché io, in campo, non cerco il gol ma cerco proprio la ‘giocata’ nel senso di un gesto spettacolare per saltare l’avvversario, una finta, qualcosa che mi faccia emozionare. In ogni caso dipende dalla partita e dalla situazione“.
Il momento più alto della tua carriera?
“Spero che sia ancora dietro l’angolo perché il nostro lavoro deve essere quello di puntare sempre più in alto, migliorarci sempre. Certo, a Frosinone posso dire di aver vissuto annate particolari dove anche per la maturità raggiunta sono ‘esploso’ e penso di aver raggiunto un livello abbastanza alto per la categoria“