Senza giri di parole il Pisa ha letteralmente toccato il fondo con l’ultimo posto in classifica. Avevamo individuato le difficoltà e i motivi alla base di questa situazione già dopo il Genoa, ma il rischio adesso è di cadere in una spirale da evitare ad ogni costo. E quei cori dopo la partita, disperati, indicano la strada da seguire.

I CORI – Partiamo da quel “Noi vogliamo gente che lotta” cantato con disperazione dagli oltre 500 tifosi pisani giunti al “Druso di Bolzano”. Una frase che riassume in un concetto tutta la partita tra Sud Tirol e Pisa. Gli sguardi bassi di una squadra intenta a chiedere scusa ai propri supporter. Di fatto questo coro è il lato positivo della giornata, davvero l’unico perché altre cose da salvare in questo momento non ce ne sono.

Morutan contro il Sud Tirol (Foto Pisa SC)

UNA NOTA SULLA PARTITA – Un quarto d’ora, poco più di 20 minuti, poi il nulla. Il Pisa di Maran ieri era tutto in quei primi 15 minuti dov’era padrone del campo. Un possesso palla insistito, una caratura tecnica maggiore di quella dell’avversario, un gol che sembrava praticamente una sentenza sulla partita tra una squadra che arrivava dalla finale playoff e una neopromossa con ancora addosso l’odore della Serie C. Invece dopo il vantaggio e il calcio di rigore subito la squadra è stata irriconoscibile. Incapace di rendersi pericolosa, incapace di reagire anche al 2-1 subito e questa, forse, è stata la cosa più grave di tutte. Perché la verità è che la voglia di riscatto del Pisa non è stata superiore all’intenzione dei padroni di casa di ottenere i loro primi tre punti in Serie B. Poche idee di gioco e molto confuse. L’immagine emblema del momento è Federico Barba che arriva col pallone a centrocampo e si ferma, senza sapere dove passarlo, per almeno 5 secondi buoni. E a cosa serve un possesso palla del 70% se poi la squadra fa un solo tiro in porta in 90 minuti?

DALLE STELLE AL TRACOLLO – Un anno fa, dopo quattro giornate, il Pisa era solitario al comando. Oggi, dopo lo stesso numero di partite, i nerazzurri sono ultimi in classifica a 8 punti dal primo posto. Sapevamo che sarebbe stato impossibile partire allo stesso modo dell’anno scorso, ma i risultati di oggi vanno oltre la più negativa delle previsioni. Il Pisa fa i conti con i propri limiti e oggi, nei numeri e nelle prestazioni, è la peggior difesa del campionato, con 9 reti subite in 4 partite.

EVITARE LA SPIRALE – L’obiettivo principale adesso è quello di evitare una spirale che potrebbe portare i nerazzurri a non riprendersi in temi rapidi. L’avversario di turno è il peggiore che ci poteva essere, la Reggina. I nerazzurri infatti affronteranno la Reggina capolista, miglior attacco e miglior difesa, che si trova anche nelle stesse condizioni del Pisa, perché figlia di una rivoluzione ancora più totale, ma che sta facendo nettamente meglio dei nerazzurri. Oltre ad aver rivoluzionato la squadra è cambiata anche la società con un nuovo presidente e l’allenatore è stato anche snobbato dalla dirigenza nerazzurra che, non convinta di lui, non lo ha scelto per la propria panchina. Occorrerà veramente trovare gli attributi che in questo momento non ci sono. Fa male vedere Marin dire “siamo mosci”. Fa male e raggela il sangue.

COLPE CONDIVISE – Le colpe di questo momento, come analizzato anche una settimana fa (link all’articolo di lunedì scorso), sono note e condivise. Nonostante Maran ci abbia messo la faccia, dichiarando di essere il primo responsabile, il tecnico forse è l’ultimo dei responsabili e potrebbe pagare per tutti se non arriverà un’inversione di tendenza. Con la decisione di Alexander Knaster di esonerare D’Angelo due settimane dopo la fine dello scorso campionato, più altre due settimane buone di casting, si è perso un mese di lavoro. In realtà due mesi poiché il ritiro di Rovetta quest’anno è stato poco più di un orpello in cui, dei 13-14 acquisti della campagna estiva, ne sono stati impiegati a stento due, uno dei quali arrivato a ritiro in corso. L’aver inseguito obiettivi in attacco irraggiungibili e poi essersi concentrati sulla terza scelta, non aver preso subito due centrali di categoria per ovviare all’infortunio di Caracciolo e alla partenza di Leverbe, esser rimasti impreparati e non essersi messi prima a tavolino con Birindelli, aver deciso di acquistare calciatori tecnicamente anche più validi di gran parte delle società di Serie B, ma totalmente al buio quando si tratta di calcio italiano, oggi è un danno più che un valore aggiunto. Ecco perché anche una squadra di onesti mestieranti appena emersa dalla Serie C, ma oggi più compatta del Pisa, fa una figura migliore.

LO SCENARIO – Questa squadra, tecnicamente, sulla carta e non, può tranquillamente ambire ai playoff. Al momento però i nuovi acquisti non hanno ancora trovato la quadra, i giocatori che c’erano l’anno scorso invece sono i fantasmi di sé stessi. I vecchi pregi ormai sono un lontano ricordo, il potenziale è ancora inespresso e rischia di esserlo a lungo. Ma se non riuscirà ad uscire dal pantano, tra prestiti e tanta, forse troppa eterogeneità, il rischio è di non riuscire ad addestrare, curare e far carburare la squadra, prima di una nuova “malattia”. Anche cambiare in corsa potrebbe essere un’arma a doppio taglio, con il rischio di dover ricominciare di nuovo tutto da capo. L’unica cura possibile è quella della vittoria, fin da subito, per arrivare alla sosta, mettersi a tavolino e risolvere una volta per tutte questo problema. Il potenziale non conta più, c’è solo il momento attuale. La parola con la “P” oggi è irraggiungibile, la parola con la “S” è invece un grande elefante nella stanza, ma non bisogna guardare la classifica, bisogna solo avere la testa bassa e pedalare. Altrimenti questo potrebbe essere un anno di transizione che potrebbe portare a drastici cambi di rotta, a partire da un vertice ben più alto della guida tecnica.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018