Per la prima volta dallo scorso 10 settembre il Pisa è stato sconfitto in campionato. Tra i rischi della vigilia c’era la possibilità, dopo la sosta, di poter subire una battuta d’arresto. Ancora una volta è stato il Cittadella la bestia nera dei nerazzurri, ma la sconfitta non cambia né i piani, né la situazione di classifica.

LA PRIMA SCONFITTA – Prima o poi doveva succedere ed era fisiologico. C’erano tutte le condizioni per una possibile vittoria, con una ecatombe di infortunati e assenti tra gli ospiti, una striscia positiva che durava da 14 partite e l’imbattibilità di Livieri che durava da 499 minuti. Invece, proprio in questo contesto, è stato il Cittadella a ribaltare i favori del pronostico, sorprendendo la squadra di D’Angelo che ha accusato decisamente il colpo dopo la prima rete di Mastrantonio. Per la prima volta i nerazzurri, dal ritorno del tecnico pescarese in panchina, hanno sofferto psicologicamente il devastante uno-due degli avversari, diventando anche incapaci di tradurre in rete le pur tante occasioni da gol capitate tra i piedi dei calciatori del Pisa.

GESTIONE ARBITRALE – A condire il tutto ci hanno pensato ben 3 situazioni dubbie. La prima è un rigore solare negato a Beruatto nei primi minuti, la seconda un contrasto su Barba a fine secondo tempo e infine, il rigore prima assegnato e poi negato per il tocco di mano sospetto in area. Forse quel rigore non c’era, forse sì, eppure all’andata un rigore incredibilmente simile, per non dire identico, è stato assegnato contro il Pisa. Quando c’è di mezzo il Cittadella ci sono spesso delle situazioni complesse, inspiegabili, ma è inutile pensar male. A sorprendere è stata anche la scellerata gestione arbitrale della gara. Strano che, proprio a seguito di riunioni coi club e gli arbitri, in cui si è assicurato che le perdite di tempo sarebbero state punite severamente, non ci sia stato nessun recupero all’altezza della situazione e vere e proprie punizioni, al di là di un cartellino giallo scolastico assegnato a Kastrati. I cinque minuti finali, quelli del recupero, sono stati interamente sprecati col var, con l’arbitro che a malapena ne ha recuperati un paio. Misteri del calcio.

E ADESSO ? – Adesso di fronte c’è il Como, per tornare in carreggiata e non farsi sfuggire l’occasioni di tornare fin da subito a fare punti. Rincuorano le parole di Masucci e Barba, che sarà squalificato, analizzare gli errori e capire subito cosa non ha funzionato. A chi ha la memoria corta si possono ricordare le prime giornate del girone d’andata, in cui neanche gli errori si riuscivano a riconoscere e spesso si sentiva dire, in sala stampa “dobbiamo capire cosa non funziona”. Anche questa consapevolezza dimostra la maturità ormai raggiunta da questa squadra. La classifica poi aiuta, perché la distanza dal secondo posto non è cambiata e la posizione resta la stessa. Una notizia positiva in un weekend da portare con sé per non ripetere gli stessi errori.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018