Piedi per terra, a tutti i costi, ma quanto è bello sognare. Per le prime due giornate di campionato il Pisa ha fatto bottino pieno vincendo, ma soprattutto convincendo con due importanti prestazioni. La partita con l’Alessandria ha dimostrato che le potenzialità per far bene ci sono e adesso vanno solo sfruttate.
QUALCOSA E’ CAMBIATO – Partite così lo scorso anno avrebbero fatto soffrire i nerazzurri, con qualche errore psicologico e di troppo, magari buttando via il risultato. La sfida con l’Alessandria ci restituisce invece una squadra compatta, capace di soffrire, imporre il proprio gioco con calma e scardinare una difesa chiusa. La squadra ha giocato in crescendo fin dall’inizio della partita e una volta entrati Lucca e Cohen non ce n’è stato più per nessuno. Sì, qualcosa è cambiato.
LA DIFESA – Per esempio la difesa, capace di non subire gol in due gare di fila. Da Nicolas, decisivo contro la Spal e ieri protagonista solo di due parate scolastiche, grazie al lavoro dei suoi compagni di reparto, passando per un Hermannsson che, sulla fascia, ha disputato ancora una volta, da riadattato, una prova da applausi. Birindelli è sempre più veterano sulla sinistra, mentre Caracciolo e Leverbe, oltre a difendere in maniera impeccabile, hanno dato del tu al pallone per tutta la partita.

LUCCA E MASUCCI – Che dire di Lucca e Masucci? Il primo si è preso l’Arena Garibaldi, con un passaggio di testimone importante, pochi minuti dopo l’ingresso di Marconi tra le file dell’Alessandria, il secondo ormai ci ha abituato a prestazioni sontuose, con tecnica e cuore. Che piacere rivederlo in campo essere decisivo, dopo l’infortunio della scorsa stagione, che piacere vederlo soffrire insieme ai compagni, vederlo realizzare, a 36 anni, acrobazie e coreografie per uno degli assist più belli degli ultimi anni. Masucci è il nostro highlander. E Lucca? Le premesse ci sono per un grande futuro. Dovrà rimanere anche lui coi piedi per terra, non montarsi la testa e ascoltare i consigli della società, delle persone che gli vogliono bene e del suo entourage.

RISPETTO PER IL PASSATO – La squadra è cresciuta di livello rispetto all’anno scorso. Per farlo ha dovuto rinunciare ad alcuni giocatori. Marconi ha lasciato anche per altri motivi, Benedetti e altri giocatori invece, anche per scelta tecnica. Bisogna ringraziare, come disse anche Gucher nel corso della presentazione a Rovetta, questi ragazzi, che hanno fatto la storia del passato recente del Pisa. Il miglior saluto e ringraziamento però, arriva dalle parole di D’Angelo, giunte prima di Pisa-Alessandria: “Ritrovare gli ex è una situazione particolare, anche perché per quel che riguarda Benedetti e Marconi posso dire che fanno senza dubbio parte della storia bellissima che abbiamo scritto, la storia recente, son stati protagonisti importanti, e sarà un piacere rivederli. Come sarà un piacere rivedere Beghetto e Palombi. Spiace vedere che nel calcio, troppe volte, si ricordi solo gli ultimi momenti che magari son stati negativi, ma va invece ricercato tutto il bello che c’è stato nelle varie storie”.

L’ASTICELLA SI E’ ALZATA – Con quattro giorni da trascorrere ancora prima di chiudere il calciomercato, lo possiamo dire: l’asticella di questo Pisa si è alzata. Non sappiamo dove potrà arrivare questa squadra, non sappiamo se queste potenzialità si esprimeranno, ma nelle sue corde il gruppo può divertirsi e divertire. Ci aspettano due settimane di pausa, in cui goderci i convocati in nazionale che si esibiranno in campo internazionale, a cominciare dal nuovo acquisto Nagy, che sarà in campo contro l’Inghilterra il 2 settembre. Due settimane che serviranno anche per cementare ancora questo gruppo, per migliorare ulteriormente e affinare schemi e situazioni, per dare sostanza a questi sogni e quanto è bello sognare. Lasciatecelo fare.