Vi parlo guardandovi negli occhi. Siamo tornati in Serie A dopo 34 anni. È normale avere ansia, aspettative, paure. È umano. Ma questa città ha resistito a fallimenti, ripartenze, delusioni. Oggi abbiamo di nuovo un posto al tavolo che conta. Non sprechiamolo con il solito pisanissimo bubbolio. Godiamoci il viaggio, stando vicini alla squadra e pretendendo serietà, non miracoli. Il tifo regge tutto se è unito e questo sarà un anno difficilissimo, ricco di sconfitte. È sempre stata la nostra vera forza restare uniti. Vi siete scordati già tutto?

UN MERCATO DIFFICILE – Lo sapevamo da mesi. In tanti lo hanno ricordato. Vaira e Giovanni Corrado hanno detto: “dobbiamo conquistarci la credibilità, ma abbiamo gli argomenti”. La A è un’altra cosa: aste, clausole, commissioni, rilanci dell’ultimo minuto. Il Pisa oggi tratta con club più ricchi e con giocatori che hanno tre alternative sul tavolo. Per questo servono calma, proposte chiare e un’idea tecnica riconoscibile. La credibilità si costruisce col tempo: ruoli definiti, un allenatore ascoltato, strutture che crescono. Argomenti, appunto.

AFFARI SFUMATI E AFFARI RIUSCITI – Più sali di livello, più aumentano i no. È fisiologico. Due piste saltano, una si riapre, un profilo tenuto basso si chiude in silenzio, magari mai uscita sui giornali. Capita a tutti. La differenza la fa la rotta, non l’onda del giorno. Prestiti con riscatto, obblighi legati alle presenze, giovani di proprietà che danno respiro ai conti: sono strumenti per restare competitivi senza sbilanciarsi. Alla fine conteranno coerenza e profondità della rosa, non la gara a chi urla prima.

IL BLOCCO PROMOZIONE – Non sottovalutate il valore del gruppo che ci ha riportati su, la società ci crede, abbiamo il dovere di crederci anche noi. Contro l’Atalanta si riparte da basi solide: Semper tra i pali; dietro Calabresi favorito su Denoon con Caracciolo e Canestrelli; in mezzo Marin e Aebischer, con Touré e Angori larghi. Per Angori può essere il debutto in A. A Cesena si è vinto ai rigori con lo svizzero unico volto nuovo dall’inizio. È un segnale: prima l’identità, poi gli innesti. Finché i nuovi non entrano nei meccanismi, il blocco promozione tiene il telaio e protegge il gruppo. Ci sono asset come Tramoni, Angori, Marin, Lind, Meister o Canestrelli, giocatori esperti come Caracciolo, Calabresi e Moreo eredità del vecchio gruppo. Ci hanno portato qua, facciamogli sentire la fiducia. Se lo meritano.

SEMBRA INCREDIBILE, MA C’E’ CHI HA VISSUTO MALE QUESTA ESTATE – C’è chi ha passato l’estate a contare i giorni e i nomi, vivendo male ogni singolo giorno (Caro Mapping, dico a te…). Peggio per lui. Dopo 34 anni dovremmo camminare un metro da terra, non scavare la fossa ai primi intoppi. Ci sono bambini che vedono il Pisa in A per la prima volta. Ci sono nonni che aspettavano questo momento da una vita. Portiamo loro entusiasmo, non lamento. Criticare ha senso, deprimersi per sport no. Tre o quattro no non fanno una disfatta. Davvero bastano tre trattative saltate per dire che è tutto da buttare? In A un club rilancia e il quadro cambia in un’ora. Un agente sposta l’ago. Un giocatore sceglie le coppe. Fa parte del gioco. Il punto non è la foto del giorno, ma la somma delle scelte. Se a fine mercato hai coperto i ruoli, tenuto il bilancio in ordine e alzato il livello medio, hai fatto il tuo. Il resto sono discorsi da bar.

LA POLEMICA SU TUTTO E IL PETTEGOLEZZO DA PAESINO DI MONTAGNA – Qui siamo maestri nel trovare il difetto. A volte è anche una forza: ci tiene vivi, pungola. Ma quando diventa abitudine, logora. “Bubbolio” continuo, processi a ogni allenamento, giudizi a freddo dopo 45 minuti: non aiuta. Il dna pisano è anche altro: ironia, concretezza, spalle larghe. Usiamole per spingere, non per scavare. La squadra sente l’aria che respira. Per non parlare del pettegolezzo da paesino di montagna. Ci troviamo in Serie A e ci vantiamo della storia millenaria della nostra “Respublica pisana”. Poi ci si inventano le storie più disparate. Ho visto gente inventarsi che, per quattro trattative saltate, la società secondo loro sarebbe in vendita. C’è chi ha accusato il Pisa di essere colluso con le piattaforme di secondary ticketing, di voler vendere i biglietti alle società avversarie. A parte che siete ridicoli, ma chi si inventa queste storie vive solo nella mediocrità.

SARA’ UN ANNO DIFFICILE -nLa salvezza spesso passa da 36-40 punti. Significa che puoi perdere più della metà delle partite e restare in corsa. Anche fare per tratti meno di un punto a gara. Non è un fallimento, è la normalità del campionato. Decidono gli scontri diretti, i periodi senza panico, la capacità di non rompersi alla prima bufera. Se resti attaccato al gruppo fino a Primavera, te la giochi. Il resto sono chiacchiere.

NON E’ UNA SOCIETA’ DI SCAPPATI DI CASA – Oggi il Pisa è più solido di ieri. Corrado ha rimesso ordine quando serviva. Knaster vuole portare la società su un altro livello. Si investe sui giovani di proprietà per dare valore tecnico ed economico. A due passi dall’Arena cresce un centro di allenamento con foresteria: una casa per chi arriva in città a 16-17 anni. La simbiosi con Pisa è reale: la festa sui Lungarni ha mostrato che squadra e comunità viaggiano insieme. Qui c’è gente seria, è un progetto costruito per durare, ma ci sono anche gli altri. Non siamo più in Serie C dove bastava chiamarsi Pisa per veleggiare nelle prime posizioni, non siamo in B dopo anni che ci siamo conquistati una credibilità. Oggi siamo la squadra che torna in Serie A da 34 anni, la città da prendere in giro. Dimostriamo che come ambiente siamo meglio di così.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.