In occasione del Palermo Football Meeting alla Braciera in Villa, evento organizzato da Conference403 con il patrocinio dell’ARS e del Comune di Palermo, è intervenuto anche il direttore sportivo del Pisa Davide Vaira, premiato tra i protagonisti della stagione scorsa. Ecco le sue parole, raccolte a margine dell’incontro.

Direttore, sei giornate in Serie A: prime impressioni?
“È un campionato duro, difficile. Il livello è davvero alto”.

Cosa ha notato subito di diverso rispetto alla Serie B?
“La qualità nei singoli. C’è già una grandissima differenza. Noi eravamo una squadra fisica, e da quel punto di vista stiamo reggendo bene. Ma quando affronti squadre come Atalanta, Roma o Bologna, ti accorgi che certi giocatori hanno una qualità totalmente differente”.

Il passaggio da Inzaghi a Gilardino: due tecnici diversi. Che cambiamento ha visto?
“Sono due filosofie abbastanza differenti. Pippo è molto più verticale, Gila invece è più stratega. Studia l’avversario, cerca soluzioni in base a come vieni pressato e cerca di gestire di più la palla”.

L’organico del Pisa mette insieme giovani interessanti ed elementi esperti. È stata una scelta mirata?
“Sì, l’abbiamo costruita volutamente così. Sapevamo che ci sarebbe stato bisogno di un periodo di adattamento. Ora contiamo che tutti inizino a stare bene, a crescere nei singoli e come squadra. Ce la vogliamo giocare fino in fondo, l’obiettivo è chiaro: mantenere la categoria”.

Un ultimo pensiero sul percorso che vi ha portato fino alla Serie A?
“Sono momenti molto piacevoli che rimarranno per sempre. Però nel calcio contano l’oggi e il domani. Abbiamo scritto la storia a Pisa, erano 34 anni che questo club mancava nella massima serie. È stato un desiderio molto atteso in città, una cavalcata entusiasmante costruita fin dal primo giorno di ritiro”.

Quanto è stato importante Inzaghi in quella promozione?
“Pippo e il suo staff sono stati determinanti. Dal primo giorno hanno iniziato a martellare. Abbiamo creato un clima di entusiasmo positivo tra tutte le componenti. Per vincere un campionato serve che tutto giri attorno alla squadra: società, tifosi, stampa. Con l’aiuto di tutti abbiamo realizzato questo sogno”.

E poi però è arrivato il cambio in panchina. Come si è arrivati alla separazione da Inzaghi?
“Nel calcio sono cose che succedono. C’è stata qualche visione diversa, ma penso sia stato meglio per tutti. A volte è meglio lasciarsi da amici dopo un capolavoro calcistico. Non ci sono state problematiche particolari. È stata una decisione condivisa. Noi siamo contenti con Gilardino, e penso che Pippo sia felicissimo di essere andato in una grande squadra come il Palermo. È andata bene a tutti”.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.