Ieri sera è andata in onda l’ottava puntata di Finestra sull’Arena con due graditi ospiti: in studio il collega di Punto Radio Massimo Corsini, al telefono l’ex giocatore del Pisa e della nazionale Alessandro Birindelli. Rivedi la puntata e rileggi le parole di Birindelli.

Per l’ottava puntata di Finestra sull’Arena gradito ospite in studio Massimo Corsini di Punto Radio, con i suoi commenti sulla situazione attuale dei neroazzurri. Durante la puntata è stato raggiunto telefonicamente l’ex giocatore del Pisa, della Juventus e della nazionale italiana Alessandro Birindelli che ha risposto alle domande di Michele BufalinoAurora MaltintiGabriele Bianchi, Simone Del Moro e dell’ospite Massimo Corsini. Ecco le sue parole.

Ciao Alessandro, grazie di essere stato con noi. La nostra prima domanda è questa: Quanto sei orgoglioso di Samuele? “Grazie a voi. Sì, Samuele è un ragazzo che si è presentato in questa professione nella maniera giusta e con un’attenzione giusta, anche con una personalità che va oltre la sua età di 18 anni. E’ un ragazzo, così come Giulio Favale e altri, su cui il Pisa può contare. Siamo molto orgogliosi di lui qui a casa”

Birindelli con la maglia dell’Italia contro il Portogallo

Come vivete in famiglia questa esperienza di Samuele? “In famiglia gli abbiamo sempre chiesto di conciliare studio e sport. Lo sta facendo molto bene con grande tranquillità, non perdendo l’equilibrio. Alla sua età ha già collezionato alcune presenze in Serie B e per un ragazzo come lui poteva essere anche difficile. Ma il suo atteggiamento denota grande convinzione dei proprio mezzi, vuole rimanere con i piedi per terra con grande maturità senza farsi influenzare. Tutto quello che verrà starà a lui dimostrarlo. Nel calcio ci vuole anche fortuna e la fortuna bisogna anche cercarsela. Caratterialmente è rimasto il ragazzo di sempre. Per noi c’è grande orgoglio.”

Cosa ne pensi di Michele Pazienza? “Fino a prova contraria o Pazienza o anche la stessa riconferma di Gautieri possono essere viste da ambo le parti come positive o negative. Se la società deciderà di lasciare Pazienza al suo posto, dovrà essere forte per proteggere questo ragazzo che è alla sua prima esperienza da professionista. In questo lungo campionato estenuante ci saranno anche momenti di difficoltà e la società dovrà stargli vicino proteggendolo. Tanti giovani allenatori hanno fatto bene se supportati, non solo dalla società, ma anche dal tifo e dalla stampa.”

Birindelli ai tempi della Juve

Hai fatto sia il calciatore che l’allenatore. Come si vivono i momenti dell’arrivo di un nuovo allenatore in entrambi i panni? “Quando va via un allenatore il calciatore si sente molto responsabilizzato. Gautieri è andato via con tanti punti in classifica, poi può aver fatto più o meno bene, ma i ragazzi sanno che possono fare di più. Da parte del calciatore c’è quindi maggiore responsabilità. Da parte di un allenatore c’è solo da fare capire in fretta che si può fare quello che non era stato fatto finora. Quello del Pisa è un gruppo che ha grandi qualità e sicuramente la squadra può fare di più, così come è stato fatto per esempio ad Alessandria. Speriamo che domani ci sia la riconferma”.

Il Pisa ha i punti che merita o meritava di più? “Il Pisa ha i punti che merita. Se io faccio il paragone di una squadra rifatta da zero, come il Milan, vediamo i problemi che ha avuto Montella. Questa squadra qui ora si trova nella posizione giusta, ma ha dei margini di miglioramento. Non è stato facile ricreare un gruppo con un’anima con una squadra costruita da zero. Questo è un gruppo sano, l’ha capito e spero ci possa dare grosse soddisfazioni”

Alessandro Birindelli con la maglia neroazzurra nel 2008/2009

A che punto siamo con la situazione psicofisica di Samuele? “E’ da un anno che stiamo lavorando per capire qual è la causa. L’abbiamo quasi rivoltato come un calzino (ride ndr) e siamo quasi al dunque. Io dico sempre che stiamo parlando di un ragazzo di 18 anni proiettato in categorie importanti. Quest’anno è ripartito abbastanza bene, pur sempre con questo problema. Nel giro di poco, con la continuità e tutto il resto speriamo di risolverlo, non è insormontabile. Samuele però si sente responsabile, perché si sente pisano e con la figura del padre che ha giocato nel Pisa. Tifa il Pisa e giocare nella squadra della sua città non è mai semplice. L’ho vissuto io con l’esperienza negativa che ancora porto dietro, essere retrocesso con la squadra della mia città ancora mi rode, quindi posso capire Samuele, sia le cose bellissime quando vince che quelle negative quando perde e in questa situazione.”

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