Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi il tecnico nerazzurro anticipa i temi della trasferta di Perugia. Queste le sue dichiarazioni alla vigilia del match:

Un’altra settimana con 3 gare in 8 giorni. Come è stata la marcia di avvicinamento alla partita?

A parte Lorenzo Lucca gli altri sono tutti a disposizione. Anche Caracciolo è come D’angelo quando giocava. Se sta bene gioca.

Oggi è il compleanno del Pisa. Come si sente da allenatore a guidare questa squadra? Anche lei è entrato nella storia nerazzurra. 

Sicuramente è motivo di grande soddisfazione compiere 113 anni. Una storia importantissima per una altrettanto importante e splendida tifoseria che anche domani seguirà in massa la squadra. Questo deve darci grande fiducia. C’è chi ha scritto pagine più importanti di me, non ho scritto le pagine più importanti, ma forse un giorno uno stanzino me lo dedicheranno.

La squadra ha un po’ patito la sconfitta di Benevento e si è visto con il Brescia. Oggi come arrivate?

Stiamo commettendo un errore che questa estate, ripensando a queste partite spero non causi rammarico. Non stiamo vivendo questo momento, come squadra, come dovremmo.  Vive ogni partita come un esame, ma bisognerebbe vivere con più entusiasmo e anche godersi il momento. Ci troviamo a 3 punti dal secondo posto, dovremmo sorridere e invece siamo molto tesi. Questo è un errore che non dobbiamo commettere.

Sentite la pressione?

Avverto questa cosa, non riusciamo a capacitarci di questo grande campionato che stiamo facendo e rendiamo meno perché siamo troppo tesi invece dovremmo essere più tranquilli a livello di testa. Questo periodo non è tra i migliori per noi, ma dev’essere chiaro che ci siamo salvati nel girone d’andata, perché abbiamo fatto 38 punti. Non significa che dobbiamo accontentarci, dobbiamo fare il possibile. Non è una critica ai ragazzi, ma una constatazione. Il campionato è già stato giocato in maniere più egregia.

Il Pisa trova un Perugia che è tra le poche squadre a giocare col 3-5-2. Questo cambierà l’approccio alla partita? 

Giocano un calcio molto aggressivo e dobbiamo essere bravi dal punto di vista agonistico. Non sarà facile.

A Finestra sull’Arena giovedì abbiamo incentrato proprio sulla pressione e i problemi a livello di testa larga parte della puntata. Cosa dite ai calciatori, come i più esperti aiutano i più giovani?

La pressione ce la stiamo mettendo da soli perché né il pubblico, né la società, che è contenta, ci sta mettendo addosso qualcosa di difficile. Gli spettatori anzi ci supportano. Perché succede questo? Forse non ci aspettavamo di essere in questa posizione di classifica. Proprio perché non ce la aspettavamo dobbiamo giocarcela fino alla fine. Cerchiamo, sia io che quelli più esperti, di dire ai più giovani che bisogna giocare pensando che si possano fare grandissime cose. Questa dev’essere una spinta e non un freno.

Sarà un campionato combattuto fino alla fine? 

Sì, il campionato sarà tirato fino alla fine, molti pensavano ad esempio che il Pordenone potesse mollare, invece non è così.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018