Nella vita a un certo punto bisogna essere realisti. Si è parlato tanto di obiettivi nel corso di questa stagione, dalla salvezza ai sogni playoff, oscillando come un pendolo tanto da una parte quanto dall’altra, rimanendo sempre nel mezzo. L’annata si è presto trasformata in una stagione di transizione e l’unico obiettivo possibile e reale, alla fine, al di là di tutto, resta quello di archiviare al più presto questa stagione, godersi il frutto di una seconda salvezza di fila in B che non avviene dall’epoca Anconetani e programmare la prossima stagione.
OSCILLARE – Spesso si rischia di farsi prendere la mano e il cuore, tanto da litigare con colleghi ed amici, quando si parla di calcio. Io stesso sono rimasto deluso oppure ho dovuto fare i conti con la realtà, lo abbiamo fatto tutti. Se avete seguito il Pisa quest’anno, sapete che è stata una stagione di costante incostanza. Ogni volta che si poteva ambire a qualcosa non c’è stato modo, per demeriti propri o meriti altrui. In sede di analisi, a salvezza matematica raggiunta, si peseranno le parole e si cercherà di capire cosa si è sbagliato, anche perché il tempo per “imparare dai propri errori” quest’anno è finito e bisogna guardare avanti. In mezzo a tanta positività, sono convinto che la squadra avesse sia i mezzi, sia le qualità della rosa per ambire a traguardi ben diversi e bisognerà fare i conti con tante potenzialità inespresse. Il prossimo obiettivo, dopo la salvezza, sarà la ristrutturazione di parte dell’organico, con tutto il tempo del mondo. La società, mai come quest’anno, dovrà agire con molta intelligenza, perché l’analisi non sarà la classica bocciatura o promozione, ma ci saranno molti aspetti in cui a dominare saranno scale di colore e scale di grigi, non potrà essere un valutazione da tutto bianco o tutto nero. Era giusto avere ambizioni diverse, ma la realtà ha portato a una sola conclusione: ora è necessario archiviare questa salvezza il prima possibile.
LA PROVOCAZIONE – Molti di voi avranno letto il titolo della partita di ieri pomeriggio: “Nerazzurri invischiati nella lotta per non retrocedere“. Un titolo forte, vero in parte, ma volutamente provocatorio. Come ho già avuto modo di spiegare attraverso i social, il Pisa secondo me è già praticamente salvo e le possibilità di retrocedere concretamente sono statisticamente assai improbabili. I nerazzurri dovrebbero suicidarsi e squadre come Cosenza e Pordenone o anche Reggiana, di colpo dovrebbero inanellare una serie di risultati fuori scala. A Pisa questo è già successo, come nel caso della retrocessione del 2009 quando una squadra praticamente già salva venne inghiottita, in condizioni societarie disastrate, verso il baratro. Non accadrà lo stesso quest’anno, non può accadere, ma quel titolo era la critica migliore ad aver dilapidato due o più occasioni ghiottissime per guardare avanti. La storia non si fa con i sé e con i ma, però se il Pisa avesse portato a casa due gare abbordabilissime contro Pordenone e Frosinone, oggi si troverebbe all’ottavo posto. Invece i nerazzurri si sono fatti male da soli, prendendo due gol evitabili contro i ramarri e rianimando l’ennesimo cadavere che non vinceva in casa dal 5 dicembre scorso. Come si suol dire, siamo contenti che il Pisa abbia la possibilità di partecipare alla Serie B per il terzo anno di fila, ma non si può rimanere indifferenti per lo spreco perpetrato.