Ieri sera, durante la puntata numero 26 di Finestra sull’Arena, abbiamo intervistato telefonicamente l’ex giocatore del Pisa Gianluca Savoldi con il quale abbiamo discusso del momento dei neroazzurri e del finale di campionato. Rivedi la puntata e rileggi le dichiarazioni di Savoldi.


Dalla presentazione di Petrone alle due settimane decisive, tra Pro Piacenza e derby col Livorno, tanti i temi discussi ieri sera a Finestra sull’Arena. In studio Francesco Vallerini dell’Associazione Cento, per discutere dell’anniversario della nascita del Pisa e dei progetti presenti e futuri dei ragazzi del futuro Museo del Pisa. Inoltre un campionato che vive tra cambi di vertice e l’ambiente esplosivo a Livorno. Tanti i cambi di allenatore, solo il Siena si è salvato tra le squadre di vertice. Mannini ancora out, salterà anche il derby col Livorno. Infine la questione stadio: si continua a rinviare, ecco il punto della situazione. Di seguito le dichiarazioni di Gianluca Savoldi, ex calciatore neroazzurro, editorialista di TuttoC:

Sembra che in questo campionato si faccia un po’ la gara a perderlo, come vedi il finale di stagione?

Credo che a livello mentale soprattutto in un campionato combattuto come è stato quello del girone A, più che nel girone C o nel girone B, si arriva a un certo punto in cui lo stress e la preoccupazione crea una sorta di valore in meno per combattere gli avversari. Chi ha più pressione fa dei passi falsi o il freno a mano tirato. In generale credo che l’aspetto mentale sia importante in uno sport come il calcio. Il campo, il fattore stress e molte altre componenti e interazioni con vari aspetti influiscono a volte in maniera determinante. C’è un po’ di stanchezza mentale tra le big del girone, però quando uno vince le gambe non le sente appesantite, vincere aiuta a vincere.

Savoldi con Allegri alla partita del cuore

Tanti tifosi in chat ti hanno salutato nel corso della trasmissione, c’è ancora chi ti chiama “Dumbo gol”. 

A Dumbo gol ci sono affezionato. Qualche giorno fa parlavo con Gerry del derby del cuore con gli ex di Pisa e Livorno. Fu un momento speciale, nel sottopassaggio ho avuto un’emozione diversa, ma molto intensa come ai tempi. Volevamo fare un bel gesto e stare tutti uniti per un fine benefico. Trovarmi lì è stata una grande emozione per quello che significa questo derby ed è tra i ricordi più belli. Pisa è la piazza dove ho giocato per tre anni, sono stato abbastanza vagabondo, ma qui son restato più che altrove, sono anche cresciuto a livello personale in quel periodo. All’epiteto Dumbo gol sono parecchio legato.

Il tuo giorno di nascita coincide, seppur in anni diversi, con quelli di Elio Bertoni, Paolo Cristallini, Jimmy Fialdini, Sandro Joan. 

Ho qualche gemello, tra le altre cose compie gli anni un giorno prima di me Emiliano Niccolini, una delle persone più importanti del mio periodo a Pisa, compagno di stanza e fratellino. Per me una delle persone che hanno dato di più al Pisa, in sordina, senza voler apparire e con grande professionalità e amore. Lo stimo in maniera particolare. Poi oggi è anche il compleanno di Andreotti, auguri a lui, lui c’era così come Emiliano con me a Pisa.

Nei due derby col Livorno non ne hai perso neanche uno, entrambi finirono 1-1. Vedesti una grande punizione segnata da un pisano tra l’altro…

Penso che un momento così si possa chiamare apoteosi. Ho vissuto questo momento con grande gioia di fronte ai pisani dirottati in ritardo allo stadio per motivi di ordine pubblico.

Queste potrebbero essere le due settimane decisive del campionato?

Cerco sempre di spegnere i fuochi, ma anche di non far cadere l’umore nei momenti difficili. Questo resta un anno in cui secondo me non bisogna pretendere troppo, quando ci sono cambiamenti radicali ci vuole sempre tempo. Ci sono stati anche momenti in cui si son buttate via delle occasioni, ma credo che la pazienza ci voglia, perché prescindere da tutto veniamo da una B in cui ci si aspettava tanto di più. Quello che posso dire con l’amore che ho per la maglia del Pisa diamo tempo al tempo. Prima sarà, meglio è ovviamente, perché comunque il Pisa in Serie C non si può vedere, merita ben altri palcoscenici.

Cosa ne pensi di Petrone?

Bisogna valutarlo con attenzione, quello che vorrei dire è che anche a lui va dato il tempo di esprimersi e di dare ai giocatori una impronta tattica secondo quelle che sono le sue idee. Facciamolo lavorare, poi alla lunga sarò eventualmente io il primo a muovere delle critiche, ma questo è il momento di sostenere la squadra.

Pisa ti ha voluto bene, in Pisa-Cosenza in Coppa Italia quando uscisti dal campo si alzò il coro “Dumbo gol”. Questo era l’amore della piazza per te.

Il destino ha voluto che la prima partita ufficiale con la maglia del Cosenza dopo che andai via fosse tra il Pisa e il Cosenza, una cosa incredibile. Quando arrivò il coro per me e quando lasciai il campo per far entrare un compagno ci fu la standing ovation. Questo è un ricordo bellissimo. Penso che il nostro gruppo può essere ricordato come un gruppo che ha sempre dato battaglia e ha lottato con grande amore. Stavamo bene insieme.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018