Presentato il 6° Meeting della Fondazione Casa Cardinal Maffi, che si svolgerà a Pisa sabato 30 settembre 2023 e avrà due momenti chiave: un convegno, la mattina, dalle ore 9.30 alle 13, presso l’auditorium Toniolo in piazza Arcivescovado, e uno spettacolo teatrale, la sera, alle ore 21, al Teatro Verdi di Pisa.

Il tema scelto per entrambi i momenti è “Io sono più di un algoritmo, il valore di una carezza”.

La preparazione del meeting parte da lontano ed è avvenuta attraverso l’elaborazione di un libro a cura di Franco Falorni, presidente della Fondazione, che ha lo stesso titolo del convegno. Il libro è strutturato in tre parti: la prima dedicata ad “Empatia, relazione, aiuto e cura”; la seconda dal titolo “La misura della carezza” e l’ultima “Il teatro tra spettacolo e cura”. La prima parte, introduttiva, illustra e afferma che la cura di persone fragili, soprattutto lungo degenti, avviene anche grazie alla buona relazione, ossia a quell’aver cura fatto di conoscenza, empatia, vicinanza, che nel linguaggio del libro diventa metaforicamente la carezza. L’ultima parte indaga quel tipo di carezza, e di cura, che passa attraverso il teatro come esperienza espressiva in grado di produrre spettacoli di qualità che danno voce alla bellezza della fragilità. La parte centrale, particolarmente importante, tenta di indagare il valore della carezza (della buona relazione di cura) e il suo costo.

“Quanto può valere una carezza? 8, 10, 100 euro? Quella che lanciamo – spiega Franco Falorni – è una provocazione. La carezza è una dimensione della prossimità, ma la buona prossimità richiede del tempo e il tempo ha un costo. Ci siamo messi in testa di provare a darle un valore, in modo scientifico, per far comprendere quanto sia importante investire risorse in carezze, nella buona prossimità, perchè le carezze sono generatori di libertà e dignità, soprattutto per le persone più fragili”.

In un mondo in cui gli algoritmi, o le procedure di cura da essi derivati, sono sempre più standardizzati e monitorati, alla ricerca di un presunto miglioramento, sembra che una parte essenziale dell’aver cura, la qualità delle relazioni (metaforicamente, la carezza), sia poco percepita, o data per scontata. Se questo è vero sempre, lo è ancor più nelle strutture di lunga degenza, in presenza di situazioni di cronicità, dove abbiamo disabili, anziani, persone con malattie psichiatriche che hanno bisogno di una cura che non sempre si traduce in guarigione. Ecco allora che la Maffi, consapevole che gli algoritmi li creiamo noi, vuole proporre un metodo di valutazione della qualità dell’aver cura che includa la relazione.

“Lo studio della Fondazione Maffi che prova a dare un valore alla carezza è una provocazione, certo, basata però su uno studio attento e un’analisi minuziosa – è il commento dell’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto -. Ma è anche, e soprattutto, un modo per invitarci a riflettere: ci sono gesti dal valore infinito e non misurabile che sono essenziali e che hanno comunque un costo, di attenzione personale e di tempo. Se perdiamo di vista questo, rischiamo di costruire un mondo sempre meno umano, solo apparentemente efficace ed efficiente, un mondo in cui si perde l’essenziale invisibile e si premia e incentiva solo ciò che è facile misurare. La gratuità del dono è sempre qualcosa che va oltre ogni algoritmo, e come l’amore non è visibile in se stesso, ma negli effetti che esso provoca, così, posti in essere tutti gli accorgimenti e le opportunità offerteci dalla scienza c’è un “oltre” e un “profondo” che nessuna tecnica può raggiungere, ma che provocano effetti visibili e tangibili imprevedibili e straordinari nelle relazioni che viviamo e che, in qualche modo, possiamo pure ‘misurare’”.

Quanto vale, e quanto costa, una carezza? Domanda difficile e dalle mille possibili risposte. Ma ha senso stabilire almeno quanto costa una carezza. Un costo di tempo, attenzione, energia. Non in generale, ma in una struttura socio-sanitaria concreta, come quelle della Fondazione. Di questo parleremo nella parte convegnistica, facendo una provocazione per stimolare la riflessione, la ricerca, il miglioramento possibile.

“L’essenziale è invisibile agli occhi, svela la Volpe al Piccolo Principe, e qui sta il paradosso della misurazione della qualità dei servizi sociosanitari: è spesso difficile “contare” proprio quello “che conta”. In Fondazione Maffi – sottolineano gli autori della ricerca Federico Vola e Francesco Andreoni – abbiamo provato a raccogliere la sfida, individuando uno strumento che ci potesse permettere di misurare la qualità delle relazioni nelle nostre strutture, tra Fratelli Preziosi e operatori. Quello che abbiamo dimostrato è che non solo è possibile “misurare l’intensità delle carezze”, ma che è utile, per trarre informazioni essenziali per migliorare ancora l’assistenza che offriamo alle nostre Sorelle e ai nostri Fratelli Preziosi”.

Il convegno prevede una prima parte di presentazione dei contenuti del libro (Andrea Carobene, fondatore e Cto Baia, Andrea Piccaluga, docente Scuola Superiore Sant’Anna, e Federico Vola, Responsabile Sviluppo FCCM); una seconda di riflessione da parte di esponenti del mondo della politica (il sottosegretario del Ministero della Salute Marcello Gemmato e l’assessora alle politiche sociali della Regione Toscana Serena Spinelli), della cultura (Stefano Perfetti, docente universitario) e della  gestione (Giovanni di Bari, presidente Uneba Marche); e una terza parte di discussione della proposta della Maffi da parte di tecnici, dirigenti ASL e altre personalità (Maria Letizia Casani, direttrice generale Asl Toscana Nord Ovest, Marco Cossolo, presidente nazionale di Federfarma, Sergio di Maio, sindaco di San Giuliano Terme, Federico Gelli, della direzione sanità welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Laura Guerrini, direttrice dei servizi sociali Asl Toscana Nord Ovest ed Enrico Sostegni, presidente della commissione salute e politiche sociali del Consiglio Regionale Toscana e Sandra Scarpellini, presidente Società della Salute Valli Etrusche).

Lo spettacolo teatrale in programma la sera al Verdi e già sold out, “Algoritmo Il valore di una carezza” è stato scritto e diretto da Lamberto Giannini e Rachele Casali. Gli attori, oltre 40, provengono dalle 8 strutture della Maffi, e sono  operatori e assistiti (Fratelli e Sorelle Preziose, come sono chiamati alla Fondazione), e un gruppo di volontari dell’associazione Holtre (tra cui alcuni disabili).

“Algoritmo – spiega il regista – significa essere codificati, normalizzati, essere considerati non persona ma numero all’interno di una struttura. La fragilità per sua natura riesce a sconfiggere ogni tipo di algoritmo, perchè fa saltare tutto il sistema. E mettere in scena tanta fragilità, tutta insieme, meccanismi poetici, ironici, drammatici, ha una potenza incredibile. Grazie alla Fondazione Maffi per aver creduto nel mio modo di fare teatro e avermi lasciato uno spazio di libertà creativa che raramente un regista riesce ad avere”.

 

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Elisa Bani
Direttore responsabile di Sestaporta.news. Giornalista pubblicista ha lavorato dieci anni a PuntoRadio come redattrice e speaker. Collaboratrice per il quotidiano La Nazione, ha inoltre diretto l'ufficio stampa dei Comitati territoriale e regionale dell'ente di promozione sportiva Uisp.