Si è conclusa questa sera la maratona senza fine del calciomercato estivo 2025-26, per la sessione di trattative più difficile e lunga degli ultimi 34, ma altrettanto esaltante, nonché ricca di colpi di scena a tratti da romanzo, sia negativi che positivi. Tanti, tantissimi acquisti, tante, tantissime cessioni. Ora tiriamo le somme su ciò che è stato, sulla finestra di mercato firmata da Giovanni Corrado e Davide Vaira, coppia dirigenziale insieme al secondo anno. L’ultimo giorno arrivano, come previsto, Bonfanti e Rui Albiol, mentre saluta a malincuore Lind, insieme ad altri calciatori fuori dal progetto o mandati in prestito. Sarà stato un mercato giusto per la salvezza? Tra report economico-finanziari, l’analisi dei costi e dell’impatto sui bilanci, le storie e i retroscena delle trattative come sempre mettetevi seduti, prendete un caffè e rilassatevi. Sarà una lunga lettura.

(Per una migliore lettura si consiglia di interagire con i collegamenti ipertestuali)

Il tecnico Inzaghi lascia Pisa

L’ADDIO DI INZAGHI – Il 5 maggio Pisa si risveglia in Serie A dopo la sconfitta di Bari. I festeggiamenti vanno avanti anche per l’ultima giornata di campionato contro la Cremonese e si assiste, di fatto, a una delle feste più lunghe della storia recente. Giorni e giorni di giubilo, striscioni, appuntamenti, delirio, premiazioni. Si inizia però a vociferare di una partenza del tecnico Filippo Inzaghi, destinazione Palermo. ma in sala stampa, prima della conferenza di una delle ultime partite della stagione, il tecnico rassicura tutti. Fino al 16 maggio, quando riemerge questa possibilità. Tuttavia, ancora per un paio di settimane, la cosa viene tenuta a bada, società e tecnico smentiscono riservatamente ancora questa soluzione. Il 28 maggio però arriva la conferma dell’addio alla stampa, sia da parte del tecnico, sia da parte della società. Il presidente Corrado anticipa tutti: “L’idea era di proseguire insieme, ma ha chiesto del tempo per riflettere. Forse le sue ultime quattro esperienze non proprio fortunate lo hanno un po’ segnato”.  L’ufficialità arriverà solamente il 13 giugno. Nel frattempo la versione del tecnico e quella della società non collimano. L’allenatore fa sapere di essere andato via per “scelte diverse” da parte della società e che lui non sarebbe andato via. L’allenatore, a Palermo, dirà: “ho capito che qualcosa non andava per il verso giusto. A quel punto, per tanto amore, io e la società abbiamo preso questa decisione”. Giovanni Corrado invece, durante la futura presentazione del nuovo tecnico nerazzurro Gilardino, dirà così: “Durante l’anno ci ha sempre espresso la volontà di vincere ancora in Serie B. Spero che Pippo possa essere felice di vincere nuovamente, se è felice lui e il Palermo, siamo felici anche noi”. Differenza di vedute certamente. L’addio però scatena tanta amarezza in città, che perde una figura amata per tutto l’anno, eletto a grande condottiero.

La conferenza stampa di presentazione di Gilardino

IL CASTING PER L’ALLENATORE – Si apre così un lungo casting che porterà alla scelta di Alberto Gilardino come nuovo tecnico. Emergono tanti nomi, come sempre succede in questi casi. Da Paolo Zanetti, passando per Paolo Vanoli, Andrea Pirlo, spesso accostato alla panchina nerazzurra negli ultimi anni e, appunto, Alberto Gilardino. Tuttavia si vocifera da giorni di uno o più nomi provenienti dall’estero. Si fa così il nome di Van Bommel. Non solo, perché tra i nomi emerge anche quello di Mario Frick. Gilardino però resta in pole position. Frick poi dirà di non essere entrato nella rosa ristretta di nomi per il dopo Inzaghi, ammettendo i contatti: “Ho avuto quattro telefonate con i dirigenti del Pisa, mi è piaciuto l’intero progetto, ma per me non si è concretizzato”. Insieme a lui però è un altro (e si scoprirà solo all’ultimo), l’allenatore che piace davvero moltissimo alla dirigenza nerazzurra. Si tratta di Matias Almeyda, che la società incontra all’estero. L’argentino però decide di andare al Siviglia e inaugura una serie di no alla società nerazzurra che, in questa sessione di calciomercato, arrivano proprio da quel paese sudamericano. Mentre emergono i dettagli della risoluzione con Inzaghi, arrivata il 13 giugno (un divorzio d’oro nel quale il Palermo, di fatto, paga 900 mila euro per far suo l’ex tecnico), il giorno dopo vengono sciolti tutti i nodi. E’ proprio Gilardino il nuovo tecnico del Pisa, la cui scelta però viene ufficializzata solo il 26 giugno. Con lui anche Caridi e Dainelli nello staff, che lo seguono da molto tempo. Nella conferenza stampa di presentazione, avvenuta il 12 luglio, Gilardino rende anche omaggio a Inzaghi, dichiarando di andare anche parzialmente in continuità col lavoro del tecnico: “Era giusto sentire Inzaghi, continueremo a sviluppare alcuni concetti, ma il mio Pisa avrà la sua identità. Ora dobbiamo prendere di buono tutto quello che abbiamo fatto e archiviarlo.”. Gilardino poi condivide quello che possiamo considerare il manifesto del suo calcio. “Mi piace costruire dal basso, ma ci saranno momenti di difficoltà e momenti buoni. Quando ci sarà da giocare, giocheremo, quando ci sarà il libeccio bisognerà essere bravi a chiudere le finestre, ma dovremo rimanere compatti e uniti per tutta la stagione”. Concetti che sono straordinariamente attuale oggi, a pochi minuti dalla chiusura del calciomercato. specialmente dopo le gare contro Atalanta e Roma. Il pubblico recepisce molto bene la nomina del nuovo tecnico, che in questa prima fase del suo periodo pisano si distingue per la sua pacatezza, cercando sempre di lanciare il messaggio giusto sia prima che dopo le partite. Anche l’impatto sul gruppo è positivo, con una buona partenza in campionato.

Meister durante la tournee in Germania contro l’Augsburg (foto Pisa SC)

I MANCATI RISCATTI E L’ACQUISTO DI MEISTER – A fine giugno il Pisa non riscatta nessuno dei giocatori che aveva preso in prestito con diritto di riscatto. Alessio Castellini ad esempio, fa ritorno al Catania. Olimpiu Morutan invece ritorna in Turchia, mentre Markus Solbakken fa ritorno allo Sparta Praga. Quest’ultimo in particolare è stato soggetto ad alcune trattative post rientro, con una richiesta di sconto sul prezzo del cartellino, ma poi la società nerazzurra decide di non affondare il colpo. Per quanto riguarda Leonardo Sernicola e Oliver Abildgaard, per entrambi il Pisa decide di non rilevare il cartellino né di tornare al tavolo delle trattative, così tornano tutti e due alla base, rispettivamente alla Cremonese e al Como. Chi il Pisa invece decide di riscattare anzitempo è Henrik Meister. Prima infatti, verso fine maggio, la società si accorda col Rennes per prolungarne il prestito da dicembre 2025 a giugno 2026. Successivamente il Pisa prende un’altra strada e a fine luglio vuole acquistare l’intero cartellino per soli 4 milioni di euro. Con un risparmio netto di circa 4 milioni. Un’operazione molto vantaggiosa sulla scia di altre operazioni del passato come Esteves che arrivò a cifre nettamente inferiori rispetto al previsto. Il trasferimento viene poi ufficializzato a metà agosto.

Gli allenamenti a Morgex

IL RITIRO DI MORGEX, I PRIMI ACQUISTI E LA TOURNEE TEDESCA – Quest’anno il livello del campionato è ovviamente salito, con il Pisa che si affaccia per la prima volta in Serie A. Il mercato a cui si approccia la società è senza dubbio quello più difficile degli ultimi 34 anni. Tante dinamiche nuove, esperienza da fare e anche gli stessi dirigenti si pongono con umiltà. Rimane in particolare impressa una frase di Davide Vaira, alla presentazione di Alberto Gilardino. “Sappiamo che dobbiamo conquistarci una credibilità essendo una neopromossa ma credo che abbiamo gli argomenti giusti”. Anche Giovanni Corrado aveva dichiarato, un paio di mesi prima, alla fine del campionato: “Abbiamo dimostrato di essere società e dirigenti di Serie B, ora dovremo dimostrare di saperlo essere anche in Serie A”. La sede scelta per il ritiro è quella di Morgex, a causa della mancata conferma di Bormio causa lavori per le Olimpiadi Invernali. Oltre al ritiro il Pisa decide di effettuare una tournee in Germania affrontando due squadre di livello, il Bayer Leverkusen e l’Augsburg. Una prima volta dopo tanti anni nei quali questo tipo di gare mancavano, che riportano alla mente i tempi di Romeo Anconetani.

Vural e Lusuardi in nerazzurro

Si arriva così ai primi acquisti. I primi giocatori ad arrivare sono un duo del Frosinone. Si tratta di Isak Vural, centrocampista turco-svedese, e di Mateus Lusuardi, difensore italobrasiliano. I due arrivano per una cifra che si presumeva essere inizialmente di circa 5 milioni complessiva, salvo poi scoprire successivamente essere di 7,1 milioni di euro. Non è però un momento positivo poiché prima del ritiro si fanno male sia Vural, sia il giovane Coppola, lo scorso anno in prestito alla Vis Pesaro e su cui il Pisa punta molto. Entrambi due infortuni lunghi, rispettivamente un’infiammazione al tendine rotuleo e un infortunio al malleolo, tanto che il difensore si deve operare. A fine giugno il Pisa piazza anche un altro colpo, quello di Kandje Mbambi dal Gent per 500 mila euro, giocatore a lungo cercato nei mesi scorsi, firmando un contratto fino al 2028. Difensore centrale con licenza anche di offendere sul centro-sinistra, Mbambi è un nazionale under 17 e 18 del Belgio.

Daniel Denoon alle visite mediche

Dopo il raduno del 7 luglio, con le visite mediche, la squadra è pronta a partire per Morgex. Non prima di aver ingaggiato un altro giovane prospetto. Si tratta di Giacomo Maucci, centrocampista offensivo e talento 2007 che la società prende dal Brescia, appena fallito, come svincolato, facendogli firmare un contratto fino al 2029. Per la partenza di Morgex torna anche Nicolas come terzo portiere, dopo lo svincolo del 30 giugno. L’estremo difensore firma un contratto di un anno. Sempre poco prima della partenza per il ritiro c’è un altro giovane prospetto interessante, il difensore Daniel Denoon, centrale fisicamente ben messo, che arriva dallo Zurigo in prestito con obbligo di riscatto per 500 mila euro. Raggiungono poi successivamente la squadra in Valle d’Aosta anche Simone Scuffet, come secondo portiere e il giovane nigeriano Akinsanmiro dall’Inter. Per il primo l’acquisto è a titolo definitivo dal Cagliari, il secondo è un prestito con diritto di riscatto a 6 milioni di euro più controriscatto.

Simone Scuffet a Morgex

Si arriva così alle prime partite. Nel ritiro di Morgex Gilardino ha iniziato a trasmettere le sue idee, con un Pisa che ha provato il 3-4-2-1 in tutti e tre i test giocati contro Valle d’Aosta (7-0, qui la cronaca), Bra (5-0, qui la cronaca) e Pro Vercelli (1-0, qui la cronaca). La differenza con lo scorso anno è netta. Con Inzaghi si partiva da una rosa quasi pronta, considerata competitiva. I nuovi potevano ambientarsi con calma. Oggi è il contrario. Gilardino eredita una situazione da cantiere aperto. Mancano ancora alcuni titolari in ruoli chiave. Intanto il ritiro si chiude con Corrado, Gilardino e Knaster che salutano i tifosi: “Sarà dura, ma siamo pronti. Questo entusiasmo sia benzina sul fuoco” (qui invece il bilancio del ritiro di Morgex su Sestaporta). Il “vero ritiro” però sarà la tournee in Germania. Prima però il Pisa gioca un’altra partita contro l’Empoli, in Toscana. Finisce 2-3 per i nerazzurri (qui la cronaca), mentre Gilardino traccia un bilancio della prima parte di ritiro annunciando nuovi acquisti. “Felice dell’atteggiamento della squadra. Bene Meister, il mercato? Arriveranno giocatori da Serie A”.

I dirigenti del Pisa in Germania (Foto Pisa SC)

Si arriva così alla tournee tedesca, mentre sullo sfondo il Pisa sta trattando e chiudendo per altri due esperti giocatori (di cui parleremo più avanti nell’articolo). Contro il Bayer Leverkusen la squadra di Gilardino perde 3-0 in una serata speciale, poiché ospite della gara inaugurale della stagione della formazione tedesca, con un primo tempo difficile. Nella ripresa però si vede un buon Pisa con ottimi argomenti. Con l’Augsburg invece finisce 2-2 e il Pisa gioca a viso aperto contro una squadra di pari livello della Bundesliga, seppur con poche riserve e con alcune seconde linee in campo. E’ un risultato che restituisce morale e offre anche la possibilità di conoscere un altro nuovo acquisto, Michel Aebischer. Prima di parlare di lui però occorre fare un passo indietro e un mezzo passo avanti per parlare degli affari sfumati.

Mariano Troilo

GLI AFFARI SFUMATI – Come già scritto, il mercato di questa estate è il più complesso degli ultimi 34 anni e si porta dietro anche, nell’esperienza dei dirigenti, diverse trattative sfumate. Come è normale che sia, come avviene spesso anche tra i grandi club del calcio italiano e internazionale. Più si sale di livello, più le dinamiche cambiano. I primi due acquisti sfumati, sui quali invece c’era anche una discreta dose di fiducia, sono Alessio Zerbin e Giovanni Simeone, entrambi del Napoli. Il primo ad ammettere che qualcosa in ballo, con l’argentino è possibile, è direttamente Davide Vaira a Finestra sull’Arena, lo scorso 16 maggio: “Magari, magari – aveva dichiarato Vaira -, Simeone è un campione, si sta giocando lo scudetto con il Napoli, poi sai, le vie del Signore sono infinite, però facciamo di giocare questa ultima partita con il Napoli, e poi chi lo sa, sognare non costa nulla”. E ancora: “Stiamo parlando di un campione, stiamo parlando di un profilo di altissimo livello, però il bello di partecipare ai campionati di Serie A è che si può sognare in questo momento anche questi tipi di giocatori.  E’ giusto che il tifoso sogni, non si può impedire di sognare”. Per poi concludere così: “Terremo in considerazione il fatto che mi dite che il padre lo spingerebbe, anche se ad oggi sembra qualcosa di irrealizzabile”. Anche il presidente Giuseppe Corrado definisce la trattative Simeone come “un sogno di una notte di mezza estate”. De Laurentiis però non le manda a dire. Sia Pisa che Cremonese hanno chiesto alcuni Giocatori al Napoli: “Se poi viene una squadra dalla B a chiedermi un giocatore in prestito con lo stipendio pagato al 50%, mi domando che son venuti a fare in Serie A? Allora vuol dire che la Serie B deve essere resettata”. Semplici scaramucce di mercato. Anche Vaira ammette la negoziazione con Simeone e Zerbin ai microfoni di Sky. Lo stesso fa Gilardino da Morgex, “Ci servono giocatori come Simeone e Zerbin”. Dopo mesi di trattative però l’affare salta. Il Pisa ufficialmente si ritira dalla trattativa per Zerbin, ma il giocatore ammetterà di aver preferito la Cremonese. Anche Simeone alla fine preferisce andare al Torino. E’ una fase di calciomercato molto difficile, nella quale il Pisa accusa inizialmente il colpo. Non è l’unico colpo a saltare. Per la difesa sono due gli obiettivi che sfumano. Jamil Siebert dal Fortuna Dusseldorf, dopo un lunghissimo tira e molla, non viene. Non per volontà sua, ma perché il direttore sportivo Allofs chiede al Pisa di trattare sui 6 milioni di euro, mentre la società nerazzurra non vuole spenderne più di 4. Così il diesse tedesco dichiara: “non abbiamo neanche risposto all’offerta”. Siebert arriva anche a firmare un preaccordo fino al 2029 con i nerazzurri, per stessa ammissione del calciatore, del diesse dei tedeschi e della Bild. A fine mercato è il Lecce a spendere la cifra richiesta, mentre il Pisa si era ritirato già settimane prima dall’affare. Così i nerazzurri si buttano sull’argentino Mariano Troilo per una delle telenovele più folli del calciomercato che, per vostra sanità mentale e anche nostra, vi risparmiamo di riproporvi integralmente su questo articolo riassuntivo. Insieme a Troilo il Pisa tratta, dallo stesso procuratore, anche il trequartista Julian Vignolo. La società però lo molla a causa del lievitare di costi non previsti. Per Troilo invece accade di tutto e di più. La dirigenza ammette: “Abbiamo l’accordo con Troilo”. C’è grande fiducia per l’operazione con il difensore argentino che è molto atteso. Il padre del giocatore ammette: “Grazie per ogni momento passato al Belgrano”. Vi è però costantemente un lungo tira e molla e il Pisa presenta un’offerta molto dettagliata (dettagli a questo link). Sembra si arrivi, dopo un nuovo braccio di ferro, a una soluzione positiva. Per gli argentini poi il Pisa si ritira, ma in realtà non è così. Il 2 agosto la trattativa prende una svolta, l’accordo si fa e il giocatore dichiara: “è stata la mia ultima partita al Belgrano, vado al Pisa”. L’ultima notte di ordinaria follia vede il giocatore smettere di allenarsi perché gli viene impedito di partire, fino a quando, dopo altre due settimane, il 13 agosto (ma in realtà già da una settimana almeno), il Parma si inserisce nella trattativa e sfila il giocatore ai nerazzurri. Salta anche questo obiettivo. Il Pisa comunque punta in alto, ad esempio col Lione, dove per un momento pare molto vicina la trattativa per Tanner Tessman. Tratta anche l’ex calciatore del Verona Dawidowicz, che poi preferirà i soldi arabi. Tanti sono anche i nomi emersi, taluno abbandonato, talaltro invece saltato, per i quali però rimane anche il mistero, da Ostigard e Cacace passando per il belga Servais, su cui probabilmente non sapremo mai cosa abbiano portato allo stop queste trattative. 

Cuadrado ed Aebischer in nerazzurro

ARRIVANO ANCHE CALCIATORI ESPERTI – Torniamo a Michel Aebischer, uno degli acquisti più importanti del calciomercato del Pisa. La società lo rileva dal Bologna con la formula del prestito con obbligo di riscatto condizionato alla salvezza per 4,5 milioni di euro. centrocampista svizzero di 28 anni, i nerazzurri se lo assicurano per dare maggiore esperienza al reparto. Ha vinto la Coppa Italia 2024-25. Mezzala e centrocampista centrale tecnico, fisico e capace di fare assist e inserirsi, i dirigenti lo apprezzano per la sua duttilità. Chi invece non era partito per la tournee tedesca, pur ufficializzato con lo svizzero il 3 agosto è un altro grande colpo d’esperienza, arrivato per sopperire al mancato acquisto di Zerbin. Si tratta di Juan Cuadrado, giunto in nerazzurro da svincolato, la scorsa stagione in forza all’Atalanta. 37 anni, con un contratto di un anno fino al 30 giugno 2026 non ha bisogno di presentazioni, avendo giocato centinaia di partite in Serie A con le maglie di Lecce, Fiorentina, Juventus, Atalanta e Inter, tra le altre. Col Pisa si mette subito in mostra segnando uno dei rigori decisivi in Coppa Italia contro il Cesena per il passaggio del turno. Poco prima la società gioca anche la sua ultima amichevole contro la Pistoiese pareggiando 1-1, ma senza gli acquisti più importanti. Si arriva così ad un altro grande acquisto di esperienza, Mbala Nzola. Inizialmente nome non alternativo a Simeone, il Pisa imbastisce una lunga trattativa con la Fiorentina per acquistarlo. I viola concedono il prestito oneroso a 500 mila euro con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro, mentre la Fiorentina si riserva anche il controriscatto a cifra maggiore, a 6,5 milioni. Angolano di 29 anni, è una punta fisica, veloce e brava nel dribbling, capace di attaccare la profondità. Nell’ultima stagione ha segnato 7 reti al Lens. Anche lui ha segnato il suo rigore decisivo in Coppa Italia. Il livello della squadra si alza dunque, ma il mercato non è certamente finito qui.

Giovanni Bonfanti

I BOTTI DI FINE CALCIOMERCATO – Si comincia col “botto” meno “botto” di tutti, quello del difensore Giovanni Bonfanti, già facente parte del gruppo squadra la scorsa stagione. Una lunga trattativa con l’Atalanta, fatta anche di tira e molla per tutta l’estate, fin quando finalmente, all’ultimo giorno di calciomercato, i bergamaschi si sono degnati di liberarlo dopo averlo portato in panchina in due partite. Bonfanti arriva con la formula (ormai consolidata) del prestito con diritto di riscatto, con obbligo in caso di salvezza, fissato a 6 milioni di euro. Un’operazione potenzialmente importante dal punto di vista economico. Non senza patemi d’animo, visto che è rimasta clamorosamente in biloco fino all’ultimo.

Calvin Stengs dopo la firma del contratto

Domenica 24 agosto però nell’aria si respire qualcosa di molto interessante. Dall’Olanda rimbalza una notizia che riportiamo dopo aver verificato su Sestaporta. Il Pisa infatti è interessato a Calvin Stengs del Feyenoord. Rocciosa ala destra di piede mancino di nazionalità olandese, classe 1998. Giocatore pericoloso e con senso del gol, paragonato anche a Leroy Sané in passato, ha vestito le maglie di Az Alkmaar, Nizza e Anversa. Inizialmente il calciatore non apre al Pisa e su di lui c’è anche il Leicester. Il giocatore apre e dice di sì, con l’accordo che si chiude con gli olandesi per un prestito con obbligo di riscatto a 5 milioni di euro. Stengs è il primo giocatore che il Pisa acquista dal Feyenoord dopo decenni. L’ultimo a compiere lo stesso percorso fu Mario Been, calciatore olandese che lasciò un ricordo importante tra i tifosi nerazzurri negli anni Ottanta. Nel 2021 era stato vicino all’Atalanta, poi alla Lazio. ha però vissuto anche lunghi stop per problemi al ginocchio, che ne hanno ridotto il valore di mercato dai 20 milioni di un tempo fino agli attuali 5. Il Pisa così mette il sigillo al mercato estivo con un innesto sicuramente di alto profilo.

La prima foto di Lorran dopo essere sbarcato dal Brasile

Non è finita qui perché una trattativa iniziata praticamente a inizio luglio e poi a lungo sottaciuta e tornata dietro le quinte si concretizza anch’essa negli ultimi giorni di mercato. Dalla favela Cidade de Deus a Pisa, la storia di Lorran è quella di una scommessa con prospettiva. Il talento classe 2006 arriva dal Flamengo con la formula del prestito oneroso a 500 mila euro e un diritto di riscatto fissato a 4 milioni, che diventerà obbligo in caso di salvezza. I rossoneri brasiliani mantengono il 50% sulla futura rivendita e la possibilità di pareggiare eventuali offerte. Un’operazione costruita attraverso intermediari italiani e sudamericani, che ha trovato l’ok del club carioca a poche ore dalla chiusura delle trattative. Lorran è già considerato un simbolo emergente in patria e il Pisa gli darà la possibilità di crescere gradualmente in Serie A, aggiungendo imprevedibilità e uno contro uno alla manovra offensiva. In Brasile lo chiamano “Joia”, gioiello. Ha tecnica, velocità di pensiero e visione di gioco. A Pisa prenderà il posto da trequartista, con l’idea di inserirsi nel tridente accanto a Meister e Tramoni.

Raul Albiol in sede per la firma

L’ultimo tassello è il più esperto. Raúl Albiol, 39 anni, arrivato al posto di Troilo, è il nome forte individuato dal Pisa per il reparto difensivo. Giuseppe Corrado dichiara che potrebbe essere “tutor” della difesa nerazzurra, meno esperta per la categoria. Su Sestaporta seguiamo i primissimi passi della trattativa anche dall’albergo Principe di Piemonte di Viareggio. Il giocatore, con cui viene raggiunta l’intesa economica, decide però di tornare inizialmente in Spagna. Si prende ben 24 ore di tempo per decidere sul da farsi, fin quando non opta per il sì e un contratto annuale con opzione di rinnovo per un altro anno. Proprio il Primo di settembre svolge le visite mediche e firma.

Alexander Lind al raduno di Tirrenia

LE CESSIONI E I FUORI ROSA – Non possono mancare all’appello anche le cessioni, fondamentali per riuscire da un lato a sfoltire costi e rosa, dall’altro per far crescere i propri asset non ancora pronti ad affrontare la Serie A. Sono oltre 20 infatti le cessioni del Pisa. Tra le operazioni a sorpresa c’è ad esempio la cessione a titolo definitivo di Lisandru Tramoni allo Zurigo, una sorta di contropartita per l’acquisto di Denoon dalla formazione svizzera. Così i due fratelli si separano. A titolo definitivo vengono ceduti anche Sussi alla Pianese e Susso Bamba al Vienna e Livieri alla pro Vercelli. Per il resto invece sono tutti passaggi in prestito, tra secchi, onerosi e con diritto di riscatto. Vanno a fare esperienza preziosa Primasso alla Vis Pesaro, feudo nerazzurro la scorsa stagione. Assieme a lui lo seguono anche Ferrari, Bocs e Beghetto. A fare esperienza anche Raychev al Frosinone, Frosali e Sapola al Siracusa, Sala alla Torres, dopo essere stato vicino ad alcune squadre di Serie B, quindi Pavanello, Frosali, Bassanini e altri. Chi non trova ancora spazio, ma il Pisa vuole continuare a valorizzare è Nicholas Bonfanti, approdato al Mantova, così come Leonardo Loria, andato allo Spezia di D’Angelo. Allo Spezia anche Pietro Beruatto, mentre un altro esubero, Jan Mlakar, va in Francia all’Amiens. L’ultimo giorno infine si concretizzano i passaggi di Dubickas, Durmush e Giani, così come Jevsenak e Alessandro Arena mentre a sorpresa lascia anche Alexander Lind, per motivi personali. Il giocatore infatti richiede la cessione in Danimarca, col Pisa che gli trova come sistemazione il Nordsjaelland. Prima di congedarsi però scrive una toccante lettera, di cui estrapoliamo un passaggio: “So che per molti è difficile capire perché qualcuno possa rinunciare al sogno di giocare in Serie A, uno dei campionati più prestigiosi al mondo, il sogno di una vita per tanti. Ma per me c’era qualcosa di ancora più importante: la nostalgia di casa era diventata troppo grande. Voglio che sia chiaro che questa decisione non ha nulla a che vedere né con i tifosi né con il club, tutt’altro. Siete stati fantastici, e il vostro sostegno sugli spalti è unico. La società è in ottime mani e sono sicuro che, con questo staff e questa squadra, arriveranno grandi risultati anche in Serie A.” Lascia così, non senza un profondo velo di grande dispiacere nel pubblico pisano, che però lo capisce e lo sostiene.

Mbala Nzola all’arrivo in città

LE SPESE E GLI INCASSI – Tolti i pochi milioni dagli incassi, tutti in futuro se verranno riscattati i propri cartellini, quindi circa 6-7 milioni di euro dalle cessioni tra cui anche Lind, Bonfanti e Beruatto, o il riscatto di Lucca più gli oneri dei prestiti incassati il Pisa ha speso tanto in questa finestra di trattative. O meglio, spenderà tanto. La società ha suddiviso i suoi acquisti tra parametri zero, acquisti a titolo definitivo e tanti giocatori arrivati in prestito con diritto od obbligo di riscatto. Tolti infatti i parametri zero Albiol, Cuadrado, Maucci e Nicolas, la società ha riscattato Meister per 4 milioni dal Rennes, acquistato sull’unghia Vural e Lusuardi per 7,1 milioni di euro e preso, sempre a titolo definitivo, Scuffet dal Cagliari per 900 mila euro. Per un totale di 13,5 milioni di euro. Poi il resto sono tutti acquisti in prestito con diritto di riscatto, ben 7 su 15, di fatto la metà. Da questi, se verranno tutti esercitati i diritti di riscatto o quando saranno finalizzati gli obblighi, i nerazzurri spenderanno, solo la prossima stagione, 31 milioni di euro. Per quello che in totale, come valore puro del calciomercato di questo campionato, si aggira intorno ai 45 milioni di euro complessivamente. Per Giovanni Bonfanti infatti il riscatto è fissato a 6 milioni, così come quello di Akinsanmiro, mentre per Aebischer sono 4,5 i milioni che la società si impegna a spendere. Anche la cifra di Nzola è vicina ai 5 milioni, per Lorran invece si tratta di 4 milioni e 5 sono anche i milioni che la società spenderebbe per Calvin Stengs. Ci sono anche degli interessanti premi di valorizzazione. Per Nzola ad esempio la Fiorentina si è conservata il contro riscatto e il Pisa potrebbe guadagnare un milione in più. Stesso discorso per Akinsanmiro da parte dell’Inter, mentre per ciò che concerne Lorran, il Flamengo ha messo sul piatto la possibilità di pareggiare una futura grande offerta per il giocatore. Ma perché il Pisa, come così tante società di calcio, hanno utilizzato la filosofia del prestito con diritto di riscatto?

Giovanni Corrado

LA FILOSOFIA DEL PRESTITO CON DIRITTO DI RISCATTO – E’ un dettaglio che salta subito all’occhio in questo calciomercato estivo 2025. Come dicevamo molti dei nuovi giocatori sono arrivati col prestito (a volte anche oneroso) con obbligo o diritto, uno schema ricorrente che merita una riflessione più approfondita, oltre la narrazione dei “pagherò” e che sembra ormai vada di moda nel calcio italiano. Non si tratta semplicemente di rinviare il pagamento: anzi, nella maggior parte dei casi, il costo del prestito oneroso (a volte anche importante), corrisponde più o meno alla prima quota di ammortamento. Se un giocatore viene acquistato per 5 milioni e magari poco più di mezzo milione viene speso subito di oneroso, nel primo bilancio entrano quei 500 mila euro. Poi, una volta riscattato, si spalma la restante cifra negli anni successivi. È quindi un’operazione neutra sul piano contabile, non un modo per spostare i costi avanti nel tempo. Il vero vantaggio è un altro: la flessibilità. Se durante l’anno si verificano introiti inattesi (qualificazione europea, cessioni, nuovi sponsor), il club può decidere di riscattare anticipatamente uno o più giocatori (come fatto per Meister ad esempio), iniziando a spalmarne i costi già nel bilancio in corso. È una leva di manovra utile per chi vuole restare vicino al pareggio di bilancio, senza rinunciare a rinforzare la squadra. Per una neopromossa poi è vitale, poiché in caso di retrocessione, fa tutta la differenza del mondo aver speso a bilancio 13 milioni oppure 45 milioni. Anche il venditore a volte ha interesse a usare questa formula, soprattutto se deve distribuire le plusvalenze in più esercizi o ha già fatto molte operazioni in entrata. In altri casi, invece, la preferisce chi compra, come nel caso del Pisa, che quest’anno ha lavorato con attenzione ai flussi economici. Per esempio, il Pisa ha scelto di investire su giocatori con margine di crescita ma anche costi strutturati nel tempo. Se la stagione andrà come si spera, valorizzazione dei giovani, uno stadio all’altezza, la società potrà muoversi già nei primi mesi del 2026 per riscattare chi ritiene più strategico. Chi guarda questi numeri con sospetto, immaginando chissà quali problemi futuri, forse sottovaluta proprio il cuore del ragionamento: questo tipo di operazioni non peggiora i conti futuri, anzi consente di pianificare meglio. Il rischio, semmai, sta nel numero complessivo delle operazioni e nella qualità dei giocatori scelti. Ma qui il giudizio lo darà il campo.

La prima foto di Lorran dopo essere sbarcato dal Brasile

CONSIDERAZIONI FINALI, LA SALVEZZA A OGNI COSTO – Il club ha speso subito 13,5 milioni e ha costruito opzioni per altri 31: profili d’esperienza e talento, qualche “no” illustre, come spesso accade. La salvezza sarà possibile se i nuovi si integreranno presto, esploderanno i giovani e l’Arena potrà diventare un fortino. Il calciomercato del Pisa 2025-26 si chiude come il Pisa ci ha insegnato in questi anni: idee, profili futuribili e anche qualche esperto importante. La società ha attraversato l’estate più complessa degli ultimi 34 anni partendo dall’addio di Inzaghi, passato al Palermo, e approdando a Gilardino– In mezzo, una maratona di trattative condotta da Giovanni Corrado e Davide Vaira con un principio semplice: la salvezza ad ogni costo, senza sacrificare il futuro. Sul piano tecnico il salto di qualità è evidente. Aebischer porta ordine e gamba in mezzo; Nzola aggiunge profondità, strappi e un riferimento vero là davanti; Cuadrado è leadership e letture in una rosa giovane; Albiol è il “tutor” evocato da Corrado per guidare un reparto in crescita; Stengs è l’innesto dal profumo internazionale, mancino creativo con colpi da trequarti e da seconda punta; Lorran è la scommessa scintillante: talento 2006, da accendere con maestria e sapienza da Gilardino. Bonfanti consolida la linea difensiva, Denoon e Mbambi sono prospetti, chi più pronto, chi meno, Akinsanmiro un jolly a centrocampo su cui valutare la tenuta con la categoria. Insomma un mosaico che dialoga bene con il 3-4-2-1 di Gilardino: difesa a tre protetta, corsie lunghe, due trequartisti capaci di cucire e finalizzare. Altra cosa importante è l’attenzione ai giovani. Buffon entra in pianta stabile in prima squadra, con la società che gli ha affidato un ruolo di grande responsabilità, quello della terza punta dietro a Nzola e Meister. Con lui altri due giovani che giocheranno tutta la stagione con la Primavera, Mbambi e Maucci, quest’ultimo arrivato dal Brescia e distintosi nelle amichevoli insieme al belga, tra i migliori della prima parte di ritiro a Morgex. Non sono mancate le curve a gomito. Gli inseguimenti a Zerbin e Simeone si sono chiusi con un “no”; Siebert è sfumato sul prezzo, Troilo sul finale di una telenovela infinita. Il dato rilevante, però, è la reazione: saltato un bersaglio, il Pisa ha trovato alternative di livello, senza snaturare il piano economico. E quando si è trattato di cedere, la società ha sfoltito con criterio: prestiti per far giocare i giovani, Beruatto allo Spezia, Tramoni allo Zurigo, Lind in Danimarca per motivi personali. Su quest’ultimo resta il rispetto prima di tutto: la scelta è stata sofferta e legata al benessere mentale, e la porta di Pisa non si chiude. Il giudizio complessivo è positivo perché tiene insieme tre dimensioni: qualità dei profili, equilibrio finanziario, coerenza con l’idea dell’allenatore. Si può discutere se manchi ancora un “gol facile”, specialmente dopo la partenza di Lind e considerando che Nzola andrà via per la Coppa d’Africa, quanto terrà la difesa o quanto tempo servirà per vedere Stengs e Lorran al massimo, ma l’ossatura c’è e l’esperienza inserita nei punti giusti aiuta a colmare il gap con la categoria, inoltre la partenza con Atalanta e Roma fa ben sperare. Gilardino lo ha ricordato anche dopo le prime due uscite: il Pisa è in “processo di maturazione”, ma ha già mostrato di poter giocare a testa alta contro avversari importanti. Manca solo la controprova sotto porta e la tenuta sui 90 minuti. Salvezza: sì, è alla portata. Servono tre cose, nell’ordine: trasformare l’Arena in un vantaggio competitivo, velocizzare l’inserimento dei nuovi per alzare il livello del secondo tempo, convertire le occasioni pesanti che finora sono rimaste sul taccuino, limitare al massimo gli infortuni. Se il Pisa mette insieme questi tasselli, la stagione può diventare il primo mattone di un progetto stabile in A. E allora l’ultima firma del mercato—più ancora di quelle sui contratti—sarà quella scritta sul campo che, come sempre, sarà l’unico giudice supremo.

TABELLONE CALCIOMERCATO
Acquisti: G. Bonfanti (Atalanta, prestito con diritto/obbligo di riscatto), Albiol (svincolato), Lorran (Flamengo, prestito con diritto/obbligo di riscatto) Stengs (Feyenoord, prestito con diritto/obbligo), Meister (Rennes, definitivo), Nzola (Fiorentina, prestito con diritto), Cuadrado (svincolato), Aebischer (Bologna, prestito con obbligo), Denoon (Zurigo, prestito con obbligo), Scuffet (Cagliari, definitivo), Akinsanmiro (Inter, prestito con diritto), Nicolas (svincolato), Maucci (Brescia, definitivo), Mbambi (Gent, definitivo), Lusuardi (Frosinone, definitivo), Vural (Frosinone, definitivo),
Cessioni: Leoncini (svincolato), Rus (svincolato) Giani (Brescia, prestito) Jevsenak, (Var Spor, prestito) Arena (Carrarese, prestito), Lind (Nordsjaelland, prestito), Dubickas (Ternana, definitivo), Durmush (Ternana, prestito), Giani (Juve Stabia, prestito), Raychev (Frosinone, prestito), Beruatto (Spezia, prestito), Sala (Torres, prestito), Beghetto (Vis Pesaro, prestito), Loria (Spezia, prestito), N. Bonfanti (Mantova, prestito), Livieri, (Pro Vercelli, definitivo), Mlakar (Amiens, prestito), Pavanello (Ospitaletto, prestito), Sapola (Siracusa, prestito), Frosali (Siracusa, prestito), Ferrari (Vis Pesaro, prestito), Bassanini (Pontedera, prestito), L. Tramoni (Zurigo, definitivo), Susso Bamba (First Vienna Fc, definitivo) Bocs (Vis Pesaro, prestito), Primasso (Vis Pesaro, prestito), Pucci (Seravezza, prestito), Giuliani (Pistoiese, prestito), Sussi (Pianese, definitivo), Morutan (Fine prestito, Ankaragucu), Sernicola (Fine prestito, Cremonese), Solbakken (fine prestito, Sparta Praga), Abildgaard (Fine prestito, Como), Castellini (Fine prestito, Catania).

LA ROSA DEL PISA

PORTIERI
1 Adrian Semper (1998)
22 Simone Scuffet (1996)
12 David Andrade Nicolas (1988)

DIFENSORI
33 Arturo Calabresi (1996)
5 Simone Canestrelli (2000)
4 Antonio Caracciolo (1990)
26 Francesco Coppola (2005)
44 Daniel Denoon (2004)
47 Mateus Lusuardi (2004)
76 Jeremy Mbambi (2008)
– Raul Albiol (1985)
– Giovanni Bonfanti (2002)

CENTROCAMPISTI 
20 Michel Aebischer (1997)
14 Ebenezer Akinsanmiro (2004)
3 Samuele Angori (2003)
11 Juan Cuadrado (1988)
19 Tomas Esteves (2002)
8 Malthe Hojholt (2001)
7 Mehdi Leris (1998)
6 Marius Marin (1998)
36 Gabriele Piccinini (2001)
15 Idrissa Touré (1998)
72 Giacomo Maucci (2007)
21 Isak Vural (2006)

ATTACCANTI 
16 Louis Thomas Buffon (2007)
9 Henrik Meister (2003)
– Lorran (2006)
32 Stefano Moreo (1993)
18 Mbala Nzola (1996)
23 Calvin Stengs (1998)
10 Matteo Tramoni (2000)

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Ex collaboratore de "La Nazione" di Pisa fino a marzo 2025. Scrivo anche per Qui News Pisa e collaboro con Punto Radio.