Dalla sala stampa dell’Arena Garibaldi, il nuovo tecnico Luca D’Angelo è stato (ri)presentato ai giornalisti. Con lui il direttore generale Giovanni Corrado e il direttore sportivo Claudio Chiellini.

Corrado: “Colgo l’occasione per dare il benvenuto a Luca e non lo dico per caso. Questa estate abbiamo dialogato a lungo. Sono stati quattro anni intensi e nonostante questo, dopo le emozioni che abbiamo vissuto alla fine ci siamo davvero guardati in faccia e ci siamo detti di prenderci una pausa. Abbiamo iniziato un nuovo percorso, ma il calcio non aspetta e questo nuovo percorso non ha dato i frutti sperati. Questo non è possibile e il destino ha voluto che fosse ancora libero. Abbiamo scelto di iniziare un nuovo percorso insieme perché ci siamo scelti di nuovo. Luca non è mai stato prigioniero del Pisa. Gli impegni e i contratti valgono e contano solo se c’è la passione e l’emozione. Forse era prigioniero di una emozione, ma dal primo di luglio avrebbe potuto scegliere un’altra squadra. In quel momento non ha trovato una opportunità che lo soddisfacesse e dall’altra parte domenica, quando ci siamo sentiti, abbiamo preso una decisione e ci siamo parlati a lungo e potevano esserci le condizioni per iniziare un nuovo percorso insieme. Luca ha firmato un nuovo contratto con noi di due anni, non è l’allenatore del Pisa perché aveva un contratto in essere, ma non dovrà essere un percorso legato al confronto, bensì un nuovo percorso. Voglio ringraziare Maran, ma non sono frasi di circostanza. Qualunque persona avesse iniziato un percorso dopo una finale come quella del 29 maggio avrebbe avuto un mese di ritardo. Il risultato non avrebbe cambiato i destini. Ha iniziato un percorso difficile, purtroppo non ci siamo mai fatti condizionare da fattori esterni. Ci siamo resi conto che il percorso aveva subito dei rallentamenti, nonostante il ricordo umano e professionale che ci ha fatto crescere. Ci sono state delle difficoltà che temevamo di non riuscire a superare, però lo ringrazio davvero. Su Gucher, le regole non permettono di integrare Gucher, perciò anche se ci fosse una volontà, non c’è la possibilità, Abbiamo costruito una squadra facendo delle riflessioni, Robert ha preferito rifiutare alcune offerte, gli vogliamo bene dal punto di vista umano, ma abbiamo fatto altre scelte nella costruzione della squadra. Torregrossa? Siamo ottimisti sulla sua convocazione a Perugia”.

Chiellini: “Ci tengo a ringraziare Maran e il suo staff per il lavoro fatto in questi mesi. Un lavoro fatto con estrema professionalità e che ci ha portato un miglioramento in campo e fuori dal campo, come società, anche dal punto di vista organizzativo. Purtroppo i risultati non hanno aiutato e non hanno permesso di riuscire a dargli ulteriore tempo di cui avrebbe avuto bisogno, ma allo stesso tempo sono felice di dare nuovamente il benvenuto a Luca, una persona che tutti noi stimiamo e che sono sicuro è la persona adatta per allenare il Pisa. In questo momento non c’è bisogno o idea di ricorrere a svincolati. Due anni fa avevamo cambiato di più rispetto a quest’anno. Quest’anno sono stati acquistati 12 giocatori ed in questo momento la rosa è completa”.

D’Angelo: “Sono molto felice di essere qui, di prendere in mano la squadra insieme allo staff e ai dirigenti, perché per me il Pisa vale personalmente come se fosse il Real Madrid e se ti chiama il Pisa non puoi, nella maniera più assoluta, dire di no. Solo chi è stato in panchina alla guida di una squadra così può capire. Per qualcuno può essere un’esagerazione, per me no, la ritengo la realtà per quel che ho vissuto. Avevo un po’ staccato, soprattutto inizialmente, ma non perché avessi qualche problema, ma solo perché avevo bisogno di riposarmi. Probabilmente loro avevano percepito questa mia stanchezza a giugno. Le partite le ho viste e le ho registrate, solo quella col Cittadella non ho visto. Dalla seconda in poi le ho guardate tutte. In differita, perché andavo al mare. In alcune circostanza la squadra ha raccolto anche meno di quel che meritava. Sul fatto che sia un lavoro duro, sicuramente lo è, ma lo sarebbe stato comunque. Bisogna sempre porsi ostacoli inaspettati, il calcio è così. I giocatori e tutti noi sappiamo qual è la posizione, non possiamo dire che andremo sicuramente in Serie A, dobbiamo essere realisti. Dobbiamo pensare una partita alla volta, cercando di essere fastidiosi per tutti .Ci sono tutti i presupposti per fare le cose per bene, intanto perché, e di questo va dato merito a Maran, la squadra atleticamente ha lavorato bene. Il lavoro del mister è stato positivo, è un allenatore di Serie A, ma anche lui, come sa meglio di me, sa che ci sono circostanze particolari. Non servono miracoli, la squadra è preparata fisicamente ed è ben settata a livello lavorativo. Sono ragazzi che non lesinano impegni nel lavoro. La squadra è valida in tutte le componenti, sia per i giocatori che sono rimasti dall’anno scorso, sia per quelli che sono stati acquistati, certamente funzionali. E’ abbastanza palese che qualcuno sia in ritardo e deve accelerare. Un esempio: Abbiamo preso Hermannsson l’anno scorso, che dopo una settimana o dieci giorniera più italiano di me, nei pregi e nei difetti. Quest’anno probabilmente i giocatori stanno facendo più fatica, ma sulla qualità singola dei giocatori non ci sono dubbi e lo testimonia il fatto che tanti sono in nazionale. Chi mi dimostrerà da lunedì di star meglio, verrà scelto come sempre. Per far capire qual è il tipo di campionato in cui sono arrivati, c’è bisogno che giochino e non che guardino da fuori. I giocatori che torneranno, spero che tornino carichi. E’ stato molto emozionante, erano un po’ di mesi che non vedevo dirigenti e giocatori. Ovvio che in una squadra l’emblema sono i giocatori, ma anche i magazzinieri e chi fa lavoro dietro le quinte è importante allo stesso modo. E’ probabile che ci sia qualche modifica rispetto a quello a cui eravate abituati. Sono arrivati giocatori soprattutto in attacco che hanno caratteristiche ben precise e diverse. Un allenatore bravo adatta le proprie idee alle caratteristiche dei suoi giocatori. Quest’anno abbiamo giocatori tecnicamente molto forti, la società ha messo a disposizione Morutan, Tramoni, giocatori tecnici o Gliozzi. Di Gliozzi sono contento, primo perché è un giocatore forte, e lo dimostrano i numeri, secondo perché ci ha anche fatto gol e non lo avrò contro. Le richieste che ho avuto mi hanno fatto molto piacere, tutte società molto solide dal punto di vista umano e professionale. Il presidente, come è sempre stato in questi anni, è sempre stato molto affettuoso nei miei confronti. Abbiamo parlato spesso, abbiamo parlato di cinema. Ieri ci siamo salutati. Il presidente è una persona dalla quale bisogna sempre carpire quel che vuole dire. Si vede che è un grande manager e quelle pillole di gestione che mi dà sono sempre utilissime. Io penso che sia necessario giocare di collettivo, serve che si riesca, per quelle che sono le nostre idee, organizzare la squadra in una certa maniera, cercando di dare indicazioni precise, ma a volte noiose su determinate cose. Quest’estate patro n Knaster mi avea mandato un messaggio bellissimo, in questi giorni me ne ha mandato uno altrettanto bello. Per me Pisa rappresenta tutto, anche le critiche sono tranquillamente accettabili. Ho firmato fino al 2024. Come ha detto Giovanni prima non è giusto fare paragoni, ma neanche riservarmi guanti bianchi per riconoscenza. I nostri giocatori bisogna sostenerli, perché sono bravissimi ragazzi e soffrono per la situazione in cui sono. Sono sicuro che molti di loro rinuncerebbero a qualche soldo per venirne fuori. Parlo anche dei senatori De Vitis, Caracciolo e Masucci. Se questa squadra può giocare per la difesa a tre? Certamente, ma può giocare con qualsiasi modulo. Le analogie con le difficoltà di due anni fa? Quella squadra era arrivata in campionato non preparatissima dal punto di vista mentale, probabilmente ci eravamo sentiti troppo bravi, ma sono situazioni completamente diverse. Gli allenamenti sono aperti, ma quello della rifinitura è un po’ più particolare, ma ci potrebbe essere qualche infiltrato. Durante la settimana invitiamo i tifosi a venire a San Piero a Grado, ma per me non c’è problema”.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018