La classica analisi post partita oggi lascia spazio a un breve elogio di Robert Gucher. Forse il capitano non starà attraversando il suo periodo migliore, ma la sua importanza dentro e fuori dal campo è centrale nell’economia di una squadra che fa di lui il perno dei valori nerazzurri.

IL RIGORE – “Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia“. Ci vengono in aiuto le parole di Francesco De Gregori ne “La leva calcistica della classe ’68“, grande classico musicale calcistico. I rigori si sa, li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli. Anche se, più che un rigore sbagliato, si dovrebbe parlare di una grande prodezza del portiere Di Gregorio, capace di compiere una parata strepitosa.

LA NUOVA STAGIONE – La stagione di Gucher è iniziata con il suo discorso di Rovetta, quando ha gettato le basi del nuovo campionato e omaggiato chi è andato via: “Noi quattro capitani (il riferimento è, oltre a Gucher stesso, anche a De Vitis, Caracciolo e Masucci) abbiamo dato una mano ai ragazzi nuovi che si stanno inserendo Vorrei però ringraziare anche chi non è più con noi, perché ci ha dato tanto in questi anni e si merita un applauso. Sappiamo che questo fa parte del calcio, le società prendono decisioni, avevamo un gruppo forte con il quale abbiamo raggiunto obiettivi importantissimi, ma rimarremo sempre in contatto. Ora sta a noi creare un gruppo nuovo, per questo sono molto fiducioso per il futuro e per questa stagione”. Gucher non è nuovo a questo tipo di interventi, di esternazioni o di reazioni istintive, ma ponderate, come anche il gesto del silenzio in occasione di Pisa-Cosenza 3-0 dello scorso campionato: “Il gesto del silenzio era un gesto assoluto, perché questa squadra non la tocca nessuno. Nel calcio si fa spesso e volentieri un passo indietro, è stato detto che siamo scarsi e inutili. E questa squadra non se lo merita. Mi è venuto istintivo ma non è rivolto a nessuno in particolare. La squadra viene coperta e aiutata, anche da fuori”.

FORZA CAPITANO – L’anno scorso l’austropisano ha avuto la sua migliore stagione di sempre in carriera, meritandosi il rinnovo. Probabilmente quest’anno non è riuscito ancora a trovare la quadra, con qualche passaggio a vuoto e la sfortuna di aver sbagliato un calcio di rigore, ma i valori tecnici e umani di un calciatore che è sceso in Serie C ed è stato assoluto protagonista troneggiando in mezzo al campo, diventando lo straniero col maggior numero di presenze nella storia del Pisa e prendendo per mano i suoi compagni e i tifosi, sono sotto gli occhi di tutti. Oggi le parole di incoraggiamento sono per lui. Coraggio capitano, anche per te il gol arriverà. Continua così, con lo stesso entusiasmo di sempre, con i piedi ben saldati per terra, con la classe immutata.

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Michele Bufalino
Giornalista pubblicista pisano, nel 2009 ha scritto il libro ufficiale del Centenario del Pisa Calcio, il volume "Cento Pisa" per la CLD Libri. Nel 2010 ha portato alla luce lo scandalo delle bici truccate e collaborato con la giustizia italiana nell'inchiesta aperta dal PM Guariniello. Ha scritto "La Bici Dopata" suo terzo libro uscito ad Aprile 2011. Addetto stampa del CUS Pisa tra il 2013 e il 2015. Corrispondente da Pisa per Radio Sportiva. Conduce "Finestra sull'Arena", il talk show di Sestaporta TV in onda tutti i giovedì alle 21. Collaboratore de "La Nazione" di Pisa da agosto 2018